Agroalimentare, i lavoratori umbri donano il loro lavoro a sostegno del popolo di Gaza

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Presentato in Umbria il progetto delle organizzazioni sindacali Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil nazionali – L’invito a partecipare è rivolto anche alle imprese del settore e alle associazioni datoriali

   

“Gli aiuti umanitari, alimentari o medici da mesi non arrivano a Gaza dove la popolazione civile è vittima di un genocidio, martoriata da bombe e carestia. Nella Striscia è disponibile meno del 5 per cento dei terreni agricoli, con la produzione alimentare ormai al collasso. Abbiamo perciò deciso di promuovere unitariamente ‘Pane per Gaza’. Siamo convinti che un’adesione congiunta del mondo del lavoro e delle imprese rappresenti un segnale forte di solidarietà e attenzione verso una tragedia che si sta consumando sotto gli occhi di tutti e nella pressoché totale inerzia delle istituzioni europee e internazionali”. Così le organizzazioni sindacali umbre del comparto agroalimentare Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, rappresentate rispettivamente dai segretari generali, Simone Dezi, Luca Turcheria e Daniele Marcaccioli hanno presentato e lanciato anche a Perugia, mercoledì 1° ottobre, l’iniziativa nazionale di solidarietà ‘Pane per Gaza’, volta a sostenere la popolazione palestinese vittima del massacro in corso. L’obiettivo che si vuole portare avanti anche in Umbria – dove sono alcune migliaia i lavoratori del comparto agroalimentare – è quello di raccogliere risorse economiche per l’acquisto di generi alimentari e per sostenere concretamente i progetti di solidarietà realizzati a Gaza dal Patriarcato latino di Gerusalemme, guidato da monsignore Pierbattista Pizzabella, e dalle associazioni Emergency e Save The Children.

“Tramite questo progetto – spiegano Dezi, Turcheria e Marcaccioli – i lavoratori del settore agroalimentare possono donare il valore economico corrispondente a un’ora del proprio lavoro per sostenere questa causa. Altrettanto sono invitate a fare le organizzazioni datoriali e le aziende del settore agroalimentare, corrispondendo l’equivalente di quanto donato liberamente dai propri dipendenti. Anche noi contribuiremo con nostre donazioni. Le risorse raccolte saranno devolute dalle nostre organizzazioni nazionali Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil direttamente alle associazioni e realtà coinvolte, per portare avanti i loro progetti”.

L’invito a sostenere questa causa umanitaria sarà rivolto quindi, a partire da subito, anche con volantinaggi nei luoghi di lavoro, ai lavoratori umbri del comparto agroalimentare e a tutte le aziende del settore, a partire da Nestlé, Colussi, Gruppo Grifo Agroalimentare, Eskigel, Deltafina, Sangemini, Nocera Umbra, Agenzia forestale regionale e Consorzi di bonifica, solo per riportare le principali realtà citate dai segretari umbri di Fai, Flai e Uila. In tutte le imprese del settore, le organizzazioni sindacali distribuiranno specifici moduli di adesione con cui i lavoratori, tramite le proprie aziende, potranno devolvere al progetto ‘Pane per Gaza’ la somma di denaro corrispondente a un’ora di lavoro.

“Nel mondo del lavoro c’è molta attenzione e preoccupazione per quanto sta succedendo a Gaza – hanno fatto sapere Dezi, Turcheria e Marcaccioli –. I lavoratori umbri si sentono molto coinvolti da questa tragedia umanitaria e non vogliono rimanere impassibili. Siamo sicuri che daranno un grande segnale di solidarietà e così ci auguriamo facciano anche le imprese. Anche con questo piccolo gesto di responsabilità e solidarietà, cerchiamo tutti insieme di non far abbassare l’attenzione su quanto si sta consumando sotto gli occhi di tutti e sotto la troppa inerzia delle istituzioni europee e internazionali”.