“A Torgiano quan se magna se magna bene. Dal territorio al palato”

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“A Torgiano quan se magna se magna bene. Dal territorio al palato”.

Questo il titolo di un progetto di educazione civica pensato dagli alunni della classe 5°A della scuola primaria dell’Istituto Comprensivo Torgiano-Bettona, diretto dalla Preside Prof.ssa Silvia Mazzoni.

Tutto è partito da una mail che gli alunni hanno scritto al Sindaco del comune di Torgiano in cui chiedevano aiuto all’amministrazione per intraprendere un percorso di conoscenza dei prodotti enogastronomici tipici del territorio di Torgiano. Frequentando la Scuola Primaria a Tempo Pieno, i bambini pranzano cinque giorni a settimana a scuola. Il menù è ricco, sicuramente sano da un punto di vista nutrizionale, però poco rispecchia il menù tipico della nostra terra. Gli alunni si sono chiesti 

“…quanto sarebbe bello se anche a mensa, almeno una volta alla settimana, si potesse gustare un piatto tipico della tradizione del proprio territorio? Si potrebbe iniziare in un secondo momento anche uno studio che dai piatti porti alla scoperta della cultura contadina di questo territorio, tanto cara a noi; cultura semplice ma ricca di sani valori. Ovviamente per fare tutto questo abbiamo bisogno di Lei Signor Sindaco che faccia opera di mediazione con il medico competente dell’USL e con la cooperativa che gestisce il servizio mensa. Siamo consapevoli come ha detto la nostra Dirigente che quanto pensato da noi “è un percorso abbastanza lungo e irto di ostacoli amministrativi”, allo stesso tempo “il percorso è interessante e l’obiettivo condivisibile”.

Il Sindaco non solo si è reso disponibile a sostenere il progetto, ma come si suol dire ha rilanciato, proponendo un coinvolgimento su questi temi con gli studenti dei comuni della Normandia con cui Torgiano è storicamente gemellata, impegnandosi come amministrazione anche a stampare un ricettario che conterrà le ricette che gli alunni scriveranno di loro pugno con l’aiuto delle loro nonne (valore aggiunto del progetto è la dimensione intergenerazionale del processo educativo).

Non tutte le ricette della tradizione umbra possono entrare in questo piccolo manuale pensato per gli studenti francesi gemellati con il nostro Istituto (la traduzione delle ricette sarà fatta dagli alunni delle classi terze della scuola secondaria di primo grado), ma soltanto le pietanze che tra gli alunni hanno riscosso più successo. Tutte provengono dalla tradizione contadina, legate ad eventi o stagioni scandite dalla notte dei tempi, con i ritmi serrati della campagna, della Pasqua, della cena.

Alcuni esempi. Le PENNE ALLA NORCINA assumono varie connotazioni: chi le fa con la salsiccia e la panna acida, chi con il pepe o la noce moscata. Come tutti i piatti vivi si evolve con il passare del tempo e si aggiusta alle esigenze della modernità: alla panna del contadino, più grassa e saporita, si è sostituita la panna da cucina industriale. Allo stesso modo la TORTA DI PASQUA, che ancora si porta a benedire il venerdì santo per poi fare colazione la domenica di Pasqua con capocollo e uova, oggi la si mangia tutto l’anno proprio perché è buona sempre ed è un peccato papparsela solo a Pasqua. Un altro dei piatti scelti, a volte contorno a volte secondo, è la BANDIERA, un mantecato di peperoni rossi gialli e verdi con condimenti che possono variare anche qui da zona a zona. Non poteva mancare un dolce e la scelta è caduta sulla CIARAMICOLA, il cui segreto è nell’impasto e nella glassatura di albume d’uovo e zucchero, sopra questo monte rosa colorato dal sapore antico dell’alchermes.