“La Regione dimentica chi ha bisogno”

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La nota di Bori (Pd) sul rapporto Caritas sulla povertà 

“Il 21° rapporto sulla povertà ed esclusione sociale della Caritas restituisce una visione complessa dell’Italia, con l’Umbria che non è un’isola felice ma che risulta completamente in linea con i numeri nazionali”.

   

Così il consigliere regionale del Partito democratico, Tommaso Bori, in relazione ai numeri del rapporto della Caritas sulle povertà.

“In Italia sono duemila le famiglie in povertà assoluta e gli strumenti disponibili non sono sufficienti per raggiungerli tutti. Nel 2021 – spiega Bori – i 2.800 centri di ascolto Caritas hanno effettuato oltre 1,5 milioni di interventi per poco meno di 15 milioni di euro con un aumento del 7,7 per cento. L’anello più debole è quello dei giovani, colpiti da molte forme di povertà: da quella ereditaria, che si trasmette ‘di padre in figlio’ per cui occorrono almeno cinque generazioni a una persona che nasce in una famiglia povera per raggiungere un livello medio di reddito; alla povertà educativa, tanto che solo l’8% dei giovani con genitori senza titolo superiore riesce a ottenere un diploma universitario. Tutto questo mentre l’inflazione galoppa e il caro bollette colpisce tutti. In questo quadro – continua Bori – risultano quanto mai necessarie azioni urgenti per supportare la povertà di oltre 5 milioni di italiani. L’Umbria, terra di San Francesco, dovrebbe essere in prima fila per fare fronte a questa emergenza. Ci sarebbero gli strumenti per ridurre gli sprechi e attivare vere modalità di economia circolare e riuso. La presidente Tesei sembra impegnata in altre faccende, dimenticando quanto gli ultimi abbiano bisogno e quanto la Regione potrebbe incidere. Il Pd umbro, dal canto suo, ha dato vita al Coordinamento contro le diseguaglianze e le nuove povertà, coordinato da Leonardo Cecchi. Un luogo, questo, dove mettere in piedi buone pratiche e azioni in grado di sostenere chi si trova in difficoltà. In questo contesto stiamo portando avanti la proposta del Reddito alimentare, la più votata dalle Agora’ nazionali”.