De Rebotti: “La scuola Bufalini è un presidio fondamentale per accompagnare le transizioni industriali”
La formazione come leva concreta per accompagnare le transizioni industriali e tutelare il lavoro. È questo il senso dell’esperienza avviata a Città di Castello che coinvolge i dipendenti dello stabilimento Sigit di San Giustino, impegnati in percorsi di riqualificazione professionale presso la Scuola di Arti e Mestieri “G.O. Bufalini”, nell’ambito del Programma Gol – Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori, attuato in Umbria attraverso il Piano Attuativo Regionale e finanziato con risorse del Pnrr.
Il caso Sigit rappresenta un esempio emblematico di come le politiche attive possano sostenere i lavoratori nelle fasi di crisi e riconversione aziendale. L’azienda, storicamente attiva nella lavorazione delle materie plastiche, è oggi impegnata in un processo di riconversione industriale verso la produzione di un dispositivo medico, che richiede nuove competenze e figure professionali specializzate. Per rispondere a queste esigenze, dieci lavoratori – di cui sette donne – di età media 50 anni, stanno frequentando un corso di 300 ore di saldatura, mentre altri dipendenti sono coinvolti in percorsi formativi in ambito elettrico, costruiti su misura in stretta connessione con le nuove necessità produttive.
L’iniziativa rientra nel Percorso 5 del Programma Gol, rivolto ai lavoratori coinvolti in situazioni di crisi o transizione aziendale e destinatari di ammortizzatori sociali, con l’obiettivo di favorire il mantenimento e il reinserimento occupazionale. Si tratta del primo progetto GOL in Umbria legato a un contratto di solidarietà difensivo e di uno dei primi esempi a livello nazionale, in applicazione della normativa sulla CIGS entrata in vigore nel 2025.
In questo contesto, la Scuola di Arti e Mestieri “G.O. Bufalini”, con i suoi 116 anni di storia, si conferma un punto di riferimento per le politiche attive del lavoro in Umbria, grazie a una capacità consolidata di fare rete tra sistema formativo, imprese, istituzioni e servizi per l’impiego. Un modello che dimostra come la formazione, se progettata insieme al tessuto produttivo, possa tradursi in competenze immediatamente spendibili e in risposte efficaci alle trasformazioni del mercato del lavoro.
L’esperienza della Sigit e della Scuola di Arti e Mestieri “G.O. Bufalini
– dichiara l’assessore regionale allo sviluppo economico e al lavoro, Francesco De Rebotti –
è la dimostrazione concreta che il Programma Gol sta funzionando e che la collaborazione tra Regione, Arpal, enti di formazione e imprese può produrre risultati reali e misurabili. La “Bufalini” rappresenta un’eccellenza del nostro territorio: un luogo in cui la formazione non resta astratta, ma diventa lavoro, opportunità e crescita, accompagnando le persone nei momenti di cambiamento
Questo progetto
– prosegue De Rebotti –
è emblematico di un modo corretto di intendere le politiche attive: non lasciare indietro nessuno, sostenere i lavoratori nella riqualificazione e aiutare le imprese ad affrontare l’innovazione. Investire nella formazione significa investire nella dignità del lavoro e nel futuro dell’Umbria. Alla comunità della Scuola Bufalini, ai lavoratori coinvolti e alle loro famiglie rivolgo un sincero ringraziamento e un augurio di buon Natale, con l’auspicio che questi percorsi possano aprire nuove prospettive di stabilità e sviluppo




























