Ambiente: “Le terre agli allevatori umbri. Difendere i nostri pascoli dalla predazione”

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Ambiente: “Le terre agli allevatori umbri. Difendere i nostri pascoli dalla predazione”. Il capogruppo del Movimento 5 Stelle Umbria, Thomas De Luca annuncia proposte di legge

“Proteggere gli allevatori e difendere le filiere d’eccellenza del Made in Umbria”.

   

È la finalità di una proposta di modifica della legge regionale vigente sulla concessione dell’uso civico per le terre ad utilizzazione pascoliva, annunciata dal capogruppo del Movimento 5 Stelle, Thomas De Luca.

“Terreni di dominio collettivo o pubblici che versano in stato di abbandono, ma che allo stesso tempo sono interdetti ai nostri pastori. Chi nella nostra regione vive davvero di pastorizia, spesso non riesce a trovare lo spazio vitale per far pascolare i propri animali. Mentre le terre finiscono nelle mani di vere e proprie multinazionali, attraverso procedure di gara con criteri e importi inaccessibili alle piccole realtà”.

Si tratta – come spiega il capogruppo pentastellato – di una modifica alla legge regionale ‘1/1984’ (Norme in materia di usi civici e sull’uso produttivo delle terre pubbliche)

“presentata in collaborazione con il portavoce umbro e presidente della Commissione Agricoltura alla Camera, Filippo Gallinella, con l’obiettivo di introdurre criteri di premialità tra quelli utilizzati dai Comuni e dagli Enti che gestiscono le terre civiche per uso pascolivo. Proponiamo di riservare un punteggio premiale all’interno delle procedure di gara per l’assegnazione dei pascoli alle imprese locali che risiedono da più di 5 anni nei comuni dov’è insediata la comunanza e in quelli limitrofi. Vogliamo che le nostre terre ritornino in mano ai nostri pastori, che si ritorni a lavorare e ad abitare le montagne umbre. Oggi più che mai, nella crisi globale, sono il nostro oro da tutelare e preservare. Il criterio di premialità – ribadisce – riguarda l’iscrizione nel registro della popolazione residente da almeno 5 anni, che testimoni l’attività di un’azienda con presenza zootecnica, ricoveri per stabulazione invernale e codice di stalla riferito allo stesso territorio comunale o ai comuni limitrofi. Una volta soddisfatto questo criterio, se ci saranno terreni di pascolo eccedenti verranno assegnati con procedura di evidenza pubblica con premialità ai residenti dei comuni limitrofi, della provincia e della regione. A distanza di quattro mesi, siamo ancora in attesa di risposte da parte della Giunta regionale in merito all’interrogazione in cui si chiedevano chiarimenti circa il protocollo di intesa tra Afor e Comune di Terni per la manutenzione del patrimonio montano agro-silvo-pastorale. Altri atti di sindacato ispettivo verranno depositati per avere un quadro complessivo, utile a valutare ulteriori iniziative sempre a sostegno dei piccolo imprenditori ed allevatori locali. Bisogna proteggere i nostri allevatori e difendere le filiere d’eccellenza del Made in Umbria, i nostri prodotti, le nostre razze e varietà autoctone di interesse agrario. Il fenomeno dell’accaparramento delle terre, nelle mani di pochi, è globale e viene chiamato landgrabbing. Si tratta di un meccanismo distorto che contribuisce ad alimentare la lunga agonia del settore, con il conseguente progressivo spopolamento delle aree interne, la chiusura di attività produttive legate all’allevamento e il depauperamento del territorio. In molte zone del nostro Paese la magistratura sta accendendo un faro con indagini volte a chiarire i comportamenti, sempre più diffusi, da parte di grandi aziende che accumulano terreni al solo scopo di incamerare gli ingenti finanziamenti europei per l’agricoltura, o per affittarli a costi proibitivi ai pastori locali. È giunto il momento di riequilibrare questa situazione”.