Comuni divisi sulla riaperture delle scuole

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Dalla TotalErg materiale per la scuola di Assisi
Fonte foto: Ansa.it

Comuni divisi sulla riaperture delle scuole. Dopo la sentenza del Tar, Anci Umbria ha convocato i primi cittadini: chiuse le scuole a Foligno, Marsciano e Umbertide, aperte a Gubbio

   

Il presidente facente funzioni di Anci Umbria, Michele Toniaccini ha convocato in videoconferenza una riunione fra i sindaci dei Comuni della zona rossa per affrontare insieme il tema relativo alla sentenza del Tar su nidi e infanzia. Intanto, dopo il sindaco di Foligno, che già nella serata di sabato ha firmato la proroga dell’ordinanza di sospensione delle lezioni in presenza in tutte le scuole, anche il sindaco di Umbertide, Luca Carizia, ha annunciato – in una nota – che

“nella giornata odierna verrà pubblicata l’apposita ordinanza sindacale che disporrà la chiusura fino al 21 febbraio di nidi e scuole dell’infanzia su l’intero territorio comunale. Tale misura – spiega il sindaco – si rende necessaria dopo che un provvedimento del Tar dell’Umbria ha sospeso il contenuto dell’ordinanza regionale numero 14 del 6 febbraio, limitatamente alla parte in cui disponeva l’interruzione sino al 21 febbraio di tutti i servizi socioeducativi per l’infanzia (0-6 anni), statali e paritari, dei comuni della provincia di Perugia e di alcuni in provincia di Terni. L’ordinanza in fase di definizione interverrà per una settimana, in considerazione della particolare situazione sanitaria nel nostro Comune che va monitorata costantemente”.

Il sindaco Francesca Mele ha firmato, nella mattina di domenica 14 febbraio, l’ordinanza con cui si conferma, fino al 21 febbraio 2021, la sospensione sul territorio comunale dei servizi educativi in presenza dei nidi, sia pubblici che privati, e della scuola dell’infanzia, sia statale che paritaria.

Tale ordinanza sindacale si è resa necessaria dopo che un provvedimento del Tar dell’Umbria, intervenuto nella giornata di sabato 13 febbraio, ha sospeso il contenuto dell’ordinanza regionale numero 14 del 6 febbraio limitatamente alla parte in cui disponeva l’interruzione sino al 21 febbraio di tutti i servizi socioeducativi per l’infanzia (0-6 anni), statali e paritari, dei comuni della provincia di Perugia e di alcuni comuni in provincia di Terni.

Sulla base di tale provvedimento, quindi, nidi e scuole dell’infanzia avrebbero dovuto riaprire lunedì 15 febbraio anche a Marsciano.

La scelta fatta dal Comune è, invece, quella di continuare a mantenere sospesi tali servizi in presenza, al pari di quanto accade per le scuole elementari, medie e superiori, fino al 21 febbraio, come inizialmente previsto dall’ordinanza regionale che ha istituito la zona rossa su ampia parte del territorio umbro. La situazione epidemiologica sul territorio comunale resta critica con, ad oggi, 241 soggetti positivi, 27 soggetti ospedalizzati, la presenza di 2 cluster di contagio nelle strutture protette per anziani e 22 morti dall’inizio della pandemia, di cui 7 solo negli ultimi 4 giorni. Quindi, pur tenendo in considerazione i disagi che la sospensione dei servizi educativi in presenza comportano a famiglie e studenti, la decisione dell’Ente si fonda sulla consapevolezza che garantire la salute della cittadinanza coincide, in questo momento, con il perseguimento della massima prevenzione possibile e attuabile. L’obiettivo primario è quello di limitare la propagazione dei contagi nella popolazione, riducendo la mobilità sul territorio, le occasioni di incontro ed interscambio fra persone e nuclei familiari.

In controtendenza, invece, il Comune di Gubbio. Il Sindaco Filippo Maria Stirati ha, infatti, deciso di riaprire – da domani – i nidi e le scuole dell’infanzia. Questa la nota

“Il Comune di Gubbio, attenendosi alla comunicazione della Regione e alla sentenza del Tar, si è subito messo  lavoro per riaprire da domani nidi e scuole materne, anche dal momento che le autorità sanitarie non hanno fornito elementi che rendano necessario il proseguimento della chiusura. Con questa sentenza si sono concretizzate quelle perplessità che avevo sin da subito fatto presenti: la chiusura di nidi e materne non appoggiata da evidenze epidemiologiche era quantomeno un azzardo. Oggi la sentenza del Tar dimostra tutti i fondamenti dei dubbi che avevamo espresso alla Regione. Grazie a un tempestivo lavoro di giunta, dirigente e uffici scolastici, tutti i servizi saranno garantiti già a partire da domani, sia per quanto riguarda il trasporto sia per quanto concerne la mensa, con variazioni sul menù in base alla disponibilità, dato che il servizio lavora con approvvigionamenti quotidiani di materie prime biologiche”.

Le decisioni degli altri sindaci della zona rossa sono attese in giornata.

Intanto, il Comitato “A scuola” ha riferito che “qualora i Comuni non si adattassero al decreto del Tar” in merito alla riapertura delle scuole d’infanzia da lunedì 15 febbraio, “i genitori interessati sarebbero pronti ad impugnare eventuali ordinanze sindacali”.

“Apprendiamo che alcuni sindaci dei Comuni umbri della Zona rossa – si legge in una nota del comitato, a firma di Francesca Leone e Martina Leonardi – starebbero valutando la possibilità di emanare ordinanze di chiusura dei servizi socio-educativi 0-6 anni, con decorrenza da domani, nonostante il presidente del Tar Umbria Raffaele Potenza ieri abbia decretato la riapertura immediata degli asili nido e scuole dell’infanzia pubblici e paritari. Siamo inoltre a conoscenza che da ieri si stanno susseguendo numerose riunioni tra i sindaci dei Comuni indette dall’Anci”.