Perugia, opposizione: “una città rossa come il sangue che scorre sempre più spesso”

575
 

“Emergenza sicurezza: chiediamo alla Giunta meno parole e più fatti”

   

Ennesima notte di violenza, questa volta a San Sisto: urla, minacce, sangue sull’asfalto. Un episodio che conferma come Perugia stia scivolando pericolosamente verso modelli di criminalità urbana propri di citta’ popolose come Napoli, Roma o Milano. Qui, però, i cittadini non erano abituati a convivere con risse da machete e bande che si affrontano come in un film, un terribile film.

La risposta della Giunta Ferdinandi? Nessuna. Solo vuote dichiarazioni di “profonda preoccupazione” e la solita formula di rito sulla “massima vicinanza” ai residenti. La verità è che la Giunta si è completamente voltata dall’altra parte, lasciando le Forze dell’Ordine sole e abbandonando la città al degrado.

Ecco i fatti inaccettabili di un’amministrazione che ha scelto la strada della resa:

  • Nessun assessore alla sicurezza: una decisione politica grave e irresponsabile. È il sintomo dello scarsi rilievo dato alla questione sicurezza.
  • Dopo quasi un anno di governo, ancora nessuna attuazione del regolamento comunale previsto dalla legge regionale sul commercio, fondamentale per istituire “zone rosse” e contrastare attività ambigue e degradanti.
  • Rifiuto di dotare la Polizia Locale del Taser, uno strumento ormai essenziale per fronteggiare situazioni ad alto rischio.
  • Ridimensionamento del Nucleo di Fontivegge, presidio fondamentale in una delle aree più critiche della città.
  • Sdoganamento dell’accattonaggio molesto, che degrada il decoro urbano e alimenta insicurezza e tensione sociale.
  • Decoro urbano trascurato, quale sfondo di una città che sembra tristemente declinare.

Il Sindaco e l’Assessore alla sicurezza (che non c’è) sembrano ignorare che il primo cittadino, come ufficiale di Governo, ha precisi poteri e responsabilità (art. 54 TUEL) per prevenire e contrastare minacce alla sicurezza urbana.

Basta giustificazioni. Basta buonismo ideologico. Basta parole vuote. I cittadini di Perugia sono stanchi, esasperati, indignati. Chiedono risposte concrete, interventi immediati, azioni vere, parole chiare. La sicurezza non è un favore: è un diritto non negoziabile. La Giunta smetta di voltarsi dall’altra parte e si assuma finalmente le proprie responsabilità.