“La prossima giornata della Serie B ricorderà con un minuto di silenzio Stefano Galletti, il giovane tifoso morto sabato scorso a Terni in un incidente stradale mentre si stava recando allo stadio. In certi momenti bisogna fermarsi e riflettere. Questa settimana è importante perché ci vedremo con il presidente federale Tavecchio per parlare con tutte le componenti del futuro dei campionati. E’ ora di decidere”: l’ha detto Andrea Abodi, presidente della Lega di Serie B, ospite questa della trasmissione “Pezzi da 90” condotta da Massimo Boccucci sull’emittente umbra Radio Onda Libera.
Come è partita la nuova stagione?
“Con ottimismo e positività, reagendo a tutto ciò che è successo in questi ultimi mesi. C’è stata una risposta di pubblico e sul campo. I problemi non sono tutti risolti, lo sappiamo, ma il movimento è vivo e si è rimesso in moto con tutto l’entusiasmo”.
Quanto l’hanno infastidita l’X e Y sul calendario?
“Non è questione di infastidire, piuttosto è il segnale di ciò che è accaduto. Noi abbiamo potuto fare bene poco. Sia chiaro che si vuole e si deve impedire che qualcuno tradisca il calcio e i suoi tifosi. Ora vedremo gli sviluppi delle altre inchieste con i processi e le sentenze. Noi ci preoccupiamo di fare informazione con i dirigenti e prevenzione. Siamo soddisfatti del fatto che il Governo ha deciso di raccogliere delle nostre proposte. C’è un disegno di legge per sequestrare i beni a chi truffa e commette illeciti nel calcio. Questa è la direzione giusta”.
La Lega Pro ha già fatto una grossa cura dimagrante perdendo 36 squadre (e non finisce qui): Serie A e B dovranno prepararsi a perderne almeno due ciascuna?
“Noi siamo pronti da anni. Vogliamo scendere dalle attuali 22 ad almeno 20. I nostri club si iscrivono, pur tra le difficoltà e questo è comunque un fatto positivo, ed è evidente che va trovato l’accordo tra le componenti. Questa è una settimana importante: ci vedremo con il presidente federale Tavecchio per parlare con tutte le componenti della riforma dei campionati. E’ arrivato il momento di cambiare e di decidere”.
Molti osservatori dicono che quest’anno il livello in B sia più alto e che difficilmente ci saranno due sorpresone come sono state Carpi e Frosinone: cosa ne pensa?
“Alle previsioni e le valutazioni preventive sono abituato in sei anni di presidenza. E’ come sempre resta difficile azzardare perché tutto può succedere”.
La Serie A è sempre piena di stranieri: è la B la risposta per cercare linfa in chiave azzurra?
“E’ la nostra vocazione naturale. Abbiamo dato il 38% dei giocatori all’Under 21, abbiamo circa il 72% di italiani o di scuola italiana nelle nostre squadre, siamo i maggiori contribuenti delle nazionali Under 21, 20 e 19. Avvertiamo tanta attenzione e vorremmo che crescesse la fiducia anche da parte dei dirigenti della Serie A verso questo serbatoio”.
Gli oltre 500 milioni investiti per l’ultimo mercato cosa le suscitano?
“Si è cercato probabilmente, con la crescita degli investimenti anche televisivi, di riversare sul campo le risorse per aumentare il livello. Spero che sia il campionato più bello e combattuto degli ultimi dieci anni. Penso pure che le risorse vanno investite nelle infrastrutture, per migliorare i nostri stadi, e non soltanto sui giocatori”.