Presentati i risultati della campagna sugli scavi della Guastaglia

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Sono stati presentati questa mattina nella zona scavi della Guastuglia, i risultati della campagna di scavi 2015 Effettuata  nell’arco di  6 settimane di lavoro, dal 22  giugno con conclusione prevista  il 31 luglio.  Massima attenzione da parte delle autorità preposte, presenti per il Comune  il sindaco Filippo Mario Stirati e l’assessore alla Cultura Augusto Ancillotti, il  Soprintendente per l’Archeologia Elena Calandra e Luana Cenciaioli della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria,  il Rettore dell’Università  di Perugia  Franco Moriconi,  Gian Luca Grassigli docente di Archeologia Classica dell’Università di Perugia  e direttore dei lavori di scavo,  e Luana Cenciaioli della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria. Arrivato sul posto anche il  nuovo Soprindentente alle Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, Stefano Gizzi.  Sono stati ripercorsi i lavori realizzati nell’area in passato,  a partire dal 2000, che hanno portato alla luce un tempio di età augustea, con una ‘domus’ detta ‘del Banchetto’ e mosaici di grande bellezza e interesse.

“Grazie all’ottima collaborazione tra i vari soggetti preposti – ha sottolineato il sindaco Stirati –  nonostante l’esiguità delle risorse, siamo riusciti a ridare forza ad un progetto che ha come obiettivo la valorizzazione di questa parte della città non meno importante e ed affascinante della Gubbio medievale che ammiriamo nella parte alta. Il ‘Parco archeologico’ è una meta sempre più vicina e la sua apertura arricchirà l’offerta culturale e l’attrattiva turistica, con un anello di congiunzione tra i luoghi della romanità.  L’auspicio  è di poter  proseguire nell’attività di scavo,  per continuare ad acquisire conoscenza sul cuore della Gubbio romana e con l’intento preciso di poter presto dotare la città di un’area archeologica visitabile e di grande attrattiva  per la città, capace di contribuire allo sviluppo del turismo culturale, un settore decisivo per il futuro dell’intera regione.  Sono necessari accordi di programma e intese per mettere in rete la cultura, nella convinzione che promozione e valorizzazione sono una risorsa non solo culturale ma anche economica. L’augurio è che anche a livello nazionale si faccia di più e meglio,  per i beni culturali del Paese”.

Il Rettore Moriconi, nel  confessare un particolare affetto per Gubbio, ha ribadito la piena disponibilità dell’Università di Perugia per dare vita ad una scuola di alta specializzazione, nei locali messi a disposizione dal Comune nel complesso di S. Benedetto.

“Stiamo lavorando per questo – ha ricordato Moriconi  – per un modello di istruzione di secondo  grado, anche una ‘summer school’ in convenzione con Università americane, magari in arte e archeologia”.

La Soprintendente Calandra, nel ricordare la sua esperienza diretta come archeologa, ha definito Gubbio uno dei Comuni più belli d’Italia:

“Lo scenario che si vede da questa zona è mozzafiato”.

Ha poi ricordato il ruolo del Ministero e della Direzione Generale dell’Archeologia che ha delegato l’Università ad eseguire gli scavi e anche da lei è arrivato il plauso per la creazione del parco archeologico, illustrato da Cenciaioli negli  aspetti logistici, con un percorso che va dall’Antiquarium del Teatro Romano, fino agli scavi della Guastuglia. Grassigli ha poi illustrato in dettaglio i lavori di scavo, ai quali hanno partecipato circa 30 allievi e dottorandi del Corso di Laurea in Beni Culturali e del dottorato del Dipartimento di Lettere-Lingue Letterature e Civiltà Antiche e Moderne  di Perugia, che si sono alternati nell’arco delle sei settimane di scavo.

“E’ un lavoro duro e impegnativo – ha precisato Grassigli – per questi giovani che si misurano con esperienze lavorative e di crescita umana, e anche con un certo spirito di adattamento. Ma la soddisfazione è tanta, specialmente quando si scoprono nuovi siti, come quello che ci auguriamo di trovare, relativo a una piazza del Foro, dopo la scoperta del tempio non ancora attribuito e della ‘Domus del banchetto’ con gli splendidi  mosaici. Entro la fine dell’anno, contiamo di veder pubblicati i lavori eseguiti.”.

L’area per le indagini di quest’anno è costituita da  un quadrato di 20 x 20 metri, si trova immediatamente a sud  della  Domus. Sono evidenziati  locali di probabile uso di pertinenza, con l’ipotesi di un livello di terreno a digradare. Ad una profondità compresa fra i 30 e gli 80 cm., è stata portata in luce una grande struttura di forma quadrangolare suddivisa in  4  ambienti. Le prime tre stanze, orientate NS, sono parallele ed affiancate; il quarto vano, invece, ha orientamento EW ed è ubicato nella zona SW dell’area. Ciascun saggio del terreno ha fornito degli importantissimi indizi connessi alla struttura, pur non avendo raggiunto le fasi di vita più antiche del complesso edilizio. L’edificio intercettato ed indagato ha sicuramente numerose fasi  e ristrutturazioni interne, strettamente connesse alle esigenze precipue del momento storico. Allo stato attuale della ricerca archeologica, non è possibile avanzare ipotesi cronologiche concrete o una funzione specifica all’interno dell’area della Guastuglia. Solo un approfondimento d’indagine sistematico e puntuale potrà consentire fare chiarezza.