Pagnotta a Incontri e dialoghi a Santa Giuliana: “Sbagliato pensare che Umbria Jazz ruoterà tutto su Bob Dylan, il cartellone è di prestigio”

333
   

Tanti aneddoti e tanta riconoscenza verso chi ha favorito la nascita di Umbria jazz: Carlo Pagnotta, fondatore della manifestazione, ospite della Scuola di lingue estere dell’Esercito a chiudere il primo ciclo di Incontri e dialoghi a Santa Giuliana, giovedì 15 giugno, ha ripercorso le tappe più importanti, partendo proprio dagli inizi.

“I primi presidente della Regione, Pietro Conti, Marri e Mandarini, furono determinanti – ha raccontato Pagnotta –. In quell’epoca le procedure amministrative erano più snelle e si partì con il piede giusto. Gli inizi videro un’affluenza di gente straordinaria, corso Vannucci si riempì di sacchi a pelo con ragazzi provenienti da tutta Italia. Agli inizi i concerti erano gratuiti, salvo cambiare strategia per favorire la presenza di veri amanti della musica”.

Nell’incontro moderato dai giornalisti Donatella Miliani e Mario Mariano, Pagnotta è stato affiancato dal presidente della Fondazione di Umbria Jazz Gianluca Laurenzi che ha ricordato di aver assistito al primo concerto quando era adolescente:

“Mio padre mi portò sotto il palco montato a fianco della Fontana Maggiore e da allora quella musica mi ha accompagnato per tutta la vita”.

Amstrong, Sting e decine di altri grandi artisti che hanno scritto la storia del jazz mondiale:

“Se guardo indietro dico che abbiamo fatto edizioni grandiose – ha sottolineato il fondatore –, con artisti cui ero anche legato da un rapporto di amicizia, mi commuovo al pensiero che molti ci hanno lasciato. Come sarà il festival di questo primo 50esimo? Il cartellone è eccellente, sarebbe un errore pensare che ci sarà solo Bon Dylan”.