Riunita la Consulta Montedoglio-Sovara

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Si è riunita, a seguito della richiesta di convocazione inoltrata dai Comuni di Citerna, Sansepolcro, Anghiari, Pieve santo Stefano, Città di Castello e San Giustino, la Consulta Montedoglio-Sovara presso la sede dell’Ente Acque Umbre Toscane ad Arezzo alla presenza degli assessori all’Agricoltura dell’Umbria Fernanda Cecchini e della Toscana Marco Remaschi. Alla riunione sono stati invitati anche tutti i comuni ricadenti nel territorio di operatività della Diga di Montedoglio sul fiume Tevere riguardanti tutto il sistema di adduzione occidentale ed orientale quindi anche Arezzo e la Valdichiana. E’ stata l’occasione, come richiesto dai comuni, oramai da  alcuni anni dalla sua costituzione, di essere informati su argomenti riguardanti la diretta operatività di questo importante Ente come il Programma annuale degli interventi, il piano triennale degli investimenti, lo stato di avanzamento del progetto di ricostruzione inerente la Diga di Montedoglio, oltre gli aspetti riguardanti la Sicurezza. Dopo una prima illustrazione del Presidente dell’Ente Renzo Boretti relativa agli argomenti all’ordine del giorno,  sono intervenuti il Sindaco di Citerna Giuliana Falaschi, di Sansepolcro Mauro Cornioli, di Anghiari  Alessandro Polcri ed il vicesindaco di Pieve Santo Stefano Claudio Marcelli illustrando le motivazioni che hanno spinto gli stessi primi cittadini a richiedere la convocazione della consulta e gli argomenti di maggior interesse per ciascun territorio. Da tutti condivisa l’importanza della Diga di Montedoglio per la sua funzione in ambito irriguo su tutta la Valtiberina umbro-toscana e sulla Valdichiana fino al Lago Trasimeno, contribuendo allo sviluppo del territorio oltre a  garantire, come dimostrato in tutti questi anni, una laminazione delle acque del fiume Tevere che ha consentito di prevenire le frequenti alluvioni delle zone più a rischio. Inoltre si è parlato anche dell’importanza in ambito idropotabile, considerata l’indubbia migliore qualità dell’acqua di Motedoglio, già oggi utilizzata da 15 comuni tra valdichiana e valtiberina, rispetto all’acqua di falda e all’imminente conclusione dei lavori del nuovo Potabilizzatore collocato sulla collina di Citerna che servirà un’ampia area fino ad Umbertide. A questo proposito è stata evidenziata la necessità del potenziamento del sistema di sollevamento in modo da poter garantire a pieno regime la completa funzionalità in entrambi gli ambiti. Uno degli argomenti maggiormente trattati è stato quello relativo al progetto di ricostruzione dello scarico di superficie, crollato nell’ormai noto evento del dicembre 2010, che ha subito modifiche nel corso del tempo e che è arrivato ora allo stadio della progettazione esecutiva con il parere favorevole anche della Direzione Generale Dighe.  A questo proposito c’è stato un impegno da parte della rappresentante del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, presente all’incontro, di inserimento di tutte le opere relative alla Diga di Montedoglio, ritenuta la più importante infrastruttura del centro Italia, nel Piano Irriguo Nazionale per essere poi finanziata. Si è parlato anche del tema Sicurezza e allerta, chiedendo l’impegno a proseguire tutte le opere di verifica necessarie oltre a chiedere la disponibilità ad un necessario coordinamento tra i sistemi di allerta della diga ed i piani di protezione civile comunali. I Sindaci di Citerna ed Anghiari, inoltre vista la contemporanea presenza delle due regioni, hanno chiesto uno specifico intervento di manutenzione straordinaria del torrente Sovara che attraversa i due comuni ed è soggetto a ripetuti fenomeni di esondazione che hanno creato notevoli problemi alle popolazioni interessate, la cui traversa è gestita proprio dell’EAUT. Risulta evidente, infatti, che un intervento straordinario su questo torrente può avere un esito positivo solo nel caso in cui avvenga in contemporanea su tutti e due i territori, altrimenti lo sforzo di uno solo sarebbe vanificato. Entrambi gli Assessori regionali, che hanno concluso l’incontro, hanno ribadito l’importanza e la necessità di convocare almeno una volta all’anno la consulta, in modo da garantire una partecipazione anche dei comuni alla fase di programmazione oltre che essere un’importante momento di ascolto delle problematiche  inerenti i territori e direttamente interessate dalla gestione dell’Ente Acque. Inoltre hanno dichiarato il loro impegno nell’affrontare tutte le problematiche emerse nell’incontro  e nel reperimento delle risorse necessarie per far fronte ai  progetti di cui si è parlato e che necessitano di risposte concrete, sia direttamente come regioni sia nel farsi portavoce nei confronti del Ministero.