Successo per “Le Città di Plastica”. Mostra prorogata fino al 26 febbraio

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Centinaia di visitatori, adulti e bambini, si sono immersi nell’universo tra fantasia e realtà a cui è dedicata la mostra con le costruzioni giocattolo dall’800 ad oggi. Si potrà visitare ancora fino al 26 febbraio.

“Il bambino che non gioca non è un bambino, ma l’adulto che non gioca ha perso per sempre il bambino che ha dentro di sé”. (Pablo Neruda)

Stanno incantando tutti, grandi e piccoli, le costruzioni giocattolo esposte a Bettona alla mostra “Le città di plastica”, allestita presso il Museo della Città e la Biblioteca comunale “Madonna del Ponte” di Passaggio di Bettona. Il successo di visitatori ha sancito la sua proroga fino al 26 febbraio. L’esposizione è pensata come uno stimolante e colorato viaggio nella storia dei mattoncini colorati. Si possono ammirare diverse tipologie di costruzioni e di altri giochi correlati: dalle prime scatole della fine dell’800, con pezzi interamente realizzati in legno e rigorosamente a mano, ai più moderni pezzi in ferro e acciaio, fino alle recenti costruzioni industriali in plastica. Mondi reali e mondi immaginari che alimentano la creatività, innescando il meccanismo virtuoso nel quale i grandi tornano un po’ bambini e i piccoli si immaginano da grandi. Stimolanti sono stati anche i laboratori svolti insieme ai bambini, diventati protagonisti fantasiosi di questo universo magico. La mostra è ideata da Sistema Museo e Museo del Giocattolo di Perugia, in collaborazione con il Comune di Bettona.

“Il bambino che non gioca non è un bambino, ma l’adulto che non gioca ha perso per sempre il bambino che ha dentro di sé”. (Pablo Neruda)

In questo variegato itinerario storico dei giocattoli, la nostra società si è evoluta ed è cambiato il modo di rappresentarla. E così che la rappresentazione-giocattolo della vita familiare negli anni ’50 e ’60 del secolo scorso (il periodo del cosiddetto boom economico) riflette la crescente modernizzazione del paese con l’ingresso massiccio nelle case dei primi elettrodomestici. Nella transizione definitiva da una società prettamente agricola ad una industriale, infine, i nuovi simboli che caratterizzano la costruzione diventano gru, camion, trattori, treni, aerei ed automobili. La reclamizzazione di massa dei nuovi giocattoli fa nascere per la prima volta intere città-giocattolo, quasi non più di legno ma di plastica. Le costruzioni mutano e nel tempo si fanno più complesse, ma ciò che invece rimane invariato è il piacere e il bisogno di creare e costruire con la forza dell’immaginazione sin da piccolissimi.