25 aprile, Romizi: “Il senso della commemorazione non sbiadisce malgrado l’emergenza”

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25 aprile, Romizi: “Il senso della commemorazione non sbiadisce malgrado l’emergenza”. “Anche oggi abbiamo l’opportunità di rialzarci e ricostruire”

   

Si sono svolte a Perugia le cerimonie di commemorazione del 25 aprile, festa della Liberazione del nostro Paese dal nazi-fascismo. Si è trattato, tuttavia, di cerimonie alle quali, secondo quanto stabilito dalla circolare del Ministero dell’Interno ai Prefetti, per garantire il distanziamento sociale, hanno partecipato il Sindaco di Perugia Andrea Romizi, la Presidente della Giunta regionale Donatella Tesei, la comandante della Polizia Locale della città Nicoletta Caponi e un rappresentante di Anpi, a cui si sono aggiunti, in Borgo XX giugno l’on. Verini e il consigliere regionale Bori.

Come da programma, la prima tappa è stata al civico cimitero per la deposizione delle corone sul Sacello dei caduti e sulle tombe delle medaglie d’oro della Resistenza, quindi Borgo XX Giugno, per concludere infine all’Ara Pacis di Via Masi, con la deposizione, anche in questo caso, di corone d’alloro in memoria di tutti i caduti.

“Quello di quest’anno è un 25 Aprile diverso, strano. -spiega il Sindaco Romizi- L’emergenza legata al coronavirus impedisce la consueta festa di popolo, la partecipazione di tanti cittadini. Ma anche senza una cerimonia aperta al pubblico il senso profondo della commemorazione non sbiadisce. Anzi, se possibile si arricchisce di significati. Il 25 aprile è un anniversario che ci regala l’opportunità di rinvigorire la memoria e di coltivare il ricordo, perché non bisogna mai dimenticare da dove veniamo. -prosegue Romizi- A quella stagione parteciparono donne e uomini che hanno dato moltissimo alla nostra comunità, cittadina e nazionale, spendendosi prima per la libertà e poi per la ricostruzione: voglio ancora una volta, ricordarli e ringraziarli tutti, idealmente, uno ad uno. Il 25 aprile di 75 anni fa è stato il giorno del cambiamento, quello in cui si è voltato pagina, quello che ha aperto la strada a un racconto nuovo. Un capitolo inedito scritto grazie a quelle anime che hanno creduto nella potenza dell’unione, nella forza della solidarietà e nel sogno di ricostruire su nuove basi la società. Nelle prossime settimane -conclude- ci troveremo a ripartire con incertezze e incognite, con profondo dolore per le tante perdite umane, ma abbiamo davanti a noi l’opportunità di rialzarci e di ricostruire; opportunità che ci è data grazie anche a quella libertà che dobbiamo a chi 75 anni fa ci ha consegnato una Repubblica democratica. Una Repubblica che dobbiamo sentire nostra e custodire per consegnarla a chi verrà dopo di noi sempre più salda e vitale”.