Gualdo Tadino, Rifare Gualdo: “Maggioranza nega confronto e collaborazione”

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“Così la democrazia viene umiliata”

   

“Ancora una volta, il Consiglio comunale di Gualdo Tadino si è trasformato in un monologo autoritario. Nella seduta di ieri, la maggioranza ha respinto sistematicamente ogni proposta presentata dal nostro gruppo, “Rifare Gualdo”, confermando un atteggiamento che nega ogni possibilità di confronto e collaborazione.

«Noi votiamo gli atti della maggioranza quando sono nell’interesse della città – dichiara il gruppo consiliare – e lavoriamo costantemente per trovare compromessi, per cercare l’unanimità, per costruire soluzioni. Loro, invece, respingono tutto, a prescindere. Il dibattito è morto, la partecipazione è ostacolata, le nostre proposte vengono liquidate con sufficienza».

Gravissimo quanto accaduto durante la discussione di uno dei punti all’ordine del giorno, quando il sindaco, in evidente difficoltà, ha tentato di zittire la consigliera Simona Vitali gridando in aula un inaccettabile «Taci!». Un gesto autoritario che conferma il clima ostile e intimidatorio imposto a chi osa dissentire.

«Non ci faremo intimidire – ha risposto a voce alta Simona Vitali – continueremo a parlare e a portare la voce di chi ci ha votato, anche se questo dà fastidio a chi vorrebbe un’aula silenziosa e compiacente».

A completare il quadro, l’utilizzo del regolamento a corrente alternata: rigido e pignolo quando si tratta di limitare i nostri interventi, del tutto disatteso quando a intervenire sono esponenti della maggioranza o membri della Giunta. Il tutto in un’aula dove i consiglieri di maggioranza, puntualmente, non intervengono mai, nonostante siano stati più volte sollecitati a prendere parola.

«Non è un insulto – chiarisce il gruppo – ma una legittima osservazione sul ruolo dei consiglieri comunali: non sono semplici ratificatori di decisioni altrui. Sono rappresentanti eletti dai cittadini e dovrebbero esercitare il loro mandato con responsabilità, esprimendo opinioni, valutazioni, proposte».

La realtà, però, è desolante: un consiglio in cui parlano solo gli assessori, un sindaco che urla per mettere a tacere l’opposizione, consiglieri muti che si limitano ad alzare la mano. E se qualcuno osa criticare, la risposta non è il dialogo, ma la censura. Emblematico che il primo cittadino abbia addirittura bloccato il capogruppo di Rifare Gualdo dai propri profili social, impedendogli di replicare o correggere le continue falsità che vengono pubblicate in assenza di contraddittorio.

«Siamo richiamati continuamente a “tenere un comportamento etico e rispettoso”, ma sarebbe bene che questo richiamo valesse per tutti – prosegue il gruppo – perché chi dovrebbe rappresentare l’intera città sta riducendo l’assemblea elettiva a una passerella autoreferenziale. Il rispetto si pratica, non si predica».

A fronte di tutto questo, è legittimo chiedersi dove sia finita la speranza di cambiamento che tanti gualdesi avevano riposto nelle urne. «Purtroppo – concludono i consiglieri di Rifare Gualdo – questa amministrazione continua a non fare nulla. Nessuna visione, nessun progetto di ampio respiro, solo gestione del quotidiano e relazioni clientelari che garantiscono il controllo politico ma non producono alcun miglioramento per la comunità».