Il presidente della Provincia ha partecipato all’incontro di Ponte S. Giovanni: “Necessaria per essere cerniera d’Italia”
Questa la posizione espressa dal presidente della Provincia di Perugia Massimiliano Presciutti rispetto al “Nodo di Perugia”, in occasione del convegno di ieri pomeriggio a Ponte San Giovanni dedicato a questo tema.
Promosso dal Comitato “Chi salverà Ponte San Giovanni aps”, il convegno aveva lo scopo di evidenziare la grave situazione infrastrutturale che vede protagonista il territorio compreso tra Collestrada, Balanzano, Ponte San Giovanni ed il capoluogo di regione, e “promuovere una ampia convergenza affinché sia finanziato da subito il primo tratto (Collestrada – Madonna del Piano) e condivisa la progettazione del secondo/terzo tratto (Madonna del Piano – Ospedale regionale – Corciano)”.
“Una delle prime cose che ho fatto da neo presidente della Provincia – ha riferito Presciutti – è convocare unincontro con i presidenti delle Province confinanti con la nostra: se non ricominciamo seriamente un ragionamento sull’Italia di Mezzo, non faremo niente perché saremmo fagocitati dal nord, locomotiva economica del paese, e dal sud che riceve più aiuti rispetto a noi. Ritengo dunque che occorra riprendere in fretta questo ragionamento, che è di naturasquisitamente politica. Cosa è prioritario – si è quindi chiesto Presciutti – il Ponte sullo Stretto (che ha un costo cinque volte superiore a quello del Nodo) o collegare l’Italia di mezzo con nord e sud attraverso il Nodo, e farne una cerniera di questo paese? Credo che con questa impostazione occorra presentarsi tutti insieme al Governo. La Provincia di Perugia – ha quindi precisato – già in passato si è dichiarata favorevole al Nodo senza ambiguità, consapevole che accontentare tutti sia impossibile. Andiamo dal Governo, uniti, a sostenere che l’opera ci interessa e vogliamo realizzarla. Dobbiamo essere in grado di coniugare le esigenze più che legittime di chi vuole conservare il paesaggio e l’ambiente con le istanze di chi in questo territorio ha interessi economici e imprenditoriali. Noi vogliamo l’opera nella sua interezza. Incontriamo il ministro Salvini e il primo ministro Meloni e rivendichiamo con forza questa opera che risulterà strategica, non per Perugia o per l’Umbria, per l’intera Italia di mezzo”.