La Psicologia nel Sistema Sanitario Regionale

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Giornata di approfondimento e dibattito per la comunità regionale degli psicologi in occasione dell’evento formativo “La psicologia nel Sistema Sanitario Regionale”, voluto dall’assessorato alla Sanità della Regione Umbria. L’appuntamento, un corso di formazione socio-sanitaria E.C.M. che si è svolto oggi giovedì 17 marzo alla sala Sant’Anna in viale Roma, è stato occasione per il gruppo di lavoro regionale sulla psicologia, istituito da due anni, per fare il punto anche sul quadro umbro sulle attività psicologiche nel SSR alla luce della Deliberazione della Giunta Regionale 364 del 2015 (indirizzi sulle attività di Psicologia nel SSR), dei nuovi bisogni e della programmazione regionale (Proposta PSR, Piano Prevenzione e Piano Sociale) e nazionale (es. Nuovi LEA, Patto Salute,…). A coordinare i lavori è stato Gianni Giovannini (servizio programmazione socio-sanitaria di base ed ospedaliera, Direzione regionale salute e coesione sociale), mentre a dirigere una tavola rotonda che si è tenuta nella seconda parte dell’incontro, cui hanno partecipato anche i direttori sanitari della aziende sanitarie locali e ospedaliere umbre, è stato David Lazzari, presidente regionale dell’Ordine degli Psicologi. Nel corso degli interventi è stata analizzata la situazione di altre regioni italiane, come Piemonte e Toscana. Fra i relatori intervenuti c’erano infatti anche Nicola Artico (Direttore UOC Psicologia – Direttore ff Servizio Salute Mentale Infanzia Adolescenza ASL Toscana Nord Ovest e membro GdL Evidenze e Val. Esiti Ordine Nazionale Psicologi) ed Elena Bravi (Direttore UOC Psicologia Clinica Azienda Provinciale Servizi Sanitari, Trento e Presidente Società Italiana Psicologia dei Servizi Ospedalieri e Territoriali). Riguardo l’Umbria, i numeri e non solo della psicologia nel Sistema Sanitario Regionale, sono stati illustrati da Antonella Micheletti nella prima parte dell’incontro. Il quadro parla di 117 psicologi, di cui 90 dirigenti in ruolo nel SSR, 27 non in ruolo con contratti di varia natura, oltre a  specializzandi e tirocinanti. Per quanto riguarda i dirigenti psicologi in ruolo, il 90% lavora in contesti territoriali e il 10% in ospedali, mentre per quelli non in ruolo la percentuale è di 50 a 50. La maggior parte degli psicologi dirigenti opera nell’ambito della salute mentale degli adulti (41%), mentre è inferiore al 9% la percentuale di quelli che operano in ambiti come distretti, formazione, riabilitazione e consultori. A fronte dei numeri sono state illustrati i dettagli sui costi-benefici di alcuni trattamenti psicologici, ma anche alcune criticità, come la “necessità di rendere più omogenee le prestazioni erogate” e in generale le “prestazioni psicologiche spesso definite da altre figure professionali”. Aspetto importante della giornata i dati sulla efficacia e sul rapporto economico costo-benefici degli interventi , che mostrano le notevoli potenzialità della psicologia nel sistema sanitario e nel fornire risposte ai bisogni dei cittadini e degli stessi operatori.