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sabato, 14 Giugno 2025
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Chiara Frugoni svela i segreti della Basilica Superiore di Assisi

Oggi, domenica 9 ottobre, al Festival del Medioevo di Gubbio Chiara Frugoni svelerà i segreti della Basilica Superiore di Assisi. Il titolo dell’incontro, che si terrà alle ore 18.00 presso il Centro Santo Spirito (piazzale Frondizi, 17), richiama l’ultimo, bellissimo libro della più accreditata studiosa di San Francesco e della iconologia francescana, che ci costringe a riflettere sulla forza dirompente del messaggio del Poverello di Assisi. E porta con sé altre domande. La prima, e la più importante, è legata ai celeberrimi affreschi della Basilica Superiore di Assisi. Provare a svelare i messaggi che nascondono, vuol dire misurare l’enorme differenza tra il messaggio originale di Francesco e il racconto della sua vicenda umana e spirituale, che ci arriva dalle immagini. I primi affreschi della basilica vennero realizzati da Cimabue, che allora era il pittore più noto della scena italiana. Secondo la Frugoni agli inizi degli anni Settanta del Duecento. Per molti storici dell’arte soltanto dopo il 1288, quando Nicola IV, il primo papa francescano, ascese al soglio di Pietro. In ogni caso, al di là delle datazioni, Francesco era morto molti anni prima, nel 1226. Era stato proclamato santo appena due anni dopo, nel 1228. E le sue spoglie erano state traslate nella Basilica Inferiore della sua città natale già nel 1230. Perché allora le pareti della Basilica superiore rimasero bianche per più di cinquanta o forse sessanta anni, quando la costruzione della grande chiesa era già finita da tempo? Lo scopriremo oggi, ultimo giorno del Festival, prima della chiusura affidata a Tommaso di Carpegna Falconieri con “Noi e il Medioevo: figli o genitori?”, che lancerà un ponte su alcuni dei temi che saranno trattati nella prossima edizione della manifestazione.

   

Immigrazione, applausi per la prima perugina del film “Il Volo”

“La vera utopia è ciò che io ho visto in Calabria, a Riace. Li ho visto un mondo migliore al lavoro”.

Non riesce a nascondere la commozione, Claudio Gabriele, quando cita il regista Wim Wenders, subito dopo aver narrato le tragedie e i drammi legati al fenomeno dell’emigrazione in occasione dell’anteprima perugina, sabato 8 ottobre, del cortometraggio ‘Il volo’ da lui stesso prodotto. La proiezione del minifilm, organizzata dall’Associazione Amici della Calabria e dell’Umbria (Amcu), si è tenuta a palazzo Cesaroni ed è stata accompagnata da una tavola rotonda sul tema, appunto, dell’immigrazione e dell’integrazione a cui hanno preso parte, oltre a Gabriele, Pietro Abbritti, presidente di Amcu, Urbano Barelli, vicesindaco di Perugia, Donatella Porzi, presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, Gianpiero Bocci, sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno, e Cecile Kienge, deputata del Parlamento europeo. L’incontro è stato moderato da Antonello Lamanna.

“C’è la necessità – ha detto Abbritti – di affrontare il problema dell’accoglienza degli immigrati che sono legittimati a restare in Italia. È impensabile tenere queste persone in dei centri, rinchiusi come in un campo di concentramento. Abbiamo, perciò, preso spunto dall’esperienza del sindaco di Riace Mimmo Lucano, raccontata nel film ‘Il volo’, il quale è riuscito a far inserire nel tessuto sociale e lavorativo del suo paese i migranti che sbarcavano nelle coste calabresi. Un esempio apprezzato a livello mondiale”.

Il film di Wenders narra proprio del modello di accoglienza che si è sviluppato nella cittadina di Riace alla fine degli anni Novanta.

“Riace – ha raccontato Gabriele – era un paesino che stava morendo, abitato essenzialmente da poche centinaia di persone anziane. L’arrivo dei primi gruppi di immigrati ha permesso alla città di rinascere. Mimmo, che è una persona eccezionale quanto modesta, è, infatti, riuscito a farsi donare le case ormai vuote dai vecchi proprietari che erano emigrati anni prima e ci ha messo i nuovi arrivati facendo convivere le famiglie di Riace con quelle provenienti, per esempio, dall’Afghanistan. E così, magari, in un appartamento si preparava la peperonata e in quello affianco il kebab”.

Per questa sua opera, il sindaco Domenico Lucano è stato anche inserito, unico italiano, nella classifica delle cinquanta persone più influenti del mondo stilata dalla rivista statunitense Fortune.

“I nuovi cittadini di Riace – ha proseguito nel racconto Gabriele – si sono poi impegnati in attività artigianali e in produzioni locali contribuendo a rivitalizzare l’economia del borgo. Ho parlato con la gente del posto e mi hanno assicurato che non si sono mai verificati incidenti o problemi”.

“Riace è un modello – ha commentato Bocci –. Quella che sembrava allora una grande problematica, l’arrivo dei primi gruppi di immigrati, quella piccola comunità l’ha trasformata in una grande opportunità. Ciò significa che flussi e immigrazione non rappresentano sempre un problema ma che molto dipende dalla nostra capacità di riuscire a farne un’occasione per far crescere la comunità. L’esempio di Riace può essere una lezione per tante altre comunità”.

   

Marini: “Che l’Europa sia all’altezza della storia”

“Oggi l’Europa deve essere all’altezza del compito che la storia gli assegna e dei suoi valori costitutivi, di difendere valori profondi quali quelli legati ai diritti civili e a quelli umani, la dignità delle persone”

: lo ha detto la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini alla partenza della Marcia della pace Perugia-Assisi.

“Allora – ha aggiunto – i muri, le barriere, una modalità confusa del fenomeno migratorio e l’idea di scaricare solo sui Paesi di confine, tutto questo è sbagliato”.

Secondo la presidente umbra l’Europa deve cambiare il suo atteggiamento, garantendo accoglienza in sicurezza per i suoi cittadini ma anche nel rispetto della dignità umana.

“Perugia, Assisi e l’Umbria – ha detto ancora Marini – sono al centro di questo processo di integrazione. Questa regione ha dimostrato che si può gestire il fenomeno migratorio rispettando i diritti umani e la dignità delle persone, gestendola in un rapporto civile e di solidarietà”.

   

Studenti di Amatrice alla Marcia della Pace

Partecipano alla Marcia della Pace di Perugia-Assisi “per guardare avanti” gli studenti, una decina, e gli insegnanti del liceo scientifico di Amatrice, il centro devastato dal terremoto del 24 agosto. A guidarli è la preside Maria Rita Pitoni.

“E’ la prima volta che noi e questi ragazzi partecipiamo a questo appuntamento – ha detto la dirigente scolastica – e lo facciamo con entusiasmo. Una tappa del percorso cominciato il 13 settembre con la riapertura della scuola. Tra i ragazzi alcuni provengono anche da Accumuli, un altro tra i centri più colpiti dal sisma”.

Un gruppo ospitato a Perugia per iniziativa dell’Assemblea legislativa dell’Umbria.

“Abbiamo voluto così testimoniare la nostra solidarietà – ha detto la presidente Donatella Porzi. – Per cercare di condividere sentimenti indispensabili per una cultura di pace che parte anche da questo genere di accoglienza. E’ un momento di rinascita, condivisione, partecipazione, di comunità come forse non mai in questo momento”.

   

Alla Marcia della Pace per “vincere l’indifferenza”

E’ stato aperto da uno striscione con la scritta “Vincere l’indifferenza” il lungo corteo della Marcia della pace e della fraternità Perugia-Assisi partita come vuole la sua storia da porta San Girolamo. Migliaia le persone che partecipano. Tantissimi anche i gonfaloni di Comuni, Province e Regioni italiane, 280 quelle rappresentate, ed i sindaci con le fasce tricolori. Molte le associazioni del volontariato e del mondo civile, tra cui un gruppo di rifugiati di diversi Paesi africani accolti dall’Arci di Perugia. In marcia anche un gruppo di ragazzi del liceo scientifico di Amatrice con la preside e alcuni insegnanti.

   

Luna Park, inaugurati i “Baracconi”

Con l’inaugurazione di questo pomeriggio aprono ufficialmente i “baracconi” a Pian di Massiano. A tagliare il nastro e dare così il via al tradizionale appuntamento con il Luna Park è stata l’Assessore all’Artigianato, Commercio e Mobilità Cristiana Casaioli, insieme a Vincenzo La Scala, in rappresentanza degli operatori del Luna Park, al Vice comandante della Polizia Municipale Antonella Vitali e il Maresciallo Isabella Sciurpa, ai consiglieri comunali Camicia, Fronduti e Sorcini e al Parroco di Ferro di Cavallo Don Francesco.

“Il Luna Park è ormai una consuetudine per la città -ha detto l’Assessore Casaioli- un appuntamento tanto atteso da grandi e piccoli. Anche quest’anno accogliamo con molta gioia i baracconi, che ogni volta contribuiscono a rendere speciale questo periodo dell’anno stando in città più di un mese”.

Circa 130 le attrazioni quest’anno: per i più piccoli le giostre, dal classico bruco-mela ai gonfiabili, alle “rotondine” di tutti i tipi, fino alla romantica “Giostra Cavalli” e ai tradizionali, ma sempre apprezzati, Castelli Incantati; per i più grandi quattro autoscontri, l’Ottovolante anche nella versione acquatica, gli Specchi Umoristici e il Matterhon. Tante le emozioni da adrenalina per i più audaci, che potranno dilettarsi con il Booster, l’Evolution, l’Ottovolante, il Pendolo Frontale e molto altro. Novità di quest’anno, il Luna Park diventa anche luogo di studio oltre che di divertimento, grazie all’ITET, Istituto Tecnico Economico Tecnologico “A.Capitini – V.Emanuele II – A. di Cambio” che spiegherà ai ragazzi le leggi della Fisica che stanno alla base del funzionamento dei Baracconi.

“Più che ospiti ci sentiamo cittadini di Perugia -ha detto Vincenzo La Scala, del coordinamento organizzativo del Luna Park- noi ci sentiamo “artigiani del divertimento”, come ci ha definiti anche Papa Francesco e siamo felici di poter allietare, con la nostra presenza, le persone dalle difficoltà quotidiane. Prima del taglio del nastro non è mancata la benedizione di Don Francesco, che assiste spiritualmente gli operatori di spettacoli e attività itineranti che arrivano a Perugia.

“La benedizione -ha detto- non è un portafortuna ma il richiamo ad una responsabilità sia per chi al Luna Park lavora, sia per chi viene a divertirsi.”

Al termine, la banda di Magione che prima dell’inaugurazione aveva suonato l’Inno di Mameli, si è esibita tra le attrazioni e gli stand, con musiche e lo spettacolo di majorettes. Si ricorda che per tutto il periodo di apertura del Luna Park a Pian di Massiano sarà chiusa al traffico Via Meazza, mentre è istituito il doppio senso di circolazione in Via T. Nuvolari, salvo il periodo 1 – 6 novembre, in occasione della Fiera dei morti.

   

Casciari: “La politica deve aiutare le famiglie dei bambini”

“Iniziative come questa hanno l’obiettivo di porre l’attenzione sulle problematiche legate alle persone che hanno malattie rare e su come le famiglie possono affrontarle e gestirle”.

Lo dichiara il consigliere regionale Carla Casciari (Pd) che ha preso parte alla presentazione del libro “Piccolissimo me” di Gigliola Alvisi (vincitore del premio Battello a Vapore 2015 della Casa Editrice Piemme) e alla tavola rotonda dal tema “L’esperienza quotidiana del bambino con una malattia rara e della sua famiglia”, che si sono tenute ieri pomeriggio (venerdì 7 ottobre) presso la sala della Partecipazione di palazzo Cesaroni a Perugia. L’evento, promosso da Afadoc (Associazione famiglie di soggetti con deficit dell’ormone della crescita ed altre patologie), è stato anche lo spunto per presentare il concorso “Piccolissimo me” per le scuole primarie del territorio per l’anno scolastico 2016/17.

“La lettura, così come la scrittura ed il disegno, – prosegue Casciari – sono forme importanti di comunicazione, soprattutto per i bambini, per raccontarsi e spiegare i sentimenti e le emozioni che provano. La narrazione dell’esperienza personale ha un ruolo significativo nelle nostre relazioni; ognuno di noi ogni giorno racconta qualcosa: noi stessi agli altri, del nostro passato, le nostre aspettative per il futuro. È importante che i bambini, senza alcun pregiudizio, condividano le proprie vicissitudini ed incertezze aprendosi ai loro coetanei affinché le diversità dei singoli soggetti diventino una ricchezza culturale e sociale per ciascuno. Credo fermamente che il ruolo della politica sia quello di aiutare le famiglie ad affrontare e gestire queste situazioni sostenendo tutte le iniziative utili a tale fine”.

   

Inaugurata la Mostra Mercato del Tartufo e della Patata Bianca

L’autunno a Pietralunga ha il profumo del tartufo, prelibato prodotto della terra, protagonista insieme alla patata, della 29esima Mostra mercato nazionale del tartufo e della patata bianca inaugurata sabato 8 ottobre nel comune altotiberino. Presenti al taglio del nastro, in piazza Fiorucci, Mirco Ceci, sindaco di Pietralunga, Fernanda Cecchini, assessore alle politiche agricole e agroalimentari della Regione Umbria e Oderisi Nello Fiorucci, assessore al turismo del comune di Gubbio. Ricca l’offerta per i visitatori della mostra che proseguirà ancora domenica 9, sabato 15 e domenica 16 ottobre. Numerosi gli stand in cui trovano spazio, oltre al tartufo e alla patata bianca, anche altri prodotti agroalimentari, di artigianato e hobbistica il tutto, per la prima volta, nella suggestiva cornice del borgo antico.

“Il tartufo e la patata – ha commentato Ceci – sono ormai un biglietto da visita della nostra città ma con questa manifestazione vogliamo far conoscere anche altri prodotti di eccellenza del territorio. Negli stand, nelle taverne e nei ristoranti vengono proposti oltre a tartufo e patate naturalmente, anche carne chianina, suini locali, cereali, legumi, formaggi, norcinerie, vino e liquori”.

Nel cartellone, poi, trovano spazio la terza edizione di ‘Jazz al tartufo & blues’ (con appuntamenti domenica 9 e sabato 15 alle 17, e domenica 16 alle 17.45 in piazza Fiorucci), i cooking show (domenica 9 e 16 alle 16 nell’ex convento di sant’Agostino), la gara di cani da tartufo (domenica 9 alle 7 negli impianti sportivi), il quarto raduno di auto, moto e vespe di ieri e di oggi nella Terra del Bianco (con ritrovo domenica 9, alle 9.30, in piazza Fiorucci) e la ‘Passeggiata dal borgo ai boschi di Pietralunga’ in occasione della giornata nazionale del cammino (domenica 9, con partenza alle 10 da piazza VII maggio). Domenica 16, inoltre, sesta edizione de ‘La Tartufissima’ gara podistica organizzata dalla Proloco Pietralunga e Pietralunga runners con partenza alle 9 da piazza VII maggio. Nei giorni della mostra mercato, inoltre, è prevista la possibilità di partecipare a iniziative di cerca del tartufo con tartufai esperti e cani a seguito (informazioni e prenotazioni 349.1926899). Nell’ultimo weekend, poi, in mostra oltre 300 tipi di patate nell’esposizione curata dai maggiori consorzi nazionali. L’evento avrà il suo culmine con il convegno, domenica 16 ottobre alle 10.30, ‘Verso la patata autentica di Pietralunga’ per ragionare del percorso che dalla Denominazione comunale di origine (Deco), di cui il prodotto già si fregia, possa arrivare al riconoscimento di patata autoctona. Non mancheranno, infine, proposte musicali e di intrattenimento per i giovani nel dopocena a cura della Proloco Pietralunga.

“In questo territorio – ha affermato Cecchini – sono presenti diverse imprese agricole comprese quelle che si occupano della trasformazione del tartufo dando vita a una produzione di qualità che esalta l’economia locale fatta anche di artigianato, enogastronomia, ricettività turistica. Queste sono le cose buone che l’Umbria sa offrire”.

“Lancio una proposta – ha dichiarato Fiorucci – che è quella di ‘fare rete’ tra comuni che organizzano eventi dedicati al tartufo. Auspico una collaborazione sempre più strutturata, soprattutto a livello comunicativo per avere un maggiore impatto sul mercato”.

“Una rete esiste già – ha spiegato Cecchini –. C’è l’Associazione nazionale Città del tartufo, ad esempio, di cui Pietralunga fa parte, che è impegnata, tra le altre cose, a promuovere la cultura del tartufo come patrimonio immateriale dell’umanità. È chiaro che in Umbria possono esserci delle sovrapposizioni tra gli eventi perché il tartufo è presente nella regione durante tutto l’anno, con il nero pregiato, lo scorzone, l’uncinato, il bianchetto, la trifola, a seconda della stagione”.

   

Agricoltura, illustrati a Gubbio i vantaggi della semina a nudo

“La nostra esperienza diretta ci conferma che la semina su sodo consente un forte abbassamento dei costi e una riduzione dell’erosione di suolo fino al 90 per cento rispetto ai convenzionali sistemi di lavorazione. Tutto ciò si traduce in enormi benefici economici e in un aumento di competitività aziendale”.

Questo è quanto sostenuto da Giacomo Manuali, rappresentante dell’azienda agricola Tenuta di Biscina, in occasione dell’evento dedicato appunto alla semina su sodo, detta anche semina diretta, NoTill o sod seeding, che si è svolto giovedì 6 ottobre nella sede stessa dell’azienda eugubina. Un incontro organizzato in collaborazione con Confagricoltura Umbria e Aipas (Associazione italiana produttori amici del suolo) a cui è intervenuto anche Antonio Marcantonio, presidente di Aipas.

“Abbiamo adottato questa tecnica di agricoltura conservativa tre anni fa – ha detto Manuali –. La nostra associazione riunisce agricoltori del centro sud Italia che quotidianamente si confrontano per migliorare questo metodo di coltivazione e l’incontro di oggi va proprio in questa direzione”.

In pratica, la semina su sodo si basa sull’assenza di qualsiasi tipo di lavorazione meccanica del terreno. Lascia, perciò, il terreno indisturbato e contribuisce alla sua naturale strutturazione, all’accumulo di carbonio organico, alla migliore gestione delle risorse idriche e alla riduzione dei fenomeni di erosione e desertificazione. Può essere applicata a diversi tipi di seminativi, invernali e primaverili, come i cereali autunnovernini e quelli primaverili, le foraggere, il girasole e la colza.

“Questi momenti formativi – ha commentato ancora Manuali – ci permettono di entrare a contatto con altri agricoltori ed esperti e ci danno la possibilità di recepire esperienze anche molto importanti. In questo modo riusciamo ad accrescere la conoscenza su queste tematiche e a migliorare la nostra tecnica. Sia la nostra azienda che Aipas ritengono che il confronto diretto sia una delle chiavi del successo e il modo per affrontare i problemi in maniera più serena”.

Dopo la presentazione dei principi fondamentali della tecnica della semina diretta, la giornata è proseguita con la visita ai campi della Tenuta di Biscina, situati in una zona di alta collina, a 500 metri di altitudine, e con un dibattito con gli agricoltori presenti i quali hanno potuto porre domande e illustrare le loro eventuali perplessità.