In Umbria 80 milioni di valore da cooperative di dipendenti

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Sono 15 le attività workers buyout legate a Legacoop

 
   

 

Esprimono in Umbria un valore della produzione di 80 milioni di euro le 15 attività workers buyout legate a Legacoop Umbria, realtà, operanti in settori diversi di produzione nate da iniziativa dei dipendenti che hanno preferito costituire delle cooperative per rilevare l’azienda, o un ramo di essa, altrimenti destinata alla chiusura.

 

Mantenendo l’attività produttiva ed il proprio posto di lavoro. Il dato è emerso in occasione di un seminario promosso da Legacoop Umbria in collaborazione con l’Ordine dei commercialisti e degli esperti contabili della provincia di Perugia. “Workers buyout, quando i lavoratori salvano le imprese” il tema dell’iniziativa che si è svolta nella sede dell’organizzazione, a Perugia.

“Negli ultimi anni – spiega Danilo Valenti presidente di Legacoop Umbria in una nota dello stesso organismo – abbiamo salvato 386 posti di lavoro che rischiavano di scomparire, salvaguardando competenze e know-how, e con il rapporto diretto con l’ordine dei commercialisti vogliamo creare sinergie”.

L’evento, coordinato da Matteo Ragnacci, presidente di Legacoop produzione e servizi Umbria, ha visto la partecipazione del presidente dell’Ordine dei commercialisti Eugenio Guarducci, della vicepresidente di Legacoop Umbria Liana Cicchi ed esperti del settore.

Presentate, durante il seminario, anche esperienze e casi reali di cooperative Workers buyout come Ceramiche noi, cooperativa Gbm e Stile.