Le organizzazioni sindacali apprezzano il passaggio dai bonus alle politiche strutturali – “Prima ancora abbiamo apprezzato il metodo basato sulla concertazione”
Cgil, Cisl e Uil hanno accolto con favore le decisioni della Giunta regionale dell’Umbria sul tema disabilità sostenendo che “la qualità della vita è una opportunità di sviluppo per l’Umbria”. “Ora è necessario – hanno aggiunto le segreterie regionali dei sindacati confederali – un protocollo sulle relazioni sindacali per accompagnare il Piano socio sanitario. Più investimenti sulla vita indipendente, l’assistenza e l’istruzione, a copertura dei buchi creati dal Governo nazionale, passando dai bonus alle politiche strutturali. Queste le decisioni che accogliamo con favore perché in una società come la nostra, è fondamentale sostenere il diritto di tutti i cittadini, indipendentemente dalle loro abilità, a partecipare attivamente alla vita economica e sociale”.
“Ciò che abbiamo apprezzato prima ancora però è il metodo – specificano i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, Gianni Fiorucci, Riccardo Marcelli e Maurizio Molinari –. Abbiamo recuperato infatti un metodo basato sulla concertazione. La presidente Proietti, insieme al suo staff, in questa fase, ha aperto puntualmente un confronto preventivo prima di assumere decisioni, rispondendo così a una nostra precisa richiesta di partecipazione. Questo metodo è positivo perché ci permette di poter offrire il nostro contributo alle scelte. Stessa modalità usata giustamente dalla Giunta con le associazioni rappresentative delle persone con disabilità, realizzando così un vero modello di partecipazione che andrebbe esteso a tutti gli ambiti amministrativi. Metodo, che a nostro avviso, è necessario se si vogliono rafforzare le politiche pubbliche in risposta ai crescenti bisogni di indipendenza, benessere delle persone e inclusione sociale, politiche che dovrebbero vedere impegnati tutti i livelli istituzionali, anche quelle locali”.
“Per questo – proseguono i segretari – abbiamo richiesto ed ottenuto la possibilità di discutere e arrivare alla sottoscrizione di un modello di relazioni sindacali che coinvolga anche gli ambiti locali, in particolare le Zone sociali comprensive di tutti i Comuni, in ottica di area vasta. Questo strumento potrà essere utile alla realizzazione di un Piano socio sanitario partecipato. In merito ai bisogni sociali, siamo convinti che riuscire a offrire risposte garantendo benessere e alta qualità di vita, rappresenti una vera svolta politica e una grande opportunità di sviluppo per l’intera nostra comunità regionale, per attrarre investimenti e valorizzare le nostre caratteristiche territoriali. In questo senso le decisioni della Giunta sono molto positive”.
“Innanzitutto – affermano ancora Cgil, Cisl e Uil – vi è un netto aumento dei fondi dedicati all’assistenza domiciliare, all’integrazione scolastica e ai progetti di vita indipendente, usando sia risorse regionali e fondi comunitari riferiti alla programmazione 2021-2027. I progetti di vita indipendente risultavano sospesi e grazie a questi investimenti vengono finalmente approvati nella loro interezza. Ora chiediamo di andare avanti in questa direzione e di riuscire a trovare nuove coperture e nuovi modelli organizzativi con la realizzazione di un adeguato Piano socio sanitario partecipato, rispetto al quale la parte relativa alle politiche sociali sia prioritaria. In riferimento a questo sarà importante realizzare nuovi progetti di vita indipendente personalizzati e partecipati, previsti dalla riforma della disabilità (decreto legislativo 62/2024), affinché i diritti sanciti dalla convenzione Onu 2006, siano effettivamente esigibili, considerando la totalità delle aspettative delle persone, dall’istruzione, al lavoro, al tempo libero, al bisogno di cura e di assistenza, alla casa. In modo particolare l’inclusione lavorativa è una priorità, soprattutto per le persone con disabilità, e richiede risposte efficaci da parte di tutte le realtà, istituzionali e non, attraverso una pianificazione strategica concreta. La contrattazione potrebbe diventare quindi uno strumento cruciale per creare le condizioni necessarie a una vera e piena integrazione lavorativa”.
“Altra decisione – aggiungono Fiorucci, Marcelli e Molinari – che apprezziamo è la necessità di rifinanziare efficaci politiche pubbliche rimettendo in discussione la politica dei bonus. Una impostazione questa che abbiamo sempre condiviso e richiesto più volte anche in passato, convinti che nessuna erogazione economica possa sostituire una efficiente azione pubblica, possibilmente duratura nel tempo. Azione pubblica che, per essere tale, dovrà essere però riqualificata e capace di prendere in carico tutti i bisogni e le esigenze delle persone. È altresì importante che questo passaggio avvenga gradualmente mantenendo le erogazioni dei bonus in fase di transizione, fino a che una politica pubblica adeguata non venga realizzata con il tempo necessario”.
“Ribadiamo pertanto che la strada avviata è quella corretta, ora dobbiamo continuare con questo metodo evitando di tornare indietro sulla partecipazione. L’obiettivo è riuscire a contribuire alla realizzazione di una società più giusta e inclusiva, basata sul completo benessere delle persone, come diritto garantito dalle istituzioni pubbliche”.