A Norcia arrivano le prime casette in legno. Saranno assegnate a chi ne ha fatto richiesta in seguito al terremoto del 24 agosto (sono esclusi, quindi, gli sfollati post sisma 30 ottobre). Molte le abitazioni che vennero dichiarate inagibili dopo la prima scossa, tanto da indurre l’amministrazione comunale a ordinare poco meno di 90 casette per far fronte all’emergenza nel capoluogo e altre 17 per la frazione di San Pellegrino. Dopo l’assegnazione potranno essere utilizzate nell’arco di pochi giorni, “forse in un paio di settimane al massimo”, prevede il vicesindaco di Norcia, Pierluigi Altavilla. Le casette sono state costruite a ridosso delle mura del centro storico di Norcia e sono di due tipologie: da 40 e 60 metri quadrati.
Nuove sfide per la Polizia Postale in Umbria
Sono state nuove sfide investigative quelle affrontate nel 2016 dal compartimento per l’Umbria della polizia postale e delle comunicazioni. Impregnato in particolare nella prevenzione e contrasto alla pedo-pornografia online, nella protezione delle infrastrutture sensibili informatizzate, nel financial cybercrime e nei confronti di possibili minacce eversivo-terroristiche riconducibili a forme di fondamentalismo religioso di matrice islamica. Complessivamente la struttura diretta dalla dottoressa Annalisa Lillini ha ricevuto circa mille e 200 denunce, trattando 12 casi di pedopornografia online (con otto perquisizioni e sei denunce a piede libero). L’attività di monitoraggio di Internet, per contrastare la divulgazione di materiale pedopornografico, ha portato all’analisi di 102 spazi web, di cui 47 inseriti nella black-list istituita ai sensi della Legge 38/2006, che il Centro nazionale per il contrasto a questo fenomeno online del Servizio polizia postale.
Gabriele Rossetti campione olimpico di skeet, sognando Milanello
“Sono milanista, aspetto la telefonata della società. Sono un vero tifoso rossonero e mi farebbe tanto piacere andare a Milanello”. L’appello arriva dal campione olimpico di skeet, il 21enne fenomeno del tiro a volo Gabriele Rossetti che a Rio si è messo al collo l’oro dopo una bella ‘rimonta’. “Stringerei la mano a Berlusconi, Galliani e ai i componenti della società – dice ancora l’olimpionico -. A Milanello porterei la mia maglia in cambio di quella rossonera”. Ma a proposito di giovani fuoriclasse, chi è il campione preferito di Rossetti? “Donnarumma – risponde – è fantastico, mi rivedo molto in lui per quello che sta facendo”. La fede milanista di Rossetti non ha limiti: “lo scudetto al Milan? mai dire mai. Alle Olimpiadi ero 12/o e poi ho vinto, nello sport non si può mai dire”. Intanto un altro oro olimpico del tiro a volo sta per esaudire il proprio sogno calcistico: la campionessa di Rio 2016 nello skeet, Diana Bacosi, riceverà la maglia del suo idolo Totti nel corso di un evento sabato in Umbria.
Marini: “2/3 mesi per il decreto legge sulla ricostruzione”
“Entro due o tre mesi la giunta regionale porterà in aula il disegno di legge per la ricostruzione dopo il terremoto del 2016”: lo ha annunciato la presidente della giunta, Catiuscia Marini, intervenendo in consiglio al termine della discussione sul disegno di legge che norma la conclusione della ricostruzione dopo il sisma del 1997. Il disegno di legge sulla ricostruzione per il dopo-sisma ’97 “è stato elaborato tra giugno e luglio scorso – ha spiegato Marini – per dare conclusione normativa e finanziaria alle situazioni ancora aperte della ricostruzione, dando tempistica certa per inizio e conclusione lavori, chiarimento sui poteri dei Comuni e disposizioni sulle verifiche (fatte per il 98,8 per cento) su progetti comunque presentati da professionisti. Affronta anche la parte conclusiva dei Pir, i Piani integrati per la ricostruzione”.
Barberini: “In Umbria alta la copertura dei vaccini”
“La Regione Umbria ha una fra le più alte percentuali di copertura vaccinale” rispetto alla meningite, e “non c’è stato alcun caso nel 2016, negli ultimi otto anni solo 36 casi di tipo prevalentemente C, la cui copertura è stata inserita nel piano nazionale vaccini che copre tutti i nuovi nati dal 2008 e anche i dodicenni che non lo avevano fatto alla data del 2008 perché nati successivamente”: lo ha detto l’assessore regionale alla sanità, Luca Barberini, durante il question time in consiglio regionale. “Le Regioni Toscana, Veneto, Liguria, Sicilia, Friuli Venezia Giulia che hanno esteso la vaccinazione – ha spiegato Barberini, rispondendo a un’interrogazione di Giacomo Leonelli (Pd) – avevano una copertura vaccinale inferiore all’Umbria, che comunque si appresta a recepire quanto prevede il nuovo Piano nazionale vaccini. Il Piano prevede la conferma della vaccinazione di tipo C e introduce quella per il meningococco B”.
“Light in the Stone”, termina domenica 15 l’installazione luminosa
Termina domenica 15 gennaio l’installazione luminosa Light in the Stone dell’artista Sebastiano Romano, inaugurata sabato 17 dicembre 2016 alla Rocca Albornoz di Spoleto e che ha rappresentato il punto di partenza del progetto artistico Lightquake, ideato per ridare nuova vita alle opere d’arte danneggiate dal terremoto. L’originale installazione interessa le torri e le pareti esterne della Rocca: “Tre squarci di luce che tracciano sull’antica pietra della Rocca i segni di un presente che ci emoziona, ma una lucida coscienza ci spinge a ‘fare’ per rimarginare lo squarcio subito”. Quest’opera di luce, visibile da diverse zone della città, è in lontananza il faro da seguire per trovare la via, simbolo di speranza dopo la distruzione e vuole rappresentare un segnale di reazione e rinascita che trova in Spoleto un luogo ideale per diffondere questo messaggio. Una scossa di luce per infondere energia positiva, per spezzare il buio della distruzione e riaccendere la vita e la creatività. Light in the stone resterà quindi visibile fino a domenica prossima dalle 17.00 alle 02.00. Dopo questo primo step, il progetto Lightquake entra nel vivo: sabato 21 gennaio, presso la Rocca Albornoz di Spoleto, si terrà una conferenza stampa per presentare ufficialmente il programma dei prossimi mesi e dare il via alla campagna di crowdfunding in favore della ricostruzione e del restauro di 10 opere d’arte distrutte o danneggiate dal terremoto. Il progetto è ideato da Rosaria Mencarelli, a cura di Gisella Gellini e Claudia Bottini, in collaborazione con MiBACT, Comune di Spoleto, Politecnico di Milano – Scuola del Design, Museo Nazionale del Ducato di Spoleto e Associazione Rocca Albornoziana, con il patrocinio di Assemblea Legislativa – Regione Umbria.
Raffaele Sollecito: “La condanna di Guede deriva dalle sue colpe”
“Rudy Guede non è stato condannato in concorso con dei fantasmi ma singolarmente nel processo che lo ha riguardato e nel quale sono state riconosciute tutte le sue responsabilità”: Raffaele Sollecito commenta così la decisione della Corte d’appello di Firenze di dichiarare inammissibile la richiesta di revisione del processo all’ivoriano, al quale sono stati inflitti 16 anni per l’omicidio di Meredith Kercher. “Quello di Guede – ha sottolineato Sollecito – è un procedimento che non mi riguarda e del quale non mi occupo. Sulla scena del delitto non ci sono comunque mai stati indizi della presenza di più persone ma solo le tracce di Guede. La ricostruzione dell’omicidio porta poi a ritenere che sia stato compiuto da una sola persona”. “Guede – ha ricordato ancora Sollecito – ha scelto di essere giudicato in maniera separata da noi e un eventuale concorso mio e di Amanda Knox andava valutato nel nostro processo al termine del quale la Cassazione ci ha definitivamente assolti”.
Il Festival del Medioevo, dal 27/09 all’1/10
La manifestazione, incentrata sulla divulgazione storica, è giunta alla terza edizione. È l’unica del suo genere nel panorama nazionale e coinvolge autori provenienti da venti università nazionali e straniere. La formula è ormai collaudata. In cinque giorni di incontri, interviste e “faccia a faccia”, i più importanti storici italiani e europei, insieme a scrittori, giornalisti e uomini di spettacolo, affrontano una vera e propria sfida culturale: raccontare al grande pubblico in modo “facile” e appassionante dieci secoli di storia, dalla caduta dell’impero romano alla scoperta dell’America (476-1492). Molti e qualificati i protagonisti delle due edizioni precedenti: Alessandro Barbero; Franco Cardini; Jacques Dalarun; Chiara Frugoni; Massimo Montanari; Jean Claude Maire Vigueur; Attilio Bartoli Langeli; Tommaso Di Carpegna Falconieri; Amedeo Feniello; Alberto Grohmann; Francesco Benozzo; Massimo Campanini; Riccardo Fedriga; Franco Franceschi; Umberto Longo; Massimo Miglio; Marina Montesano; Antonio Musarra; Giuseppina Muzzarelli; Enrica Neri Lusanna; Francesca Roversi Monaco; Alessandro Vanoli; Ian Wood e molti altri (l’elenco completo sul sito della manifestazione www.festivaldelmedioevo.it). Tutti gli incontri sono gratuiti e a ingresso libero. Il Festival è arricchito da molti eventi collaterali (mostre, rievocazioni, film, concerti, spettacoli, giochi di ruolo e visite guidate) tra i quali spiccano alcuni appuntamenti fissi:
-Fiera del Libro Medievale. Tutto quello che c’è da leggere e sapere per conoscere meglio l’Età di Mezzo. Le maggiori case editrici italiane e i piccoli editori specializzati presentano al vasto pubblico degli appassionati i saggi, i romanzi, le biografie, gli approfondimenti tematici e i grandi classici che hanno per oggetto dell’età medievale.
– Miniatori e calligrafi dal mondo. Medioevo e futuro si incontrano in un evento dedicato alla moderna arte amanuense.
-Le botteghe e i mestieri. L’artigianato medievale presentato dai migliori espositori nazionali in modo filologicamente corretto.
-La Tavola rotonda del Web. Evento specifico dedicato ai siti specializzati sul Medioevo, costruito in collaborazione con Italia Medievale, Feudalesimo e Libertà, fenomeno social di goliardia e satira politica e MediaEvi, pagina Facebook specializzata nell’analisi dei medievalismi.
-Medioevo dei bambini. Giochi, letture, animazioni, laboratori d’arte e corsi di disegno riservati ai più piccoli.
-Mercato Medievale L’evento, organizzato in collaborazione con i quattro quartieri storici eugubini, presenta i prodotti gastronomici locali a k 0 e le eccellenze artigiane del territorio. Nel mercato vige una moneta autonoma: gli acquisti si pagano in quattrini ed eugubini, che vanno ritirati al banco di cambio medievale.
Il Festival è realizzato dall’Associazione culturale Festival del Medioevo in collaborazione con il Comune di Gubbio. E’ sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, dalla Regione Umbria, dal Gal Alta Umbria e dalla Camera di Commercio di Perugia. Gode anche del patrocinio del ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del patrocinio scientifico dell’Isime, l’Istituto Storico Italiano per il Medioevo, principale punto di riferimento per gli studiosi che si dedicano all’edizione dei testi storici di età medievale dal 500 al 1500. Tecla e Metalprogetti sono i principali sponsor della manifestazione. La RAI, Radio Televisione Italiana, è media partner dell’evento con i canali tematici di Rai Storia e RAI Radio3, insieme al mensile Medioevo e al il sito web Italia Medievale. Più di 50.000 persone, nell’arco di 6 giorni (4-9 ottobre 2016) hanno partecipato all’ultima edizione. Durante la manifestazione, Sergio Mattarella ha conferito la Medaglia d’Oro della Presidenza della Repubblica alla città di Gubbio come “espressione di apprezzamento per l’alto livello culturale del Festival del Medioevo”. Nel 2016 il Festival del Medioevo ha vinto anche il Premio Italia Medievale riservato alle istituzioni “che si sono particolarmente distinte nella promozione e valorizzazione del patrimonio medievale italiano”. Il sito della manifestazione e la relativa pagina Facebook sono gli indirizzi online dedicati alla divulgazione storica del Medioevo più visitati in Italia.
Luciano Taborchi ripercorre la vita dell’abate Raffaele Marchesi
Con la pubblicazione dell’ultimo volume “Raffaele Marchesi, un prete scomodo” la collana “Scaffali senza polvere” edita dalla Soprintendenza archivistica per l’Umbria si arricchisce di un altro importante tassello utile a conoscere la storia dei personaggi più eminenti dell’Umbria. Dopo il ritratto del grande possidente di fine Ottocento, Ferdinando Cesaroni, e la biografia del letterato Marco Antonio Bonciari, il nuovo anno si è aperto con la presentazione, avvenuta lo scorso 8 gennaio al teatro Mengoni di Magione, del volume “Raffaele Marchesi, un prete scomodo” scritto da Luciano Taborchi. Preceduti dai saluti del parroco di Magione don Stefano Orsini e del sindaco Giacomo Chiodini, ne hanno parlato, nell’ordine, i due curatori delle prefazioni all’opera: Monsignor Giulietti, Vescovo ausiliare dell’Archidiocesi di Perugia e Città della Pieve e Mario Squadroni, Soprintendente archivistico e bibliografico dell’Umbria e delle Marche, Mario Tosti, professore ordinario di storia moderna presso l’Università degli Studi di Perugia, il delegato alla cultura del Comune di Magione Vanni Ruggeri e l’autore. Edito dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Umbria e delle Marche, il libro di Taborchi: “Raffaele Marchesi, un prete scomodo. Il maestro, il letterato, il patriota nella Perugia risorgimentale” ripercorre la vita dell’abate Marchesi, la sua attività di educatore e organizzatore dell’istruzione popolare, di letterato e patriota. Il tutto, preceduto da un breve profilo storico del Risorgimento, della cultura e dell’istruzione nell’Ottocento, e della Perugia del tempo. L’opera ha il patrocinio del Comune di Perugia, del Comune di Magione e dei Lions del Distretto 108L e i proventi del libro sono destinati dall’Autore ai Lions, per sostenere interventi di ricostruzione nelle aree del Centro Italia colpite dal recente terremoto.
“Il territorio magionese – ha spiegato Luciano Taborchi – ha dato i natali in più epoche storiche a illustri personaggi che hanno reso famosi i luoghi dove sono nati e vissuti. A questi personaggi sono state intestate vie e piazze e apposte lapidi in memoria, ma quasi nessuno si ricorda più dell’alto contributo da essi dato alla lettere, alle arti, alla patria. Riscoprirli, farli conoscere alle nuove generazioni è il modo migliore per mantenerne vivo l’alto insegnamento e l’esempio di vita da loro dato, ed anche occasione per promuovere e dare valore aggiunto a questi luoghi così belli e ricchi di storia. Come per il precedente lavoro su Marco Antonio Bonciari, è il caso di Marchesi, quale innovatore nell’organizzare l’istruzione popolare e nel riformare i contenuti dell’insegnamento, patriota del Risorgimento italiano, e prete indubbiamente moderno al tempo e, per questo, scomodo ”.
NOTE SU RAFFAELE MARCHESI – Nato a Magione il 25 febbraio 1810 da una famiglia di contadini, l’abate Marchesi divenne una delle menti di più alto ingegno che operarono a Perugia nell’Ottocento. Letterato e insegnante, si impegnò assiduamente per l’apertura di scuole serali e festive per i fanciulli avviati precocemente al lavoro. Grande anche il suo contributo all’epopea del Risorgimento italiano attraverso la partecipazione come cappellano militare alla Prima Guerra d’Indipendenza, e, ancora di più, per il ruolo svolto nella Repubblica romana che gli valse pesanti conseguenze personali con l’allontanamento per un lungo periodo dalla professione di insegnante e dal pieno esercizio della sua missione ecclesiastica. Convinto assertore delle idee liberali, vedeva nell’istruzione popolare l’unica via per dare al popolo una coscienza nazionale; per questo, si impegnò fino alla fine per riorganizzare il sistema dell’istruzione e rinnovarne i contenuti. Pose attenzione anche all’educazione dei più piccoli, fino ad arrivare nel 1861 all’apertura del primo asilo d’infanzia a Perugia; quell’asilo prenderà il nome di “Santa Croce” e sotto la direzione di Maria Antonietta Paolini diventerà un modello di riferimento nell’applicazione del metodo montessoriano. Nei suoi scritti di maggiore rilievo – dalla traduzione della Trasimenide di Matteo Dall’Isola, agli studi su Cicerone, alle pubblicazioni a contenuto storico-artistico, all’Album Monumentale, ai pamphlet, alle tante epigrafi in cui si può apprezzare lo scrittore erudito ed elegante in tutta la sua pienezza – il suo essere letterato non si separava mai dal patriota e, attraverso il ricordo delle glorie passate, apriva le menti dei giovani agli ideali del Risorgimento. Da cattolico liberale, il suo merito maggiore fu quello di aver compreso la necessità di conciliare il cattolicesimo con le esigenze della società del suo tempo, dove l’insegnamento del Vangelo poteva e doveva coesistere con il perseguimento degli ideali civili. Evangelizzazione e formazione di una coscienza nazionale furono perciò le ragioni del continuo suo prodigarsi, durante tutto l’arco della vita, per l’attuazione di un’istruzione scolastica quanto più vasta e popolare possibile. Quindi, prete e prete patriota. In quanto tale, figura particolarmente scomoda a quel tempo per le gerarchie ecclesiastiche e per lo Stato pontificio.
































