Tizi, asilo l’Albero di Tutti: “il servizio non era più autorizzabile”

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Nota dell’assessore all’istruzione del Comune di Perugia Francesca Tizi in riferimento alle dichiarazioni del consigliere Augusto Peltristo

   

“In riferimento alle dichiarazioni del consigliere Augusto Peltristo sulla vicenda dell’Albero di Tutti di Castel del Piano, ritengo opportuno fare chiarezza, affinché i cittadini abbiano un’informazione corretta e completa”. E’ quanto dichiara attraverso una nota l’assessora all’istruzione del Comune di Perugia Francesca Tizi.

“La chiusura dell’Albero di Tutti – prosegue la nota – non è dipesa da una scelta discrezionale del Comune, ma è stata imposta dalla normativa regionale. La legge del 2023, successivamente modificata nel 2024, ha infatti ridisegnato l’intero sistema dei servizi educativi, abrogando la tipologia dei “centri per bambine e bambini”. L’Albero di Tutti era autorizzato proprio in questa forma, con scadenza fissata al 2025: non sarebbe quindi stato possibile, in alcun caso, rinnovarne l’autorizzazione.

Va anche sottolineato che la frequenza era molto bassa: in alcune giornate erano presenti appena tre bambini. Questo dimostra come quel modello, pur nato con buone intenzioni, non corrispondesse più alle esigenze delle famiglie. Al contrario, i nidi comunali registrano oggi una domanda altissima: nonostante l’investimento di quasi 13 milioni di euro l’anno, ci sono 310 bambini in lista d’attesa.

A fronte di questi dati, l’Amministrazione ha il dovere di efficientare le risorse e di indirizzarle verso i servizi realmente richiesti, cioè i nidi d’infanzia, che rappresentano un sostegno concreto per le famiglie e un presidio fondamentale per la comunità.

Castel del Piano non è stato lasciato senza attenzione: le attività pomeridiane rivolte a bambine, bambini e famiglie si svolgono regolarmente presso il nido Peter Pan, con continuità educativa e lo stesso personale che operava all’Albero di Tutti.

Ritengo quindi importante guardare avanti: continuare a discutere di un servizio che la normativa regionale ha reso non più autorizzabile rischia di distogliere l’attenzione dalle vere priorità. La mia responsabilità, come assessora, è lavorare per rafforzare l’offerta dei nidi d’infanzia e rispondere alla domanda delle famiglie, che è oggi il tema centrale per la città”.