Il museo “Malakos” di Città di Castello cambia pelle

325

La collezione malacologica privata più grande d’Europa

   

Non solo conchiglie e molluschi da ogni parte del mondo, il museo Malakos di Città di Castello (la collezione privata più grande d’Europa con oltre 600mila pezzi catalogati) si presenterà con una nuova veste e percorsi di fruibilità rinnovati, dalle visite guidate ai laboratori interattivi.

Il filo conduttore sarà sempre la conchiglia, che parte per un viaggio attorno al mondo e nelle ere passate per incontrare nuovi animali, piante, fossili e raccontare una storia straordinaria.

Un percorso tutto nuovo che porterà ad esplorare luoghi lontani ed epoche remote. In vista del taglio del nastro, sabato 17 giugno alle ore 17, i responsabili del polo scientifico-museale, Gianluigi Bini, fondatore, curatore e responsabile scientifico, Debora Nucci, direttrice, Beatrice Santucci, ricercatrice associata, assieme all’assessore alla Cultura, Michela Botteghi, hanno anticipato nel corso della conferenza stampa, alcuni contenuti del nuovo percorso museale.

“Partiremo dalla stanza della Malacologia come campo base per innumerevoli scoperte, con la conchiglia che ci porterà per gli oceani con il Percorso blu e nei deserti e foreste con la sala della Terra; faremo poi un tuffo nel passato con i reperti fossili, le ammoniti e ci inoltreremo nelle viscere della terra grazie a minerali scintillanti nella sala di Geologia. Un’esposizione di Antropologia – è stato detto – ci mostrerà pezzi originali che fanno parte del nostro lontano passato, per emozionarci con gli strumenti maneggiati dai nostri antenati ed infine un percorso immersivo dove coinvolgere tutti i sensi grazie alla mostra sensoriale”.

 Il museo potrà utilizzare sei diverse sale e percorsi per un’esplorazione a tutto tondo del pianeta terra e della natura.

 Ad ogni sala sarà abbinata una visita guidata e un laboratorio pratico prenotabili, con le biologhe e con il paleontologo. Sono previste anche singole vetrine dedicate agli specialisti su Pleurotomarie, rarissime da vedere soprattutto tutte insieme, e Murici, rivolte ad un pubblico di specialisti ed esperti. Il tutto accompagnato da workshop e convegni con esperti da tutta Italia. Il museo inoltre offrirà le sue pareti agli artisti emergenti per esporre le proprie opere.