Il CoderDojo fa breccia tra i giovani della Valnestore e di Paciano

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Il CoderDojo fa breccia tra i giovani della Valnestore e di Paciano. Muove i primi passi al Trasimeno il movimento che promuove la programmazione informatica tra i più piccoli

   

Il movimento del CoderDojo fa breccia tra i giovani della Valnestore e di Paciano. Con gli incontri a Tavernelle di fine gennaio e a Paciano di sabato scorso muove i primi passi  al Trasimeno un nuovo CoderDojo in Umbria. I CoderDojo sono club gratuiti il cui obiettivo è l’insegnamento della programmazione informatica ai più piccoli. CoderDojo è un movimento aperto, libero e totalmente gratuito organizzato in centinaia di club indipendenti sparsi in tutto il mondo. Ogni Dojo organizza le proprie attività senza scopo di lucro, rispettando le indicazioni della “Carta” stilata dalla Fondazione Internazionale CoderDojo. Le attività di formazione ruotano intorno al gioco, lo scambio reciproco e il peer learning.

Nel caso del Trasimeno il CoderDojo nasce con il supporto dell’Istituto comprensivo di Panicale, Piegaro Paciano e con la condivisione delle Amministrazioni comunali, per sostenere programmi di crescita di competenze contemporanee sia nel corpo docente sia negli alunni. Con la nascita di un CoderDojo in questo territorio, si legge in una nota della dirigenza scolastica, si auspica lo sviluppo di una comunità di giovani appassionati ed esperti di coding in grado di “contagiare” anche i loro amici meno tecnologici con l’uso creativo e positivo della tecnologia. Questo tipo di approccio all’uso dei mezzi digitali, infatti, porta i ragazzi non solo a migliorare le proprie competenze in un mondo che ha sempre maggiore bisogno di questo tipo di skill ma li aiuta anche ad acquisire fiducia in se stessi, capacità di lavorare in gruppo, predisposizione all’esplorazione e all’approfondimento.

La parola CoderDojo prende origine da due vocaboli. “Coder” significa “programmatore”, ovvero la persona che programma computer e dispositivi elettronici. “Dojo” è il nome che viene dato alle palestre in cui si apprendono le arti marziali. Il CoderDojo è quindi la “palestra” in cui si impara a programmare. Come le arti marziali hanno un’etica di base, fondata sul rispetto e sulle regole, così anche i CoderDojo formano giovani appassionati di digitale, in grado di collaborare fra loro e raggiungere importanti obiettivi di sviluppo personale e relazionale.

Champion del CoderDojo di Panicale Paciano Piegaro, ovvero persona che si prende l’onere e l’onore di farlo accadere ogni mese, è Giulia Romoli, diplomata presso l’ITTS A.Volta in informatica, appassionata di coding. A supportare il lancio del CoderDojo anche Marco Morello, champion del Dojo di Perugia (nato nel 2015).

“Lanciare un CoderDojo non è molto difficile – spiega Morello -: la cosa faticosa è mantenerlo vivo. I ragazzi che partecipano sono entusiasti delle iniziative, così come le loro famiglie. Chi apre un CoderDojo si mette a disposizione della comunità, facendole un regalo enorme. Avere alle spalle l’istituzione scolastica vuol dire innanzitutto avere a disposizione locali, connessione a Internet e, in alcuni casi, anche computer”.