“E vivibile”
La III Commissione Urbanistica nell’ultima seduta ha approvato l’ordine del giorno dedicato al progetto Perugia Zone 30, un’iniziativa che rappresenta una svolta nella visione della mobilità e dello spazio urbano, fortemente voluta e illustrata dal Consigliere Simone Cenci.
L’adozione del modello Città 30 non è semplicemente una misura tecnica di regolazione del traffico, ma una proposta culturale e urbanistica che mira a trasformare radicalmente il modo in cui viviamo la città – dichiara Simone Cenci –. Ridurre la velocità a 30 km/h nelle aree urbane significa dare priorità alla sicurezza delle persone, alla qualità della vita nei quartieri e a una mobilità più sostenibile e inclusiva
Durante l’illustrazione dell’atto, Cenci ha evidenziato come molte città europee (Londra, Bruxelles, Helsinki) e italiane (Bologna in primis) abbiano già adottato questo modello con risultati concreti: riduzione degli incidenti, diminuzione del traffico, miglioramento della vivibilità urbana.
La Città 30 – spiega il Consigliere – si fonda su un progetto integrato che coinvolge quattro ambiti fondamentali: nuove regole di velocità, controlli efficaci, ridisegno dello spazio urbano e un ampio coinvolgimento della comunità. È un percorso che richiede visione, metodo e soprattutto partecipazione
L’ordine del giorno impegna l’Amministrazione a dare piena attuazione al Progetto di Fattibilità Tecnico-Economica approvato ad aprile per otto aree della città, tra cui Ponte San Giovanni, Balanzano, San Sisto, Via Birago, Borgo XX Giugno e Via Pinturicchio, e a estendere progressivamente il modello ad altri quartieri.
Cenci sottolinea inoltre la centralità del tema della sicurezza scolastica:
Garantire percorsi sicuri entro 500 metri da ogni scuola, istituire limiti inferiori nei pressi dei plessi e realizzare vere e proprie piazze scolastiche significa proteggere i più piccoli e restituire agli spazi pubblici la loro funzione educativa e sociale
Fondamentale, per Cenci, sarà il coinvolgimento attivo della cittadinanza, delle associazioni e degli ordini professionali, così come una capillare campagna di comunicazione:
Un cambiamento così profondo ha bisogno di essere condiviso, spiegato e compreso. Non è un modello contro qualcuno, ma un progetto per tutti.” Il consigliere conclude ribadendo che Perugia Zone 30 è una sfida ambiziosa, ma necessaria