Squarta: “Con il Decreto di Natale si uccide l’economia umbra”

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(Foto: Umbria24.it)

Squarta: “Con il Decreto di Natale si uccide l’economia umbra”. Il Presidente dell’Assemblea Legislativa: “Zona rossa in tutta Italia è fallimento del sistema dei colori”

 “Italia zona rossa fino al 6 gennaio e arancione nei giorni feriali? La linea dura del governo confonde le persone, che non meritano un trattamento tanto poco rispettoso di un calendario a intermittenza, e uccide l’economia in Umbria. Un provvedimento identico per l’intero Paese, dove alcune differenze sono piuttosto evidenti in termini di Rt, contagi e ricoveri, è incomprensibile e testimonia il fallimento del sistema dei colori”.

   

Il presidente dell’Assemblea legislativa, Marco Squarta, è molto critico nei confronti delle restrizioni adottate dal governo in occasione delle prossime festività natalizie.

“Oltre a tirare giù le saracinesche dei negozi nei giorni clou di festa – osserva, in una nota – quel buco di colore arancione dal 28 al 30 dicembre rappresenta un colpo potenzialmente letale per tutti quei commercianti dei 92 comuni dell’Umbria costretti a vendere i loro prodotti soltanto agli stretti compaesani. E oltre ai mancati incassi non potranno neppure beneficiare dei rimborsi preclusi alle zone rosse”.

“Queste misure – commenta Squarta – sono una mazzata pesantissima al commercio, al settore della ristorazione e più in generale all’intera economia della nostra regione. Durante questi giorni di forte indecisione da parte dell’esecutivo nazionale i ristoratori hanno speso soldi acquistando derrate alimentari per riempire i loro frigoriferi in vista delle festività”.

“Un’ulteriore aggravante da riconoscere al governo – insiste Squarta – risiede nell’intempestività delle comunicazioni in base alle quali i commercianti si sono già organizzati con ordini e consegne che non potranno mai rivendere. Già a novembre – ricorda l’esponente di Fratelli d’Italia – l’Umbria era rientrata in fascia arancione e i commercianti erano stati penalizzati in quanto esclusi dal Decreto Ristori”.

“Il sistema delle colorazioni – conclude Squarta – si è dimostrato un clamoroso flop dal punto di vista dei contagi, che continuano ad essere troppi, accompagnati da un numero intollerabile di decessi, e sotto l’aspetto economico. Il premier Conte, infatti, aveva promesso di salvare il Natale ma non ha tenuto fede ai suoi proclami naufragati insieme alle speranze”.