Arte, musica, spettacolo e tanta solidarietà: successo per la serata di beneficenza “Adotta un ricercatore”

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Evento promosso dall’Aucc, con il trio Servillo-Girotto-Mangalavite

   

L’arte della solidarietà incontra la musica e, insieme “Adottano un ricercatore”: è la grande forza dello spettacolo che racconta le emozioni della vita e che ieri sera è andata in scena al teatro Morlacchi di Perugia. Una serata di beneficenza, promossa dall’Aucc per sostenere il progetto “Adotta un ricercatore” e trasformata dal trio Peppe Servillo (alla voce) Javier Girotto (sassofono) e Natalio Mangalavite (pianoforte) in un evento unico. Un teatro gremito di persone che hanno accolto con grande calore i tre musicisti e sposato la causa dell’Aucc.

Un evento straordinario, presentato dal professor Giuseppe Servillo del dipartimento di Medicina e Chirurgia, fra musica e poesia, con la magica interpretazione, da parte del trio, delle canzoni di Lucio Dalla.

Il professor Servillo, nell’introdurre la serata, ha ringraziato tutti i sostenitori dell’evento e chiamato sul palco il magnifico rettore, professor Maurizio Oliviero, il presidente di Aucc, professor avvocato Giuseppe Caforio e la famiglia Brugnoli cui è stato consegnato un attestato di riconoscimento per aver aderito al progetto, sostenendo un ricercatore per un anno, a ricordo di Sergio Brugnoli.

“La ricerca di base è tutto nella lotta contro il cancro – ha commentato il presidente di Aucc, professor avvocato Giuseppe Caforio – è speranza di guarigione e quindi di vita. La musica è un potente strumento per arrivare al cuore delle persone e la professionalità del trio ci ha consentito di promuovere, in modo efficace, il messaggio della solidarietà e del prendersi cura dell’altro. La risposta del pubblico è stata grande. Ma una serata non basta per assicurare che i nostri ricercatori non migrino all’estero, occorre costanza nelle donazioni”.

Il Magnifico Rettore, professor Maurizio Oliviero ha evidenziato

“l’attenta risposta da parte del pubblico che non è mai scontata, soprattutto in un momento così difficile come l’attuale”; ha, quindi, parlato della ricerca come di “uno dei pilastri fondamentali, soprattutto quella di base, volta a migliorare la qualità della vita delle persone” e del “positivo rapporto con l’Aucc”, sottolineando infine che “una serata come questa dà il senso di civiltà a ognuno di noi”.

Il direttore dell’Azienda ospedaliera di Perugia, Giuseppe De Filippis ha sostenuto che il terzo settore è uno

“strumento fondamentale per affiancare i pazienti, le aziende nelle strategie di presa in carico degli stessi, oltre che per sostenere la ricerca di base”.

Il cantautore Servillo, più volte, dal palco ha sollecitato il pubblico a portare particolare attenzione alla ricerca di base e a ragionare in termini di “noi e mai di io”:

“Questo spettacolo è una grande emozione, un’avventura nata anni fa – racconta il cantautore – per caso, da una chiacchierata in aeroporto con il professor Servillo. Mi raccontò dell’iniziativa e della possibilità di trasformare una serata del genere in un contratto di un anno per un ricercatore. È la terza volta che riusciamo in questo intento e siamo contenti che il pubblico si sia divertito e abbia partecipato attivamente. Di fronte alla malattia, al diritto alla salute, il noi è importante, lo stare insieme è imprescindibile nel momento della malattia. Io ho riscontrato grande umanità nei ricercatori, a partire da Servillo, da sua moglie Maria Agnese Della Fazia: loro sanno che le malattie colpiscono le persone. Adottare un ricercatore fa sì che la ricerca abbia radici solide nel nostro paese e in prospettiva significa guadagnare buona salute per tutti e per la società”.