“Famiglie, lavoratori autonomi, piccoli imprenditori continuano a essere i più colpiti da scelte che ignorano il principio di equità”
Ieri in Consiglio Comunale la maggioranza di centrosinistra ha bocciato l’ordine del giorno presentato dai gruppi di opposizione, che proponeva misure concrete per attenuare l’impatto dell’aumento delle imposte regionali introdotto dalla Giunta Proietti
si legge in una nota dei Gruppi Consiliari di Opposizione del Comune di Perugia, Fratelli d’Italia – Forza Italia – Perugia Civica – Progetto Perugia – Misto
Il testo impegnava il Sindaco e la Giunta ad agire su leve fiscali di competenza comunale – IRPEF, TARI e IMU – al fine di contenere gli effetti degli aumenti per le fasce di reddito medio-basse e per le attività economiche più esposte. La proposta prevedeva, tra l’altro, una rimodulazione dell’addizionale comunale IRPEF con maggiore progressività, un innalzamento della soglia di esenzione, l’ampliamento delle agevolazioni sulla TARI per famiglie e imprese in difficoltà, e interventi sull’IMU per calmierare gli affitti e contrastare lo spopolamento di alcune aree della città.
Si trattava di una proposta sostenibile dal punto di vista finanziario, resa possibile da un bilancio comunale in salute, risultato del risanamento portato avanti negli anni scorsi dalle amministrazioni di centrodestra. Non si chiedevano sforamenti né operazioni azzardate, ma semplicemente un utilizzo intelligente degli strumenti disponibili per sostenere i cittadini in un momento di difficoltà oggettiva.
La decisione della maggioranza di respingere l’atto, senza entrare nel merito delle singole misure, dimostra una chiusura politica che va a scapito dei cittadini. Il centrosinistra ha perso l’occasione di affiancare alle dichiarazioni di principio un’azione concreta in difesa del potere d’acquisto e della tenuta economica di famiglie e imprese.
A rendere ancora più incomprensibile questa scelta c’è il recente pronunciamento della Corte dei Conti, che ha chiarito come il “buco” nella sanità regionale – usato come pretesto per giustificare l’aumento dell’IRPEF – in realtà non esistesse. È dunque ancora più evidente l’ingiustizia di un carico fiscale che grava sempre sulle stesse spalle: quelle del ceto medio. Famiglie, lavoratori autonomi, piccoli imprenditori continuano a essere i più colpiti da scelte che ignorano il principio di equità.