“Nè stratagemmi della sinistra né l’insolenza di Bori riusciranno mai a mettere a tacere la verità”

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Nota dei consiglieri di opposizione sulla bocciatura della mozione di censura all’Assessore al Bilancio

   

“Nella tarda serata di ieri, dopo oltre dieci ore di Consiglio regionale, siamo riusciti finalmente – spiegano i consiglieri di opposizione – a discutere la mozione di censura all’assessore al Bilancio, Tommaso Bori, che è stata scientemente calendarizzata dalla presidente dell’Assemblea legislativa, Sarah Bistocchi, come ultimo punto all’ordine del giorno per evitare che avesse troppa visibilità. Una scelta che sottende o la scarsa convinzione con cui la maggioranza sostiene l’operato del Vice Presidente o il tentativo di gettare nel silenzio le troppe brutte figure che Bori ha collezionato in questi mesi. In ogni caso, se credevano di riuscire a metterci a tacere con squallidi stratagemmi politici, si sono scontrati con una realtà ben diversa, perché la verità non può essere arginata. Era quasi l’una di notte quando abbiamo assistito, con amarezza, ma senza sorpresa, alla bocciatura della mozione di censura a Bori da parte della maggioranza: un atteggiamento che rappresenta la definitiva assunzione di responsabilità da parte dell’intero campo largo per una delle operazioni di mistificazione più clamorose mai viste in Regione Umbria che andrà a colpire cittadini, famiglie e imprese. La nostra mozione, fondata su atti, documenti e dichiarazioni pubbliche, denunciava un comportamento sistematicamente scorretto da parte dell’assessore Bori. Mentre in Aula abbiamo ripercorso tutte le accuse infondate che ha rivolto al Centrodestra, il pericoloso allarmismo costruito ad arte, le informazioni false diffuse attraverso i social e nelle conferenze stampa e le reiterate manipolazioni della realtà, l’Assessore non ha smesso di sogghignare in segno di scherno, dimostrando totale mancanza di rispetto non solo nei confronti dei colleghi di opposizione, ma anche della sede istituzionale nella quale avveniva il dibattito, e quindi di tutti gli umbri”.

“Superficialità e arroganza – continuano i consiglieri regionali – si confermano i tratti distintivi di un assessore dal quale non ci si può aspettare nulla di diverso. Basti pensare che è stato capace di rassicurare i cittadini via social che mai avrebbe alzato le tasse, salvo poi infliggere loro, solo qualche giorno dopo, il più grande salasso fiscale della storia della Regione Umbria. Con la bocciatura del nostro atto, la maggioranza ha ufficialmente ammesso di essere complice dell’assessore menzognero che, mentendo ai cittadini, ha leso la dignità delle istituzioni e l’immagine di tutta l’Umbria”.

“Neppure – proseguono i consiglieri di minoranza – la convocazione da parte della Sezione di controllo della Corte dei Conti della presidente Proietti e della direttrice Donetti, è servita alla maggioranza per ravvedersi e dire finalmente la verità. Eppure sono state molteplici le domande alle quali hanno dovuto rispondere proprio nella mattinata di ieri: è stato chiesto loro di fare chiarezza sulle modalità di affidamento dell’incarico a Kpmg, sul contratto, sui motivi che hanno portato Palazzo Donini a scegliere di affidarsi a una società esterna. Non solo: si è parlato anche delle cifre del disavanzo e, vista la confusione di numeri generata dalla maggioranza, la Corte dei Conti ha posto precise domande a Proietti e Donetti sulle cifre contenute nel primo report di Agenas, chiedendo come si passa dai -90 ai -34 milioni dei quali si è discusso per settimane. Insomma, nonostante la mattinata trascorsa a rispondere alle domande della Corte dei Conte, la sinistra in Aula ha continuato l’ostinato valzer delle bugie e ha deciso mandare un messaggio inequivocabile agli umbri: per loro è più importante preservare l’assessore Bori piuttosto che salvaguardare cittadini, famiglie e imprese. Come abbiamo fatto in questi mesi – concludono – continueremo a denunciare ogni bugia raccontata dagli amministratori, a pretendere trasparenza e a difendere la dignità di una Regione che non merita di essere governata da una maggioranza arrogante che ha il manganello fiscale in una mano e la propaganda nell’altra”.