La nota dei consiglieri della Lega
“La partecipazione delle opposizioni alla manifestazione di piazza contro le iniziative adottate dalla Giunta regionale per rimediare agli sprechi e ai disastri della sinistra sulla sanità, conferma la natura esclusivamente politica dell’evento. Ringraziamo i rappresentanti sindacali della Cisl per l’atteggiamento di responsabilità dimostrato nel voler aprire un confronto serio sul tema”.
A intervenire sono i consiglieri regionali della Lega Umbria Stefano Pastorelli, Paola Fioroni, Daniele Nicchi e Daniele Carissimi.
“Il filo conduttore della manifestazione – spiegano i consiglieri della Lega – non sarà la difesa della sanità pubblica o la tutela dei servizi ai cittadini, come qualcuno ha lasciato intendere, ma la volontà di strumentalizzare politicamente le riforme che la Regione Umbria sta portando avanti in campo sanitario dopo troppi anni di sprechi, errori, guai giudiziari e scelte sbagliate della sinistra. A fare rumore non sono le falsità che vengono dette, ma le verità che vengono taciute. La sanità privata non è certo invenzione della Giunta Tesei, in quanto le strutture accreditate e convenzionate in Umbria esistono da decenni. La politica dell’assessore Coletto è andata nella direzione opposta, quindi a tutela del pubblico e lo dimostrano gli atti attraverso i quali si è provveduto a sanare l’anomalia rappresentata dall’Istituto Prosperius di Umbertide, dove una struttura presieduta da maggioranza privata veniva sostenuta da finanziamenti pubblici. Così come non è certo novità di oggi il dato relativo alla mobilità passiva, visto che la curva è in flessione dal 2014, quando a causa del taglio di servizi e dell’impoverimento di professionisti voluto dal Pd, i pazienti hanno smesso di curarsi in Umbria e hanno preferito recarsi fuori regione per ricevere cure adeguate alle rispettive esigenze. Lo stesso Partito democratico – proseguono i consiglieri – dovrebbe fare mea culpa per i 37 miliardi di tagli alla sanità pubblica operati al Governo del Paese prima da Monti, Letta, poi da Renzi e infine da Gentiloni. Così come ci aspettiamo un atteggiamento propositivo da parte dei rappresentanti del partito di Speranza nel chiedere al Ministro della sanità di rispettare gli impegni presi riguardo i finanziamenti promessi alle Regioni e mai realmente stanziati per far fronte alle spese legate all’emergenza covid. Questione della quale si è lamentato anche il governatore dell’Emilia Romagna Bonaccini del Pd. La sinistra che scende in piazza cancella con un colpo di spugna 50 anni di governo regionale e non fa cenno alla realtà di una spesa farmaceutica alle stelle, molto più elevata rispetto alle altre regioni, già prima del 2018, situazione alla quale si sta cercando di porre rimedio. Così come si sta lavorando con serietà alla riorganizzazione di un sistema sanitario utilizzato dal Pd solo come bacino di voti, in virtù di politiche autoreferenziali messe in evidenza dalla vicenda giudiziaria Concorsopoli, che hanno causato evidenti carenze, doppioni e sprechi, emersi in seguito alla recente pandemia, come la mancanza di personale medico-sanitario e dei posti di terapia intensiva. Si fa polemica sulle liste di attesa – continuano i rappresentanti della Lega – senza considerare l’evidenza di tempi lunghissimi per prestazioni sanitarie ben prima del covid. E basta andare a ricercare gli articoli di stampa precedenti al 2018 per rendersi conto della disorganizzazione del sistema e dell’incapacità dei governi regionali di sinistra di elaborare un Piano Sanitario degno di tale nome. In tale contesto – concludono i consiglieri leghisti – desideriamo sottolineare l’atteggiamento di responsabilità dei rappresentanti sindacali Cisl, i quali si sono detti disponibili a proseguire sulla strada del confronto serio con la Giunta regionale, nella considerazione di perseguire i reali bisogni del cittadino e dei territori. Nulla a che vedere con altri sindacati il cui proposito esclusivamente politico è stato smascherato dalla notizia della presenza della sinistra a quella che, negli intenti poi disattesi, avrebbe dovuto essere una manifestazione in difesa della sanità, ma che per mille motivi, tra cui quelli elencati, risulterà essere solo una passerella politica per i soliti noti”.