“Abilitazione per l’esercizio della professione di guida turistica”. Mozione della Lega, primo firmatario Daniele Nicchi
“La Presidente della Giunta regionale sia parte attiva e propositiva con il Governo per chiedere al Parlamento di emanare, al più presto, una legge che riempia il vuoto normativo in tema di abilitazione professionale delle guide turistiche e consentire in questo modo anche alle Regioni di adeguare la propria normativa in materia e quindi poter definire un nuovo regolamento che disciplini le modalità di abilitazione alla professione”.
A chiederlo, con una mozione rivolta alla Giunta di Palazzo Donini, è il presidente della Prima Commissione, Daniele Nicchi, con un atto di indirizzo a firma di tutto il Gruppo consiliare della Lega.
“L’Umbria – evidenzia Nicchi – è una regione a vocazione turistica che vanta un patrimonio artistico di rilievo, una notevole ricchezza di risorse naturali e una molteplicità di caratteristici borghi e centri storici. Il settore turistico rappresenta uno degli elementi di orgoglio e di identità tra i più forti per la nostra regione e fa parte di un settore economico fondamentale in termini di PIL ed occupati e dà un contributo consistente ad altri settori economici. L’attività professionale di guida turistica è di fondamentale importanza per il nostro Paese e per la nostra regione in quanto strategica per la promozione, divulgazione, valorizzazione, corretta fruizione, diffusione della conoscenza e corretto apprezzamento del patrimonio storico, artistico, monumentale e paesaggistico. Nel 2013 il Parlamento italiano ha emanato, in seguito al recepimento di una direttiva dell’Unione Europea, una legge che estendeva l’abilitazione alla professione di guida turistica a tutto il territorio nazionale, abrogando le precedenti discipline regionali in materia. Introducendo la cosiddetta ‘guida nazionale’, la legge non ne indica però il profilo, i requisiti, l’ambito e le modalità di accesso, bloccando, di fatto, tutte le nuove abilitazioni alla professione. Basti pensare che l’ultimo bando in materia pubblicato dalla Regione, che si è adeguata alla normativa nazionale, risale al 2012. Ci troviamo pertanto – conclude – in un lungo vuoto legislativo che necessita di essere colmato al più presto al fine di scongiurare una totale deregolamentazione del settore e tutelare non solo un’intera categoria di lavoratori, ma anche la qualità del servizio svolto in relazione all’eccellenza dei luoghi e scongiurare il pericolo dell’abusivismo, che danneggia l’intero settore turistico”.