È sempre festa per il raduno del 51° corso allievi ausiliari della polizia

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A partecipare anche una delegazione perugina capeggiata dal sostituto commissario Vincenzo D’Acciò

 

Per i 25 anni del 51° corso allievi agenti ausiliari della polizia di Stato, si è tenuto il 18 novembre scorso, a Roma, il raduno, , alla presenza del sottosegretario agli Interni Nicola Molteni, del direttore dei reparti speciali Fabio Abis e di una delegazione perugina, capeggiata da Vincenzo D’Acciò, sostituto commissario in forze alla postale di Perugia. Una cerimonia all’insegna dei ricordi e carica di significati, a causa dell’ordigno che a Udine, a pochi giorni dall’inizio del corso, nel 1998, uccise tre giovani poliziotti.

La giornata ha avuto inizio al Sacrario dei caduti, nella Scuola superiore della polizia di Stato, con l’omaggio ai caduti e i saluti dell’on. Molteni. A seguire  don Walter ha officiato la messa nella sede del 1° reparto mobile e i poliziotti presenti (circa cento) si sono riuniti in un agriturismo del posto per un momento conviviale.

Il raduno ha visto, dopo 25 anni, uomini in divisa provenire da diverse parti d’Italia: Lecce, Bolzano, Caltanissetta, Ventimiglia, Milano, Lamezia Terme, Catania, Firenze, L’Aquila, Roma, Napoli, solo per citare le principali. A raccontare la giornata Tiziano De Santis, voce, rappresentante e collante di questo gruppo: “Era una calda giornata di luglio del 2018, e nel piazzale del XII° reparto mobile di Reggio Calabria, le auto con i colori d’istituto del reparto prevenzione crimine di Siderno, stavano belle messe in ordine tutte in fila, l’una vicina all’altra, accanto ai mezzi del reparto mobile. Fu in quel momento che due ‘vecchi’ paricorso, appartenenti a questi due reparti, si incrociarono, stringendosi in un grosso abbraccio come solo chi non si vede da quasi vent’anni, dopo aver trascorso i mesi bellissimi del corso in polizia, può fare. Eravamo io e Giovanni Chiriacò. Da quel caloroso abbraccio al porsi una domanda sul perché si fosse aspettato tanto per rivedersi, fu un attimo. E così, dopo una telefonata a Perugia a un altro paricorso, Vincenzo D’Acciò, nacque l’idea di riunirsi tutti in un raduno, quello del nostro 51° corso, che il 18 novembre 2018 avrebbe ‘compiuto’ ben 20 anni”.

“Il nostro corso – prosegue ancora De Santis –, il 51° allievi agenti ausiliari di leva, iniziò una mattina nebbiosa di novembre del 1998, il giorno 18 per la precisione, per circa 280 di noi presso la prestigiosa Scuola allievi agenti di Campobasso (Cb), e più o meno per altrettanti allievi presso l’Istituto per sovrintendenti di Spoleto (Pg) e il Centro addestramento alpino di Moena (Tn). Un corso stupendo, che ci proiettò in un mondo che ancora oggi definiamo ‘affascinante’. Tante le emozioni che ci ha dato in quel momento, quando giovani ventenni iniziammo a dedicare la nostra vita alla collettività. Dopo quattro mesi di corso, fummo inviati nei più disparati reparti e uffici in giro per l’Italia, per un periodo di altri otto mesi, dove avremmo completato il periodo ‘da ausiliari’ e quindi terminato ogni dovere per la ‘leva’ con lo Stato. Al termine di quel periodo quasi tutti abbiamo deciso di rimanere, passando da ‘agenti ausiliari di leva’ ad ‘agenti ausiliari trattenuti’, per un ulteriore periodo di dodici mesi, nei medesimi reparti dove eravamo già in servizio. Infine, dopo due anni di onorato servizio per la polizia di Stato fummo inviati al secondo corso di formazione, quello per diventare ‘effettivi’. Le scuole scelte furono quelle di Peschiera del Garda (Vr), Brescia (Bs) e Vicenza (Vi), dove rimanemmo dal 18 novembre 2000 fino alla fine del mese di maggio dell’anno successivo, dopodiché fummo assegnati ai rispettivi reparti e uffici in via definitiva. Pertanto, dopo tanti anni e dopo tanto peregrinare, questa poteva essere un’idea stupenda, che forse, grazie agli enormi passi avanti fatti dalla tecnologia di questi anni, si sarebbe potuta finalmente realizzare”.

“Così si decise di provare a interessare altri ‘paricorso’ da tutta Italia – ricorda ancora – , i quali risposero subito con tanta ma davvero tanta voglia di rivedersi. Guido Geofilo da Varese, Francesco Ammirati da Firenze, Gianluca Lociuro da Milano, Roberto Esposito da Roma, Vincenzo Borrelli da Salerno, andando a costituire, così, su due piedi, un gruppo di staff instancabile, al quale nel tempo si sarebbero affiancati tanti altri volenterosi. Ognuno portò altri paricorso di cui aveva ancora i contatti, che a loro volta protarono altri paricorso, in un continuo lavoro inesorabile. Infatti questo gruppo di whatsapp si arricchiva, giorno dopo giorno, di esperienze lavorative, esempi, annedoti, ma anche divertimento e tanti momenti spensierati. Persone che davvero ognuna a modo suo, in questi venti anni, nelle varie specialità e ramificazioni della nostra amministrazione, avevano dato lustro e si erano impegnati tanto. Era così bello vedere persone che dopo venti anni ancora non si sentivano ‘arrivate’, ancora con tanta voglia di ‘dare’, di fare la propria parte in un settore che essenzialmente non esaurisce il proprio impegno con le canoniche ‘sei ore quotidiane’, ma che ti porti dentro sempre, ventiquattrore al giorno sempre pronto a dare il tuo contributo”.

“Fu scelta – racconta Tiziano De Santis –, per questo raduno, la location più centrale e comoda che si potesse immaginare, ovviamente la nostra capitale, Roma, zona Trastevere, in un bel ristorante alle spalle del commissariato San Paolo. Adesso, per quante parole possiamo spendere, difficilmente si può spiegare l’emozione di rivedere, dopo tanti anni, persone con le quali hai condiviso un pezzo importantissimo della tua vita e momenti decisivi, con le quali hai condiviso le notti in caserma lontano da casa, i pasti veloci a mensa o una pizza sulla volante, nelle fredde e umide notti in giro per l’italia. Persone con le quali poi nel tempo libero uscivi come tutti i ragazzi di quella età, con le quali durante i lunghi turni notturni raccontavi i tuoi sogni, i tuoi progetti, i colori e i profumi della terra da dove provenivi, in un’età dove stai dando forma ai tuoi sogni, alla tua vita lavorativa e professionale. Fu un raduno bellissimo ed emozionante, e quando i riflettori di quella giornata si spensero e tutti andarono via, quelli dello staff, rimasti lì, si promisero di tenere attivo questo gruppo e di organizzare ogni anno un raduno…per ritrovarci, per stare insieme, e nel frattempo per aiutarci durante tutto l’anno. I raduni infatti si sono succeduti con piacere. C’è stato ‘Campobasso 2019’, con un piacevole ritorno alle origini, in quella scuola che aveva formato parecchi di noi, con la collaborazione di due istruttori, Peppe Coccaro e Antonio Iacometta, che quando eravamo allievi, nel loro ruolo erano severissimi e impeccabili, mentre una volta entrati in questa famiglia, sono stati per noi come dei fratelli più grandi”.

“Dopo la sosta del Covid – continua ancora –, siamo andati più a nord, dove uno staff di colleghi rimasti negli anni in terra Lombarda, ha organizzato ‘Milano 2022’ (Lociuro, Manzo, Milano, Muto, Pascali, ecc.), in uno splendido ristorante in pieno centro milanese, dopo una visita e per l’aperitivo presso il 3° reparto mobile di Milano. E arriviamo a oggi, per i 25 anni di questo corso, a ‘Roma 2023’, una ‘due giorni’ di attività e di momenti solenni, come la cerimonia dell’omaggio al Sacrario dei caduti della polizia di Stato di Roma, la Santa messa al 1° reparto mobile, col saluto del comandante, seguita dal pranzo presso un noto agriturismo, che ci ha ospitato dalla sera precedente, proprio perché abbiamo scelto, in gran numero, di vederci dalla sera prima e di passare ancora più tempo insieme. Ma, durante gli anni, il gruppo del 51° A.A.A.L. non ha organizzato soltanto raduni. Piuttosto è diventato una sorta di punto di riferimento per l’organizzazione di tante e diverse attività nel supporto dei colleghi, creando una sorta di ‘rete’: dal continuo supporto logistico in tutta Italia (e perché no, anche all’estero), sia per esigenze d’ufficio che per esigenze private o di svago (alloggi, ristoranti, ecc.) alle diverse raccolte fondi per aiutare i colleghi che affrontano, loro malgrado, un momento difficile, dovuto alle più disparate cause (salute, famiglia, lavoro, ecc.), arrivando infine alle altre raccolte fondi a favore di situazioni particolai per i cittadini, come per esempio quelle con Vincenzo Borrelli, il quale ha organizzato, col supporto di tutto il gruppo, diversi corsi sub per bambini ‘speciali'”.

“Il 51° non si ferma mai – conclude –, e fra una battuta e una delucidazione operativa sul gruppo, teniamo sempre viva la memoria dei nostri caduti, che sono sempre con noi, ai quali riserviamo sempre un posto a tavola durante i raduni. Durante gli anni, come dicevamo prima, lo staff si è arricchito, con volenterosi da tutta Italia: Donato Altomare, Andrea Cecchini e Lorenzo Battista da Roma, Salvatore Peligra da Ragusa e Giuseppe Rindone da Nuoro e altri ancora. Tutti a dare il proprio impegno, così presi, da aver già pensato ai prossimi raduni, dei prossimi anni. Sicilia, Calabria, Sardegna, Puglia e Napoli. Insomma una vera e propria famiglia sempre in movimento e con un occhio molto attento alle problematiche di tutti noi, e anche di chi non fa parte della nostra splendida amministrazione. E il giorno dopo di ogni raduno, il 19 novembre, la prima telefonata mattutina mi arriva da Giovanni Chiriacò e mi dice sempre la stessa cosa ‘Allora? Quando iniziamo i preparativi per il prossimo raduno?’. Perchè fare una vita in polizia, parafrasando le parole di un collega prossimo alla pensione, ‘è una grande avventura, lunga una vita!’. W la polizia di Stato. Ad maiora”.