“Cambiare strategia vaccinale con prima dose per tutti”

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“Per contenere contagi e diffusione delle varianti l’Umbria si faccia promotrice, in Conferenza Stato – Regioni, della proposta di modifica al Piano vaccinale che preveda la somministrazione di una unica dose per tutti, per poi procedere al richiamo, sul modello di Israele e Regno Unito. Il tutto in un contesto di potenziamento del personale per l’effettuazione delle vaccinazioni”.

   

Lo chiedono i consiglieri del Partito democratico Tommaso Bori, Simona Meloni, Fabio Paparelli, Donatella Porzi e Michele Bettarelli, che hanno presentato una mozione per impegnare la Giunta Tesei su questi punti. I consiglieri dem sottolineano che,

“secondo i dati ufficiali del Governo, in Umbria risultano 38.940 dosi di vaccino accumulate e non somministrate delle tre formulazioni validate da Aifa ed Ema (Pfizer, Moderna e Astrazeneca) pari al 44,7 per cento del totale delle dosi assegnate. Un dato – spiegano – che si inserisce in una necessità di potenziamento del servizio vaccinazioni, da parte della nostra Regione, più volte da noi segnalata, sul fronte del personale da aumentare, dei punti di somministrazione da incrementare e sull’estensione degli orari di apertura”.

I consiglieri regionali del Partito democratico ricordano

“la strategia di Israele e Regno Unito, che prevede la somministrazione immediata, per tutti, salvo poi fare il richiamo, della prima dose. Il risultato misurabile che si è ottenuto è un sensibile calo dei contagi. Per far questo l’Umbria dovrebbe farsi carico di una proposta precisa alla Conferenza Stato – Regioni, tenendo presente che il Piano vaccinale è suscettibile di aggiornamenti sulla base delle certezze che saranno progressivamente acquisite riguardo a nuove strategie, disponibilità e tempistiche di distribuzione”.  “L’Umbria dovrebbe quindi fare un passo in avanti – concludono i consiglieri Pd – con una propria proposta, che potrebbero condividere anche altre Regioni. Servirà però comunque potenziare il personale e i punti vaccinali, in numero e in orario di apertura. Solo così potremmo fare un passo in avanti notevole, sul fronte di un rapido ritorno alla normalità”.