Manovra, sicurezza e futuro dell’Umbria: l’analisi di Emanuele Prisco

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Il sottosegretario al Ministero dell’Interno interviene su aumenti fiscali, sicurezza percepita, ruolo dell’opposizione regionale e scenari in vista delle prossime elezioni

   

Manovra economica, sicurezza e scenari politici regionali. Sono questi i temi affrontati nell’intervista a Emanuele Prisco, sottosegretario al Ministero dell’Interno, chiamato a esprimere una valutazione sulle principali questioni che interessano l’Umbria. Dalle iniziative politiche contro gli aumenti previsti dalla manovra, al tema della sicurezza percepita e del degrado urbano, fino al ruolo dell’opposizione di centrodestra e alle prospettive in vista delle prossime elezioni regionali.


Bene la petizione, ma quali altre iniziative il centrodestra può mettere in campo per bloccare gli aumenti?


Abbiamo messo in campo sia iniziative in Consiglio regionale sia una mobilitazione sul territorio, per spiegare ai cittadini una verità semplice: i tagli alle tasse del Governo Meloni rischiano di essere vanificati dagli aumenti fiscali decisi dalla giunta Proietti e dalla sinistra umbra.


I reati sono in calo, ma degrado e microcriminalità continuano ad alimentare la paura: quanto pesano amministrazioni locali e Governo centrale?


Pesano entrambe. Non è un caso che, tra le dieci città con i più alti tassi di delittuosità, nove siano amministrate dalla sinistra. Il degrado urbano – dalla scarsa pulizia al mancato controllo dei locali, fino all’assenza di riqualificazione – incide direttamente sulla percezione di insicurezza. Lo Stato, dal canto suo, sta facendo la sua parte: più controlli, più arresti, nuovi strumenti come le “zone rosse”, norme più efficaci con il decreto sicurezza e un rafforzamento degli organici dopo anni di tagli. Il presidio costante del territorio, in cui gli enti locali hanno un ruolo decisivo, manda un messaggio chiaro: non c’è spazio per illegalità e degrado. E se i cittadini chiedono di più, il dovere delle istituzioni è rispondere, anche con misure più incisive contro baby gang e criminalità diffusa.


Il centrodestra in Umbria sta facendo una buona opposizione?


Sì. C’è un lavoro serio, fatto di proposte e di controllo sull’operato della giunta regionale. I consiglieri stanno costruendo un’alternativa credibile a un’amministrazione che, finora, ha deluso le aspettative e disatteso molte promesse elettorali, a partire dall’azzeramento delle liste d’attesa. Che sono invece triplicate, a fronte di un sensibile aumento delle tasse.


Come immagina il prossimo candidato presidente della Regione: un politico o un civico?


Ne parleremo a tempo debito. L’obiettivo è individuare la persona migliore per guidare un progetto solido e vincente per l’Umbria.

Martina Braganti