Che ne sarà del Nodo di Perugia?

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Una domanda che in molti si stanno facendo e che nel breve periodo difficilmente troverà una risposta

   

Sempre più al centro di un acceso dibattito politico il Nodo di Perugia continua a non trovare pace. Strategico? Probabilmente sì: a dirlo è il centrodestra e anche il presidente della provincia Presciutti, di centrosinistra che l’aveva descritta come

“un’opera strategica non solo per l’Umbria, ma per l’intera Italia di mezzo

Un’opera che non “serve a niente”. Questa è invece la chiara (più o meno) e netta (forse) posizione della giunta Proietti. Tanto che l’Assemblea legislativa dell’Umbria ha respinto la mozione, presentata dal consigliere della Lega Enrico Melasecche che chiedeva un “impegno della Giunta regionale a superare le divergenze politiche interne e proseguire nella realizzazione dell’opera”.

“Ancora una volta, il centrosinistra umbro si è dimostrato ostaggio delle proprie divisioni ideologiche e ha scelto di anteporre le lotte intestine all’interesse del territorio, restituendo l’immagine di un Partito Democratico totalmente asservito all’ala oltranzista del campo largo, Avs e 5Stelle, che tengono in pugno l’intera maggioranza con ricatti” spiega Melasecche

Di contraddizioni all’interno del centrosinistra ha parlato anche Eleonora Pace affermando che

“La scelta sul Nodo non è più rinviabile: un pezzo importante di maggioranza è favorevole e lo è sempre stato”

Andrea Romizi (FI) ha affermato che

“Dagli interventi di oggi della maggioranza non si capisce quale sia la posizione di chi governa la Regione sul Nodo”.

La Presidente Proietti in aula ha dichiarato che al momento mancano i fondi e che

“Se arriveranno 500 milioni sapremo cosa fare”.

Ed ancora

“Nell’aprile 2022, quando l’assessore Melasecche sosteneva che c’erano i soldi per il Nodino, ci credevo. Credevo che quei 482 milioni fossero reali. L’Umbria è indietro su tutte le infrastrutture, fare il Nodino non risolve niente, e lo dice anche l’Anas”.

Per Cristian Betti (Pd) il Nodo è

“un’opera divisiva”

Per Fabrizio Ricci (AVS)

“Il Nodo è una vecchia opera, ancora tutta sulla carta. C’è un mondo oltre il Nodino”

Anche l’assessore De Rebotti parla di mancanza di risorse spiegando che

“Nella storia di questa opera, dal costo di circa 1 miliardo complessivo (500 per il solo Nodo), ad oggi ci sono risorse per 10 milioni, utilizzati per la progettazione del primo stralcio. Non ci sono dunque le risorse per realizzare questi interventi”.

A De Rebotti risponde Nilo Arcudi (Tp-Uc):

“La situazione non è quella descritta da De Rebotti. La realtà è che quotidianamente i cittadini vivono un incubo di viabilità perché le nostre infrastrutture non sono all’altezza. Non ci si può limitare a dire che mancano le risorse: se i fondi non vengono chiesti e non c’è una posizione chiara da parte di Comune e Regione, i finanziamenti non arriveranno di certo”

Per Donatella Tesei (Lega)

“Il Nodo di Perugia, la stazione dell’Alta velocità, sono opere strategiche e fondamentali, sulle quali bisogna procedere. La verità è che non c’è la volontà di raggiungere questi obiettivi”

Un futuro incerto dunque quello del Nodo di Perugia. Certo è invece l’annoso problema del traffico che posizioni politiche così contrastanti non fanno altro che accentuare.

Martina Braganti