Deruta: nuova vita per lo Sposalizio della Vergine di David Zipirovic

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Deruta: nuova vita per lo Sposalizio della Vergine di David Zipirovic. La Fondazione finanzia il progetto di restauro. L’opera dopo il restauro sarà esposta nel Museo Ragionale della Ceramica

   

La Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia finanzia il restauro dello Sposalizio della Vergine di Zipirovic attualmente visibile nella Sala della Giunta comunale.  Il progetto denominato “Nuova vita per lo Sposalizio della Vergine di David Zipirovic”  è stato accolto dalla Fondazione e la presidente  Cristina Colaiacovo ha esposto le motivazione che hanno portato all’assegnazione del contributo sottolineando che  la Fondazione è stata sempre vicina ai territori di sua competenza soprattutto per ciò che riguarda la conservazione e la valorizzazione delle opere d’arte.

“Un’attenzione particolare è stata poi rivolta ai centri di produzione ceramica – spiega Colaiacovo – che godono di una storia prestigiosa come Deruta. La nostra attenzione verso i manufatti prodotti a Deruta è poi testimoniata dalla collezione di maioliche artistiche di proprietà della Fondazione che si trova in Palazzo Baldeschi a Perugia. Lì numerosi, e di squisita fattura, sono i pezzi che raccontano il glorioso passato derutese, soprattutto quattro-cinquecentesco, e che si integrano, alla perfezione, con quelli del prestigioso Museo Regionale della Ceramica di Deruta. Anzi, sarebbe auspicabile stringere una continuativa collaborazione tra le due collezioni, le maggiori esistenti a livello regionale. Il contributo erogato per il restauro dello Zipirovic cade, oltretutto, nell’anno raffaellesco e Zipirovic, nel suo impegnativo lavoro derutese, ha preso a modello lo Sposalizio della Vergine di Brera, capolavoro giovanile dell’Urbinate”.

Il sindaco di Deruta Michele Toniaccini conferma l’importanza del restauro di quest’opera che sarà portata all’interno del Museo Regionale della Ceramica in modo da essere ammirata da tutti.

“Questa azione – afferma Toniaccini – fa parte di quel progetto volto ad accrescere la visibilità e il potenziale turistico di Deruta, favorendo il senso di appartenenza alla comunità locale e restituendo alla stessa una delle opere più rappresentative dell’artista. Fra l’altro, Deruta ha anche dedicato una via all’artista russo. Il Museo regionale della ceramica è un luogo straordinario che invito, non appena questa pandemia sarà finita, a visitare, perché è un percorso nel mondo dell’arte, nella storia di maestri ceramisti, nella tradizione di questa città e dell’Umbria. Stiamo lavorando perché arte, turismo e cultura tornino a rivestire quel ruolo primario che meritano, senza, per questo, tralasciare alcun settore del nostro vivere”.

Il restauratore  Bruno Bruni della Coobec di Spoleto colui che a breve metterà mano al lavoro precisa che

“Lo stato di conservazione è molto grave in quanto gran parte delle 108 piastrelle, che compongono il manufatto (cm. 260 x 200), risultano distaccate dal supporto e si reggono per il solo contrasto. Inoltre la maggioranza presenta fratture anche scomposte e a volte mobili che fanno supporre un grave evento traumatico avvenuto in passato che ne ha determinato il sommario rimontaggio e l’invasivo intervento di stuccatura a gesso e ridipintura a tempera che debordano ampiamente sopra le campiture originali. Il progetto di restauro prevede di trasferire l’opera, dopo opportune protezioni della superficie, dal Palazzo Comunale al Museo della Ceramica dove sarà eseguito il lavoro. Intendiamo risolvere, con le tecniche più aggiornate, i problemi strutturali delle piastrelle, pulire la superficie da tutti i materiali non originali e recuperare la corretta leggibilità dell’insieme con una accurata ripresentazione estetica delle fughe e delle parti lacunose. L’intervento comprende anche il restauro della cornice e del pannello di supporto”.

Alla domanda qual è il legame tra Deruta e Zipirovic risponde  Giulio Busti:

“L’apporto di Zipirovic, ucraino nativo di Cherson, si inserisce nella temperie storicista che aveva caratterizzato la ripresa della produzione derutese dagli ultimi decenni dell’Ottocento e che si rifaceva alla iconografia della grande pittura italiana del Rinascimento adattata alla ceramica con soluzioni tecniche e pittoriche originali. In soli quattro anni, dal 1923 al 1927, David Zipirovic riuscì a trasmettere un imprinting fondamentale all’ arte ceramica derutese grazie alla sua straordinaria personalità”.

Una volta restaurato sarà dato ampio spazio all’opera all’interno del Museo e non solo:

“digitalizzeremo l’intera opera – spiega Iolanda Cunto – che verrà restituita alla collettività anche attraverso una sezione web dedicata e accessibile dal sito web del Museo. Per promuovere la conoscenza del monumentale pannello di Zipirovic verranno attivate politiche di pricing che incentivino percorsi di visita in presenza e/o on line”.