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domenica, 21 Dicembre 2025
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Si alza scattando sui pedali il sipario sul Festival del Calcio e dello Sport

Passioni ed emozioni, epica e immaginario collettivo, storie di leggendari campioni e affascinanti gregari, per quattro giorni di incontri con grandi ospiti, presentazioni e dimostrazioni di diversi sport. Dopo l’ottima riuscita del numero zero dell’anno scorso torna, dal 2 al 5 giugno nel centro storico di Perugia, il Festival del Calcio e dello Sport. Emozioni, storie, vittoria, sconfitta, lealtà, coraggio, sfida, insieme, gioco, crescere e divertimento: saranno queste 11 le parole chiave attraverso cui si svilupperanno le narrazioni del Festival. In attesa di conoscere il programma completo della prima manifestazione dedicata allo sport e alle sue storie, le prime anticipazioni vedono una kermesse “scattante sui pedali”. Tra i protagonisti annunciati c’è infatti la bicicletta, con i suoi campioni e la sua epica, le leggende e la narrazione delle imprese. Più di uno sport, la vita su due ruote, è una vera e propria filosofia di vita: autonomia e liberazione, affermazione della propria identità e democraticità, sostenibilità e giustizia sociale. Per questo il Festival del Calcio e dello Sport sostiene la campagna “Bike the Nobel”, con la bicicletta candidata al premio Nobel per la Pace, con un saluto video di una delle testimonial italiane dell’operazione, Paola Gianotti, viaggiatrice e ciclista, UltraCycler e Guinness World Record per il giro del mondo in bici più veloce (29.430 chilometri in 144 giorni) e con un collegamento con la trasmissione di Radio 2 Rai Caterpillar.

CAMPIONI SUI PEDALI: INCONTRI CON DAVIDE CASSANI E MAURIZIO FONDRIEST

Le due ruote saranno inoltre celebrate con una serie di iniziative – che verranno svelate nelle prossime settimane – e con alcuni incontri con grandi nomi di questo sport. Si comincia giovedì 2 giugno, alle 18 in piazza della Repubblica, con Davide Cassani, commissario tecnico della squadra nazionale di ciclismo su strada, intervistato da Marco Pastonesi e Claudio Gregori, giornalisti della Gazzetta dello Sport. Venerdì 3 giugno, stesso luogo e stessa ora per l’incontro con Maurizio Fondriest, campione del mondo in linea nel 1988, insieme a Marco Ballestracci, scrittore, e al giornalista della rosea Pastonesi. Negli stessi giorni il festival ospiterà poi laboratori di costruzione del “teatrino di carta” e di teatrini in miniatura dedicati alla letteratura ciclistica, e anche una sezione della Biblioteca della Bicicletta Lucos Cozza. E sempre di ciclismo, ma in una chiave gourmand, parlerà l’appuntamento sportivo-gastronomico di giovedì 2 giugno, che vedrà dietro i fornelli Roberto Peia e Francesca Baccani dell’urban cafè Upcycle Milano Bike Cafè, autori del libro Dalla padella alla bici (Ediciclo Editore), primo bici-ricettario per ciclisti amanti del gusto.

EVENTO SPECIALE: UNA BICLETTATA “PEDALOSA”, VENERDÌ 2 giugno

Per celebrare il 2 giugno, Festa della Repubblica, il Festival del Calcio e dello Sport proporrà un evento speciale, una pedalata non competitiva “tutti insieme”, appassionati, amatori e professionisti. Si parte alle 9 dalla piazza del Mercato di Ponte San Giovanni, per arrivare nel centro di Perugia, in corso Vannucci, cuore del Festival. Una biciclettata “pedalosa”, a staffetta, promossa in collaborazione con Blubai – Cicloturismo dall’Umbria, in cui la competizione lascerà spazio alla solidarietà, all’esperienza di stare insieme, al vivere in maniera differente e sostenibile. Simbolico “testimone” sarà infatti la borraccia di acqua, che passerà di mano in mano non perché un atleta prevalga sull’altro, ma come segno di civiltà e rispetto.

   

Un atelier alla scuola dell’infanzia “Il Tiglio”

Alla scuola comunale dell’infanzia “Il Tiglio” ha preso avvio un nuovo spazio fruibile da tutti i bambini, che le insegnanti hanno denominato Atelier, ispirandosi al pensiero del grande pedagogista Loris Malaguzzi.

L’atelier –che è stato inaugurato già dallo scorso 12 aprile- si propone ai bambini che frequentano la scuola non soltanto come spazio per il “fare” con le mani fine a stesso, ma crea le condizioni per sperimentare un intreccio di linguaggi e di mondi possibili che parte dal presupposto che le parole si dimenticano, l’esperienza no. Un luogo senza alcuna specializzazione ma con innumerevoli possibilità, un’educazione che non si cala dall’alto ma che considera i bambini “costruttori attivi delle proprie conoscenze, guidati dai propri interessi”. Un luogo dove gli adulti possono osservare come i bambini si relazionano fra loro e come elaborano le nuove conoscenze. Sarà l’incontro con l’arte ma anche con la matematica, le scienze, la storia del territorio e di altri territori più lontani.

L’Atelier rappresenta un modo diverso di fare educazione che era già presente nella scuola e che proprio per questo ha trovato concretezza a seguito di un percorso formativo fortemente voluto dall’Amministrazione comunale e condotto, in questi ultimi mesi, dalla dott.ssa Lauredana Biccheri e che prevedeva una riflessione sugli spazi, sui materiali, sulle modalità di mettersi in relazione con essi.

La realizzazione del progetto “Atelier” è stato un esempio di vera partecipazione sociale, la coesione di tutto il personale e dei genitori ha fatto sì che in tempi rapidissimi, il progetto trovasse concretezza.

“Il modello di collaborazione tra insegnanti, genitori e istituzioni per la crescita relazionale dei bambini che è stato sperimentato anche in questa occasione –ha detto l’Assessore ai Servizi educativi, Diego dramane Wagué- vedrà sempre impegnata l’amministrazione comunale. Siamo molto felici di vedere i ragazzi coinvolti in progetti innovativi come questo, che fa emergere tutta la loro creatività e le loro capacità e speriamo di poter allargare questa esperienza anche in altre scuole materne del territorio, che comunque già sono impegnate in altri progetti di didattica”.

   

Furti di rame lungo ferrovia: un arresto

80 persone scomparse ritrovate dalla Polizia Ferroviaria. I numeri della Polfer: 32 arresti e 271 denunce. Quasi azzerati i furti di rame

E’ stato scoperto e arrestato al termine di indagini durate circa un mese, con agenti della Polfer di Foligno camuffati da raccoglitori di asparagi (da qui il nome, “Asparagus”, dell’operazione), il presunto responsabile di una serie di furti di rame avvenuti lungo la linea ferroviaria.  L’indagine aveva preso le mosse dall’individuazione di cavi di rame ferroviario recisi e lasciati nei pressi della linea ferroviaria, in prossimità di un’auto. Sono scattati accertamenti in diverse località della giurisdizione della sezione di polizia ferroviaria di Foligno. Gli agenti, camuffati tra gli ulivi da raccoglitori di asparagi si sono alternati per tenerlo d’occhio. Quando l’uomo, di origine straniera, s’è spostato dalla casa monitorata è scattata la fase finale dell’operazione. Una squadra di agenti della Polfer in borghese ha fermato la vettura a bordo della quale l’uomo stava viaggiando in compagnia di un ignaro folignate che gli aveva dato un passaggio. (Ansa.it)

   

Tre milioni di euro per favorire la ripresa del sistema produttivo umbro e l’occupazione

Ammontano a complessivi tre milioni di euro le risorse del bando  approvato dalla Giunta regionale dell’Umbria,  a valere sul Piano di  sviluppo occupazionale 2016-2017 – Cre.s.c.o (Crescita, sviluppo, competitività e occupazione), che è stato  pubblicato stamani (11 maggio) nel Supplemento ordinario n.3 del Bollettino Ufficiale della Regione Umbria nr. 22:  lo ha annunciato il vice presidente della Giunta regionale ed assessore allo sviluppo economico, Fabio Paparelli.  L’avviso pubblico,  finanziato dal Programma operativo regionale Fse Umbria 2014-2020  a valere sugli assi “occupazione” e “istruzione e formazione”, si propone di   dare risposte in tempi brevi alle istanze delle imprese e si caratterizza come bando aperto, con  una procedura a sportello “just in time” per la valutazione e l’eventuale finanziamento dei progetti  entro  30 giorni dalla presentazione. L’avviso ripartisce le risorse finanziarie per 2 milioni 500 mila euro  tra i vari strumenti dell’asse occupazione e per la rimanente quota per le attività di formazione continua nell’ambito dell’asse istruzione e formazione.

“Obiettivo del provvedimento – ha spiegato l’assessore  – è   favorire la ripresa del sistema produttivo umbro, sostenendo le imprese che investono in piani di sviluppo;  incrementare e migliorare l’occupazione, rispondendo in maniera puntuale e qualificata ai fabbisogni di personale e di competenze professionali delle imprese del territorio; migliorare l’efficacia e la qualità dei servizi per il lavoro, sostenendo l’incontro tra domanda e offerta di professionalità,  offrire alle persone disoccupate iscritte ai CPI regionali strumenti di politiche attive del lavoro per accrescere le loro competenze in linea con le esigenze del sistema produttivo locale e favorire l’ingresso stabile nel mondo del lavoro. Attraverso l’attivazione di procedure a sportello – ha aggiunto Paparelli, l’avviso mette a disposizione delle imprese che manifestino la concreta sussistenza di un piano di sviluppo o di riconversione tecnologica e organizzativa, con la necessità di incrementare l’organico aziendale, servizi specialistici per la selezione del personale, strumenti formativi e incentivi all’assunzione, finalizzati ad agevolare l’attuazione del piano stesso. Tra le novità più rilevanti del bando – ha sottolineato Paparelli – c’è la costituzione di un apposito elenco dove registrare le imprese che non ottemperano all’impegno assunto nel progetto di procedere all’assunzione: ciò anche al fine di valutare  loro successive richieste  a valere sulle risorse regionali dei fondi strutturali”.

In particolare l’avviso mette  a disposizione:  un servizio di supporto all’analisi dei fabbisogni professionali e all’individuazione delle risorse umane e delle competenze professionali necessarie per l’attuazione del piano di sviluppo, realizzato, con una logica di rete, dai Centri per l’Impiego in collaborazione con gli Enti di Formazione accreditati;  percorsi formativi di breve durata e tirocini extracurriculari propedeutici all’assunzione, riservati ai disoccupati individuati a seguito dell’attività di preselezione svolta nell’ambito del servizio suddetto;   incentivi per l’assunzione a tempo indeterminato dei disoccupati al termine delle attività formative;     percorsi brevi di formazione continua per i lavoratori dell’impresa direttamente interessati dal piano di sviluppo e/o riconversione.

Le attività formative  dovranno rivolgersi a un numero di disoccupati maggiore rispetto alle assunzioni necessarie (nei limiti specificamente previsti dall’avviso), così da  garantire alle imprese una scelta più ampia di risorse umane adeguatamente formate e da offrire a un maggior numero di disoccupati strumenti di politiche attive comunque spendibili nel mercato del lavoro umbro.

Le imprese interessate all’avviso, che  resterà aperto dalla data di pubblicazione  fino al 30 dicembre 2017, dovranno richiedere a un ente di formazione accreditato nella Regione Umbria la presentazione di uno specifico progetto e della relativa domanda di finanziamento. Il progetto potrà riguardare una o più imprese del medesimo settore o filiera produttiva interessate da un piano aziendale di sviluppo o di riconversione tecnologica e organizzativa, nel quale sia programmato anche un incremento occupazionale relativo alle sedi produttive ubicate nel territorio umbro. Condizione è che il progetto preveda, per ciascuna impresa richiedente, almeno una assunzione a tempo indeterminato di persone disoccupate nei 12 mesi successivi alla richiesta. I progetti potranno essere presentati esclusivamente a mezzo pec all’indirizzo formazioneprofessionale.regione@postacert.umbria.it. L’avviso e la relativa modulistica per la presentazione dei progetti sono reperibili all’indirizzo web http://www.regione.umbria.it/lavoro-e-formazione. Per ogni informazione e per la consulenza in ordine alla presentazione del progetto gli interessati potranno rivolgersi a: Servizio Apprendimenti, istruzione, formazione professionale, Via Palermo, snc – 06124 Perugia Tel. 075/5044545 – 4340 – 4916 – 0744 484445; e-mail: fp.programmazione@regione.umbria.it

   

Unioni civili: legge è legge dice Romizi

“Io mi sono rifiutato di trascrivere nei registri della mia città un matrimonio gay celebrato all’estero”, “ma questo diceva la legge di allora, altri sindaci avevano deciso di forzarla”. “La legge è la legge. Non è che se ti piace c’è, se non ti piace non c’è. La osserverei, anche se sono contrario alla fughe in avanti”. Lo dice al Corriere della Sera Andrea Romizi (Forza Italia), sindaco di Perugia. Sulle unioni civili “credo sia giusto che ci sia una regolamentazione perché la legge si deve adeguare ai tempi. Ma penso anche che non debba passare l’idea del pensiero unico. Insomma, se uno ha un punto di vista diverso non deve essere aggredito, come è successo a me”, afferma. “È il Parlamento a decidere e mi auguro che, fino all’ultimo, ci sia la capacità di mediare su un tema così delicato. Un conto sono le unioni civili, la necessità di regolare i rapporti che possono nascere dalla convivenza. Un’altra cosa sono i matrimoni fra persone dello stesso sesso”. (Ansa.it)

   

Voucher: Uil Umbria denuncia un loro utilizzo ingiustificato

Il secondo Rapporto nazionale Uil sul lavoro occasionale accessorio, aggiornato al primo trimestre del 2016, dimostra, ancora una volta, un costante elevato impiego di questo istituto retribuito attraverso i cosiddetti ‘buoni lavoro’ o ‘voucher’: in Umbria, solo tra gennaio e marzo, sono stati venduti 432.167 voucher di cui 345.734 nella provincia di Perugia e 86.433 in quella di Terni. “I numeri – commenta Claudio Bendini, segretario confederale di Uil Umbria – sono chiari ed emblematici, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. Se quando è stato introdotto, 13 anni fa, lo strumento del lavoro accessorio doveva servire a regolarizzare una prestazione essenzialmente di natura occasionale ed era rivolto soprattutto a giovani e pensionati quasi sempre retribuiti in nero, negli ultimi anni, la politica e il legislatore hanno prodotto norme che hanno gradualmente allargato la legittimazione del suo utilizzo e il campo di applicazione. Attraverso la Riforma Fornero del 2012 è stato superato il concetto di ‘occasionalità e accessorietà’ delle prestazioni, collegando così la nozione di lavoro accessorio unicamente al riferimento del compenso annuale in capo al prestatore di lavoro. Ciò ha dato la possibilità di utilizzarlo tutti i giorni, in maniera continuativa”. Dal 2008 al 2015, sempre secondo il rapporto Uil, in Umbria si è, infatti, passati da 7.541 a 1.971.175 voucher venduti annualmente. Un incremento esponenziale che si registra anche a livello nazionale con i buoni lavoro venduti che sono passati dai 536mila del 2008 ai 115milioni del 2015. Il voucher ha attualmente un valore nominale e orario di 10 euro lordi (comprensivi di un 13 per cento di contribuzione previdenziale alla gestione separata Inps, una copertura assicurativa Inail del 7 per cento e un contributo per il concessionario del servizio pari al 5 per cento da destinare all’Inps), di cui 7,50 euro netti vanno al prestatore di lavoro. L’unico limite all’impiego dei buoni lavoro è quello economico per cui il prestatore di lavoro non può superare il tetto di compenso dei 7mila euro netti l’anno (prima del giugno 2015 il tetto era 5mila euro netti l’anno), indipendentemente dal numero di committenti per cui lavora. “Al contrario – spiega su questo punto Bendini –, il singolo committente non ha limiti di sorta e potrebbe avere tutta la forza lavoro con lo strumento del voucher senza motivo di stipulare un contratto a tempo determinato full-time, con tutti gli oneri e i costi che ciò comporta ma anche con tutte le tutele e garanzie che, invece, spetterebbero al lavoratore. Questo è il primo ma non l’unico problema”. “Noi non chiediamo di abolire i buoni lavoro – conclude il segretario regionale di Uil – ma, per non rischiare di andare fuori controllo, di riportarli alla loro funzione originaria e vederne la tracciabilità. I voucher dovrebbero, cioè, essere utilizzati solo per lavori occasionali e per fare emergere il lavoro nero, dovrebbero essere lasciati solo in alcuni settori quali giardinaggio, pulizia, lavori domestici, agricoltura, manifestazioni sportive e culturali. Esistono, infatti, altre forme di flessibilità ma con più tutele come i contratti stagionali e a tempo determinato. Va, inoltre, ridotto il tetto del compenso annuale per i lavoratori e previsto un limite annuo anche per il committente”.

   

La Presidente Marini in visita alla Colussi

La presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, ha visitato lo stabilimento Colussi di Petrignano di Assisi accolta dal presidente, Angelo Colussi Serravallo e dall’amministratore delegato Carlo Falcinelli. Ad accompagnare la presidente Marini il direttore regionale allo sviluppo economico, Luigi Rossetti. L’incontro ha fornito l’occasione per illustrare le attività del gruppo che comprendono la produzione e commercializzazione di una gamma completa di prodotti di alta qualità: pasta, riso, prodotti da forno e pasticceria. Alcuni tra i più eccellenti marchi della tradizione italiana quali Colussi, Misura, Agnesi, Flora, Sapori 1832 oltre a 7 stabilimenti in Italia e 4 all’estero costituiscono gli assetts del gruppo. Durante l’incontro sono stati altresì illustrati gli investimenti realizzati di recente nella sede umbra del gruppo in cui sono impiegati oltre 600 lavoratori (sono oltre mille i dipendenti del gruppo) ed i programmi di ulteriore sviluppo commerciale e produttivo che l’azienda intende attuare per rafforzare la propria presenza sui mercati nazionali ed internazionali. La presidente Marini è stata quindi accompagnata da Angelo Colussi e dall’ad Falcinelli in tutti i reparti dello stabilimento ed ha potuto conoscere l’intero ciclo produttivo delle diverse produzioni che vengono realizzate: “mi ha fatto molto piacere visitare lo stabilimento Colussi – ha detto la presidente congedandosi – una delle realtà produttive umbre più importanti a livello nazionale ed internazionale, ed ho apprezzato particolarmente l’impegno della Colussi per nuovi investimenti che contribuiranno al consolidamento e ad un auspicabile ulteriore sviluppo dell’occupazione”.

   

Come valorizzare la presenza del Polo universitario sul territorio ternano

Verificare tutte le convergenze possibili tra gli attori istituzionali circa il rafforzamento e la valorizzazione della presenza del Polo universitario sul territorio ternano. È con questa finalità che, presso la presidenza della Giunta regionale, si è svolto oggi un incontro al quale hanno preso parte la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, il vicepresidente della Giunta regionale Fabio Paparelli, l’assessore regionale al Diritto allo studio Antonio Bartolini, il rettore dell’Università degli studi di Perugia Franco Moriconi, il delegato per il polo di Terni Massimo Curini, l’amministratore unico di Adisu-Agenzia per il diritto allo studio universitario Maurizio Oliviero, il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo e gli assessori comunali di Terni Stefano Bucari e Giorgio Armillei. Si è unanimemente convenuto di giungere, entro poche settimane, ad un programma di azione congiunto tra Regione Umbria, Comuni di Terni e Narni, Università di Perugia e Adisu quale stralcio dell’accordo quadro generale in via di definizione, in cui ciascun attore si è dichiarato disponibile a fare la propria parte per il consolidamento e il potenziamento del Polo universitario ternano e delle sue attuali quattro Facoltà. Lunedì prossimo, 16 maggio, la Giunta regionale delibererà la costituzione formale di un gruppo tecnico composto da Regione, i due Comuni, Università ed Adisu che lavorerà alla definizione del nuovo progetto, contenuto nell’accordo, che ricomprenderà oltre al potenziamento dei servizi per gli studenti, della ricerca, della docenza, dell’edilizia universitaria anche il ruolo dell’Università nell’ambito della ricerca in relazione all’istanza di area di crisi complessa dell’area ternana.  In particolare, per quanto riguarda l’edilizia universitaria, le parti hanno concordato sulla necessità di incrementare sia quantitativamente che qualitativamente la disponibilità di posti letto a favore degli studenti. Spetterà al costituendo gruppo tecnico individuare le azioni più efficaci per il raggiungimento di questi obiettivi. L’incontro è stato ritenuto importante e proficuo perché, per la prima volta, tutti i soggetti coinvolti hanno affrontato in modo organico il futuro dell’Università a Terni e convenuto sull’opportunità di progettare e programmare congiuntamente il futuro dell’ateneo nel Polo ternano. Non corrispondono al vero, quindi, le ricostruzioni pubblicate oggi sulla stampa locale che hanno liberamente tratto conclusioni su un progetto in divenire. Sarà l’istituendo gruppo di lavoro a definire contenuti e prospettive su cui allora si potranno esprimere giudizi.

   

Perugia 1416 incontra la città

Si tiene giovedì 12 maggio a partire dalle ore 17,30 nella Sala Sant’Anna a Perugia l’incontro organizzato nell’ambito degli appuntamenti di Perugia 1416 incontra la città. Il tema trattato è “Lo stato della Chiesa al tempo di Braccio. Braccio Fortebracci e Perugia: la storia nei documenti”, alla presenza, insieme all’Assessore Severini, del direttore dell’Archivio di Stato di Perugia Giovanna Giubbini e del Professore Alberto Maria Sartore. La conferenza è il risultato di una pregnante ricerca archivistica, basata essenzialmente sullo studio sistematico delle Antiche Carte appartenenti all’Archivio Storico del Comune di Perugia, conservate presso l’Archivio di Stato, molte delle quali rappresentano testimonianze inedite sull’argomento. Come, ad esempio, il documento del Catasto del Comune di Perugia, risalente al 1339, che testimonia la cittadinanza perugina della famiglia di Braccio. In quel documento, studiato dallo stesso prof. Sartore, il nonno di Braccio, Guidone di Oddo, cittadino perugino la cui residenza era in Porta Sant’Angelo nella Parrocchia di San Donato,  dichiara di avere  la sua casa di abitazione a Porta Sole nella Parrocchia di San Severo. Nel corso dell’incontro di Giovedì si dà anche conto della ricca e tumultuosa storia della città in cui Braccio Fortebracci è stato il più illustre protagonista attraverso quattro argomenti principali. Si parte dalla domanda “quale nobiltà ?”. La risposta in una disamina delle tre tipologie di casati magnatizi perugini nella seconda metà del Trecento e nell’individuazione di come queste famiglie, in base alle loro origini, si siano schierate o dalla parte del partito di Popolo, i Raspanti, o da quella del partito nobiliare, cioè i Beccherini. I tragici eventi di fine secolo (1393) e la definitiva cacciata dei nobili dalla città vedranno quindi il succedersi ininterrotto delle brevi signorie, volute da un popolo ormai esausto delle fazioni:Biordo Michelotti, Gian Galeazzo Visconti, e Ladislao di Durazzo, sino a raggiungere il 1416 e la resa definitiva della città nelle mani del Fortebracci. Il secondo argomento trattato è relativo agli “Otto anni di Signoria”e mette in evidenza i momenti salienti della Perugia sotto la guida del Fortebracci, seguendone i fatti della scomunica, la politica espansionistica e il nuovo governo cittadino fino all’incoronazione di principe di Capua. Infine, dopo la sconfitta dell’Aquila e la morte, si vedrà come nel 1432 i perugini gioiscono per il rientro delle spoglie in città. Un corteo funebre magnifico accompagna il feretro. “Le opere pubbliche” sono il terzo argomento. Fra le tante fatte realizzare da Fortebracci si ricorda in particolare il rinnovamento di tutti gli arredi sacri della Cappella dei Priori, tutti eseguiti all’insegna del Magnifico Signore Braccio. Con “la Vita di Corte: Feste e celebrazioni”, si mettono in evidenza, quindi, gli eventi salienti cittadini atti a celebrare la Signoria. Come ad esempio la “Festa di san Felice martire”, ricorrenza del 12 luglio, in cui si onora la vittoria sulla battaglia di Sant’Egidio. Colori araldici dei casati e la “scuola di guerra” dei nobili giovinetti a Perugia, chiude il capitolo sulla “Vita di Corte”. Ultimo argomento: “Il Chastello de Braccio a Perugia”, ripercorre la storia inedita dell’edificazione della magnifica e composita residenza di Braccio e dei suoi familiari, situata “in capo delle piazza”, che si conclude nel 1423 con la costruzione delle famose Logge. Al termine si passerà a parlare de “L’eredità braccesca nel Quattrocento perugino” in cui spiccano le figure di Niccolò Piccinino, l’erede militare, e Braccio Baglioni, signore di Perugia col nome di Braccio II, erede dinastico e politico non solo del Fortebracci, ma di entrambe le fazioni cittadine che hanno travagliato il Trecento perugino.