Il Minimetrò si veste di ‘Giallo Leo’: Avanti Tutta in vista del Capodanno

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Dal 20 dicembre e fino al 18 gennaio, una carrozza riporta le immagini e i colori della Fondazione. Il Presidente Federico Cenci: “Un’iniziativa per promuovere il messaggio solidaristico e per il ricordare mio fratello, tanto legato alle feste di fine anno”

   

Fondazione Avanti Tutta e Minimetrò Spa insieme per una bella iniziativa di solidarietà e di immagine in occasione delle festività natalizie. Dal 20 dicembre e fino al 18 gennaio una carrozza del sistema di trasporto su rotaia, che collega Pian di Massiano al centro storico di Perugia, è stata ‘griffata’ Avanti Tutta. Le immagini del compianto fondatore Leonardo Cenci, il ‘suo’ pollice e  i colori caratteristici della Fondazione (giallo Leo) sono ben visibili per i passeggeri e per i tanti cittadini che quotidianamente ne osservano il passaggio.

“E’ una bella iniziativa – dichiara il Presidente della Fondazione Avanti Tutta, Federico Cenci – che certifica ulteriormente il rapporto di reciproca stima e collaborazione con l’azienda Minimetrò Spa, con la quale oltretutto condividiamo una vicinanza in ambito logistico, visto che la nostra sede è di fronte alla loro.  Questa iniziativa, poi, ha chiaramente un valore solidaristico e vuole essere un messaggio forte per tutta la città e i tanti turisti che in questi giorni frequentano la nostra bella Perugia e usufruiscono del servizio minimetrò. Abbiamo anche pensato a Leonardo e alla sua grande vivacità e voglia di vivere le feste di fine anno. Soprattutto il Capodanno, a cui era legato e  per il quale si era inventato anche di anticiparlo e renderlo appunto un Capodanno Matto. Una festa di fine anno che quest’anno Perugia, grazie alla presenza di Rai 1, celebrerà nella sua massima espressione. In quelle ore immagino il minimetrò pieno di gente e turisti, che attratti dall’immagine di mio fratello e di Avanti Tutta, potranno dedicargli un ricordo, una volontà di approfondimento e soprattutto rivolgere un pensiero alle persone che oggi vivono la realtà della malattia oncologica”.

 

Camilla Squarta