Sublimazione dantesca: spettacolo di letture tra Inferno e Paradiso

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Rappresentazione non solo da vedere ed ascoltare, ma anche da vivere

   

L’associazione ARTò in collaborazione con Associazione Porta San Benedetto di Gualdo Tadino e con la partecipazione straordinaria di Angelo Paolo de Lucia presenta, nell’ambito del progetto Kamaleontis (frammenti d’arte nel tempo), SUBLIMAZIONE DANTESCA, uno spettacolo con delle letture che non è solo da vedere ma da vivere. Sabato 16 ottobre ore 18.00 si organizzeranno quattro gruppi itineranti che potranno attraversare l’ inferno, il purgatorio e il paradiso di Dante salendo le scale della chiesa di San Fortunato. Lo spettacolo nasce per omaggiare questo nostro grande poeta come perché ogni spettatore possa perdersi e ritrovarsi, riflettere e pensare al suo proprio passaggio tutt’altro che ultraterreno. Un viaggio conosciuto tra le pagine dantesche per un tuffo sconosciuto dentro l’ anima.
Il linguaggio di Dante Alighieri, misterioso quanto lontano dai giorni nostri, ci lega indissolubilmente alle nostre radici, quelle umane, con forza e prepotenza tanto da tendere un doppio filo con il nostro passato che consente una lettura moderna e contemporanea. Dante “parla” della nostra realtà non solo per le azioni che descrive ma attraverso l’intensità delle parole e dei sentimenti che racconta e che lo attraversano, presentando la forza di una fragilità tutta umana. Mutevole è infatti l’uomo di oggi come quello di allora, fin tanto che in ogni terzina si può rivivere una comunanza esistenziale. Mutano le parole ma non nell’essenza del significato che diventa simile a noi, senza perdere di vista il legame con la carne della materia, l’ambiguità del pensiero e la ricerca della spiritualità.“Il nome del bel fior ch’io sempre invoco”. La preghiera, un passaggio di stato ci coinvolge e ci trasporta dentro le parole, consente ancora a chiunque la senta di trovare nella pura poesia come un nuovo cammino da seguire per lottare e cercare in ogni gradino la visione di un bene assoluto, l’amore.
Oggi più che in ogni altro momento storico la parola di Dante è contemporanea e preziosa: sempre più spesso, in una crescente disumanizzazione, il corpo seguendo il suo sentire sembra sempre più in conflitto con le priorità contemporanee, guadagno, velocità, produttività, la ragione sembra sempre più in conflitto con il cuore, mentre ad ogni passo c’è una prova, un condizionamento. E’ proprio per rispondere a questo sentire contrastante che nasce la poesia e che è necessario ricordarla, la poesia e in questi casi il teatro diviene necessità per trascinare tutti
in una realtà onirica quanto concreta che ricordi a ciascuno, l’importanza della propria scelta e rinnovi il richiamo al proprio desiderio.