“La libertà non è scontata va difesa con i valori della democrazia”

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“La libertà non è scontata va difesa con i valori della democrazia”. L’intervento del Presidente della Provincia di Perugia Luciano Bacchetta in occasione del 25 aprile

   

Di seguito, l’intervento del Presidente della Provincia di Perugia Luciano Bacchetta in occasione della ricorrenza del 25 aprile

“Non dare mai per scontato il concetto di ‘libertà’. È forse questo il più forte messaggio che il 25 aprile, Festa della Liberazione, unisce chi è stato testimone di quegli eventi e chi lo ha invece conosciuto solo attraverso i racconti o i libri di scuola. Perché si ricorda il 25 aprile? In quella data il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia, di cui faceva parte anche il futuro Presidente della Repubblica Sandro Pertini, proclamò l’insurrezione generale nei territori del nord ancora in mano ai nazifascisti. Le principali città come Milano e Torino, risposero con coraggio e determinazione all’appello e nel volgere di pochi giorni l’agognata libertà venne conquistata in tutta la Penisola. Da allora il 25 aprile è diventato simbolo non solo di libertà, ma anche di speranza e di fiducia nel fatto che anche dalle macerie, dalle situazioni più disperate si può con l’impegno di tutti rinascere e ricostruire. La lotta partigiana, con numerose donne in prima linea, aprì anche la strada all’emancipazione femminile facendo dell’uguaglianza e dei diritti i pilastri della Costituzione della Repubblica italiana che di lì a poco sarebbe nata. Le restrizioni alle quali da oltre un anno siamo sottoposti a causa della pandemia da Covid 19, sono soltanto uno spaccato di quello che può essere vivere in uno Stato dittatoriale. Ogni libertà è negata che sia di opinione, di movimento, di stampa, di espressione artistica o culturale. Per non parlare delle leggi razziali con l’orrore dei campi di sterminio che ne furono la diretta conseguenza di cui la senatrice a vita Liliana Segre, è testimone diretta come sopravvissuta dei 776 bambini di età inferiore ai 14 anni deportati ad Auschwitz. Di loro ne tornarono soltanto 25. Vorrei che i giovani, così abituati ad esprimere in totale libertà il proprio essere capissero quanto sono fortunati a vivere in tempi di pace e come debbano proteggere e difendere la democrazia e, con essa, i valori fondanti del vivere civile. Spetta a tutti noi, ogni giorno dell’anno, tenere viva la memoria di quegli anni e di quelle giornate. Un compito speciale spetta alla scuola alla quale affidiamo le nuove generazioni e che ringrazio per l’opera incessante e carica di responsabilità con la quale getta costantemente i semi della conoscenza e del sapere, unica medicina contro ogni forma di sopraffazione e violenza. Con rammarico bisogna prendere atto che per il secondo anno consecutivo i festeggiamenti non potranno essere celebrati con cortei e manifestazioni nelle piazze delle città. Saranno purtroppo organizzati in maniera sobria per evitare assembramenti. Invito comunque tutti a esporre la bandiera italiana alle finestre e ai balconi e a seguire attraverso le reti televisive e online le manifestazioni che comunque si svolgeranno nelle principali città della nostra Provincia e nel nostro Paese come quella che avrà come protagonista il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, all’Altare della Patria”.