Gubbio: è il giorno dei “Ceri”

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La Festa dei Ceri di Gubbio è una delle manifestazioni religiose popolari più famose d’Italia e tra le più singolari del mondo, radicata nella storia più che bimillenaria della città umbra e cuore di una tradizione mai interrotta originatasi nel Medioevo. Ricca di bellezze, tra il Palazzo dei Consoli, il Palazzo del Bargello e Palazzo Ducale, Gubbio è un museo a cielo aperto e tra i “pezzi” della sua collezione il 15 maggio ci sono anche i Ceri: grandi macchine a spalla di legno a forma di prismi ottagonali che, dopo essere state portate in processione, diventano protagoniste di una corsa sfrenata verso la Basilica di Sant’Ubaldo, patrono della città.

I Ceri sono tre manufatti di legno coronati dalle statue di Sant’Ubaldo (patrono di Gubbio), San Giorgio e Sant’Antonio Abate, innestati verticalmente su altrettante barelle, a forma di “H”, che ne permettono il trasporto a spalla; il loro peso è di circa 300 kg. Non è soltanto il peso che rende difficoltoso il loro trasporto (che, in realtà, avviene di corsa), quanto l’altezza, la velocità, le asperità del percorso, e le cosiddette “mute“, i cambi “al volo” tra i portatori in corsa. I portatori di Ceri si chiamano ceraioli e ognuno ha appartenenza ad un solo cero. Tale appartenenza è legata a tradizioni familiari; tradizionalmente, al cero di Sant’Ubaldo sarebbero legate le corporazioni dei muratori e degli scalpellini, a quello di San Giorgio quella dei commercianti, mentre a quello di Sant’Antonio i contadini, i proprietari terrieri, e gli studenti. La divisa da “ceraiolo” è costituita da un paio di pantaloni bianchi in tela di cotone, una camicia di colore diverso a seconda del cero di appartenenza (gialla per Sant’Ubaldo, azzurra per San Giorgio e nera per Sant’Antonio), una fascia rossa (detta fusciacca) legata in vita a mo’ di cintura, un fazzoletto rosso appoggiato sulle spalle e puntato davanti. I capodieci sono tre, uno per ogni cero: effettuano l’Alzata (ovvero inaugurano la corsa) e sono responsabili del buon andamento della corsa del loro cero. Con il nome capodieci vengono chiamati anche i ceraioli che guidano il cero durante la corsa, stando anteriormente, tra le stanghe, e vigilando sul cambio che si danno le varie “mute” di ceraioli (squadre composte da otto persone); ci sono poi i capocinque, che dalla parte posteriore della barella aiutano il capodieci a tenere in linea la corsa del cero e a sterzare nelle curve (sono infatti chiamati anche sterzaroli). I ceraioli portatori si distinguono in quattro punte, che portano il cero alle quattro estremità della barella, e altrettanti ceppi, collocati più internamente.[3] Tradizionalmente, i ceraioli sono scelti tra i maschi adulti delle famiglie che abitano a Gubbio; in rare occasioni (ad esempio durante le guerre), anche le donne sono state ammesse al trasporto dei Ceri. Per coloro che non rientrano in questa categoria si tengono altre due corse: quella dei Ceri Mezzani la Domenica immediatamente successiva al 15 maggio, e quella dei Ceri Piccoli il 2 giugno, nelle quali i portatori sono scelti tra gli adolescenti ed i bambini, rispettivamente. In queste occasioni, ovviamente, i ceri sono sostituiti da repliche in scala più piccole e leggere. Dal 1973 i Tre Ceri sono presenti nel gonfalone e nella bandiera ufficiali della Regione Umbria.

Ha un prologo la prima domenica di maggio, quando i Ceri sono portati, in posizione orizzontale, giù in città dalla basilica di Sant’Ubaldo, dove sono conservati tutto l’anno. In questa occasione i ceri portano a “cavalcioni” molti bambini vestiti con la divisa della festa.

La festa vera e propria si svolge il 15 maggio ed ha un suo programma fisso tutti gli anni.

  • Alle 5.30 della mattina il gruppo dei tamburini percorre le vie della città per dare la sveglia ai Capitani ed ai Capodieci.
  • Alle 6.00 il Campanone, la campana principale del Palazzo dei Consoli, suona la sveglia per tutta la città.
  • Alle 7.00 ceraioli, tamburini, capodieci e capitani si ritrovano al cimitero per deporre una corona di fiori e onorare la memoria dei ceraioli defunti.
  • Alle 8.30, presso la chiesetta di San Francesco della Pace (detta “dei Muratori”), viene celebrata la Messa. Appena terminata la messa, un bambino estrae da un’urna (detta “Bussolo”) i nomi dei Capitani che guideranno la festa due anni dopo.
  • Alle 9.30 ha inizio il “corteo dei Santi”, ovvero le tre statue che coroneranno i ceri sono portate in processione per le vie della città, fino al Palazzo dei Consoli, dove già ci sono i ceri ad attenderli. Dopo questa processione, i ceraioli si ritrovano in via Baldassini, per consumare la tradizionale colazione a base di baccalà alla ceraiola.
  • Alle 10.00 a Porta Castello vengono distribuiti dei “mazzolini di fiori”, che i ceraioli si appuntano sul nodo del fazzoletto che gli cinge il collo. Da questo luogo prende vita il corteo di tutti i ceraioli che, attraversando le vie del centro storico, arriva in Piazza Grande.
  • Alle 12.00 Si svolge in Piazza Grande la cosiddetta Alzata dei ceri. I capodieci (in piedi sulla barella sopra la folla) si gettano in avanti per consentire al cero una leva che lo alzerà da terra, e lanciano tra la folla un’anfora in ceramica dettabrocca. I ceri iniziano la loro corsa in onore di S. Ubaldo, compiendo tre giri completi sulla piazza (tranne l’ultimo cero quello di S. Antonio che compie quattro giri) per poi disperdersi per le vie della città, ognuno con un suo percorso prestabilito, per la Mostra durante la quale i Ceri vanno ad onorare i ceraioli anziani e defunti presso le loro abitazioni. Vengono poi lasciati, ognuno, su 4 ceppi di legno lavorato in via Savelli della Porta per essere ripresi per la corsa che si svolgerà nel pomeriggio.
  • Alle 18.00 in punto il Vescovo benedice i Ceri ed inizia la Corsa. I Ceri percorrono le vie cittadine. Dopo 3 soste, tornano in cima al monte Ingino nella Basilica di Sant’Ubaldo. In particolare, l’ultima tratta del percorso si svolge interamente in salita lungo gli stradoni del monte e viene percorsa in circa 9 minuti.

L’ordine di partenza e di arrivo è prestabilito e non può essere alterato durante la corsa: è sempre il Cero di Sant’Ubaldo ad entrare per primo nella basilica, seguito da quello di San Giorgio ed infine da sant’Antonio.

PIANO DI VIABILITÀ PER IL 15 MAGGIO – Il Servizio Polizia Municipale comunica che il giorno 15 maggio verrà attuato, come tutti gli anni, uno specifico piano di viabilità nelle arterie limitrofe al centro storico che permetta ai numerosi cittadini e visitatori di raggiungere direttamente i parcheggi liberi disponibili, evitando di raggiungere, fatte salve necessità particolari, Piazza Quaranta Martiri, chiusa alla circolazione dalla zona semaforica e priva pertanto di posti di sosta. Si prega pertanto di seguire la segnaletica verticale di indicazione dei parcheggi a disposizione (che verrà opportunamente integrata), i quali verranno poi chiusi una volta completi fino a eventuale nuova disponibilità dei posti. Si segnalano tra i parcheggi più agevolmente raggiungibili quelli situati nella zona degli impianti sportivi di Via del Botagnone, quello circostante l’Istituto scolastico Gattapone, quello di San Benedetto e quello di S. Lucia. Personale della Polizia Municipale di Gubbio, nonché di alcuni comuni umbri in ausilio, si posizioneranno in prossimità delle principali direttrici in entrata alla Città al fine di fornire indicazioni ed assistenza. In ogni caso si raccomanda, in caso di necessità di attraversare la Città in direzione est-ovest e viceversa, di non percorrere Viale del Teatro Romano e Via Campo di Marte-Via delle Rimembranze, bensì le arterie sottostanti o, meglio, la Variante, evitando così la zona semaforica.