“Un primo contributo per avviare una discussione generale sulla legge elettorale regionale”

619

La nota di Simona Meloni (Pd)

“Quello che ho contribuito anch’io ad elaborare, insieme agli ex colleghi dell’ufficio di Presidenza, è un primo contributo di idee che abbiamo inteso offrire per avviare una discussione generale sulla nuova legge elettorale regionale”.

   

Lo dichiara la consigliera regionale Simona Meloni (Partito democratico) dicendosi

“certa che verrà discusso e partecipato nei luoghi preposti, a partire dalla Commissione statuto dell’Assemblea legislativa, al pari di altri disegni di legge che potranno venire sullo stesso tema sia dalle forze politiche che dai membri della stessa Commissione. L’intento – spiega Meloni – era quello di promuovere fin da adesso un ampio dibattito su di un tema che, troppo spesso, è stato derubricato a mero atto finale di una Legislatura. Auspico pertanto che il testo trovi i necessari percorsi partecipativi e che gli stessi arrivino a coinvolgere l’intera comunità regionale, non solo la politica. Il testo depositato, pur elaborato con l’intento di iniziare a superare alcuni evidenti limiti dell’attuale legge elettorale, rappresenta una proposta di lavoro su cui, mi auguro, tutte le forze politiche si misureranno in un confronto sereno e costruttivo. Nel merito, però, ritengo doveroso sottolineare fin da ora due aspetti che sono stati oggetto di alcune prime osservazioni. In particolare, la cosiddetta incompatibilità alla francese, che andrebbe a gravare sui consiglieri nominati assessori regionali, è da leggersi in combinato disposto con la proposta di legge avanzata ad inizio Legislatura del consigliere Tommaso Bori (Pd) in merito alla diminuzione delle indennità dei consiglieri regionali. Questo significa – conclude Simona Meloni – che il sistema politico umbro deve comunque sempre trovare un bilanciamento tra il valore della rappresentanza e i costi della politica. Quanto all’ipotesi di ritorno ai due collegi provinciali, ritengo importante andare verso il superamento del collegio unico, che è un’eccezione tutta umbra in Italia, cosicché anche in questo senso si possa favorire ed ampliare la rappresentatività territoriale che è il vero valore di un’Umbria policentrica e solidale”.