Fioroni: “Buoni spesa e risorse scarseggiano: tante famiglie non avranno niente”

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Fioroni: “Buoni spesa e risorse scarseggiano: tante famiglie non avranno niente”. Per la consigliera regionale necessari nuovi provvedimenti da parte del Governo

“I Comuni umbri hanno completato, o sono in procinto di farlo, la distribuzione dei buoni spesa alle famiglie in difficoltà a causa delle misure restrittive adottate per contenere l’epidemia di coronavirus. Molte famiglie bisognose quindi avranno poco o niente rispetto alle loro necessità. Il Governo preveda nuovi interventi”.

   

E’ quanto dichiara il consigliere regionale della Lega Paola Fioroni (vicepresidente dell’Assemblea Legislativa dell’Umbria).

“Lo strumento adottato dal Governo – spiega Fioroni –  ha evidenziato subito i propri grandi limiti, perché i fondi erano insufficienti per soddisfare integralmente tutte le domande e le indicazioni confuse. Non dobbiamo infatti dimenticarci che solo in Umbria, oltre 110 mila persone vivono con un reddito netto inferiore a 842 euro al mese. Una fascia della popolazione quindi che era già considerata a rischio povertà prima di questa emergenza coronavirus che ha inevitabilmente acuito queste vulnerabilità creandone ulteriori. L’implementazione di tale strumento ha richiesto inoltre uno sforzo ingente in termini di impegno per i Comuni, chiamati a svolgere tutte le pratiche relative alla individuazione dei beneficiari e alla consegna dei buoni o dei pacchi spesa. È di tutta evidenza che si sarebbe dovuta adottare una misura a zero burocrazia nel solco di un necessario snellimento di tutti i procedimenti amministrativi, secondo regole precise. Una modalità diversa e diretta ai nuclei familiari  che avrebbe potuto anche consentire di rispettare la privacy e la difficoltà a chiedere aiuto. È bene ricordare che spesso la povertà è invisibile e quella da Covid-19 ha colpito anche fasce nuove. Ciò avrebbe anche evitato ai Comuni la difficoltà del controllo per le eventuali domande non conformi. Ad ogni modo – prosegue la Fioroni – le domande sono state presentate in numero di gran lunga superiore rispetto alle poche risorse messe a disposizione dal Governo. Solo in Umbria  sono state oltre ottomila ed i dati dell’Anci non sono ancora definitivi. Inoltre ogni Comune ha adottato strategie differenti a seconda di opportunità e di esigenze del territorio. Tutto questo metterà i nostri sindaci in grave difficoltà perché per continuare a dare immediata risposta alle necessità dei cittadini, nel migliore dei casi dovranno aiutare i cittadini con risorse provenienti dai loro bilanci, già messi a dura prova per il rinvio delle scadenze fiscali. La Regione Umbria nella propria azione di supporto alle fasce più deboli della popolazione ha già adottato diversi strumenti, molti sollecitati  dalla Lega, e altri sono in via di deliberazione. Ricordo ad esempio il Piano Fragilità per la mappatura e la presa in carico dei soggetti indigenti o in situazioni di vulnerabilità , oppure  l’assegnazione ai Comuni ad alta tensione abitativa di oltre 670mila euro che potranno essere destinati a favore degli inquilini ‘morosi incolpevoli’ e di ulteriori un milione 130mila euro per il fondo a sostegno dei locatari meno abbienti. A queste devono infine aggiungersi le misure straordinarie adottate dagli enti pubblici economici regionali, come ad esempio l’Ater che per il contrasto all’emergenza epidemiologica parteciperà  alle spese per la sanificazione degli spazi comuni degli immobili in autogestione e consentirà all’utenza Ater di procrastinare nel tempo gli adempimenti connessi con la locazione senza il pagamento di alcuna sanzione o indennità di mora e la dilazione della effettuazione delle manutenzioni ordinarie a carico degli inquilini. In questo momento così drammatico – conclude Fioroni -, in attesa di ulteriori misure governative, con le Regioni impegnate autonomamente a farsi carico di numerose incombenze, assume un ruolo ancora più fondamentale la solidarietà. Per questo molti Comuni, già supportati dal volontariato nel rispondere ai numerosi bisogni, hanno attivato raccolte volte ad incrementare i fondi per i buoni spesa. Dove non arriva lo stato possiamo fare molto tutti noi”.