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domenica, 21 Dicembre 2025
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Tanti ospiti al “Capodanno Matto”, il messaggio di Leo è sempre attuale

 

Grande successo e circa 300 partecipanti per il singolare evento organizzato dalla Fondazione Avanti Tutta

Proventi per l’Oncologia perugina

 

 

Circa 300 partecipanti e un vero “parterre de roy” per il “Capodanno Matto”, l’evento che ideò tanti anni fa Leonardo Cenci e che la Fondazione Avanti Tutta continua ad organizzare nel suo ricordo e per pveicolare il suo messaggio, sempre attuale. All’apppuntamento, svoltosi ancora una volta al “Dancing Faliero” di Montebuono di Magione dove il buon Leo volle portare la famiglia pochi giorni dopo – era l’agosto 2012 – aver appreso la gravissima diagnosi di tumore al polmone con metastasi al cervello, solidarietà e diverimento si sono alternate fino a tarda sera proprio come lui avrebbe voluto. Con tanto di raccolta fondi, l’ennesima, a favore del reparto di Oncologia dell’ospedale “Santa Maria della Misericordia” di Perugia.

“E’ andato veramente tutto benissimo”, commentano il papà Sergio e il fratello Federico, anime della festa insieme ai tanti volontari che hanno dato un contribuito concreto nell’organizzazione. “Siamo davvero grati a tutti, per un fare insieme – hanno proseguito davanti alla torta che raffigurava Cenci – che ha avuto la gioia di lasciarsi ispirare dall’idea di bene che aveva Leonardo e che Avanti Tutta ha fatto sua. Quella volta, tredici anni fa, volle con forza e decisione che la sua famiglia trascorresse il Ferragosto in questo posto. E con tale riflesso profondo di quell’anima di bene che ha poi trovato modo di esprimersi nella Fondazione, abbiamo centrato l’obiettivo anche in questa edizione del “Capodanno Matto”, per nulla dovuto o scontato. Un grazie di cuore ai tanti artisti alternatisi sul palco e ai titolari di “Faliero”, Luca e Cristian Baldoni, con in cucina la mitica Maria Montegiove”.

Tantissimi, si diceva, gli importanti personaggi del mondo istituzionale che non sono voluti mancare, con il ricordo di Leonardo Cenci capace di unire anche vedute contrapposte: dal sottosegretario del Ministero dell’Interno Emanuele Prisco alla sindaca di Perugia Vittoria Ferdinandi, dall’ex primo cittadino Andrea Romizi con il deputato europeo Marco Squarta agli assessori comunali Costanza Spera, Alberto Grohmann e Andrea Stafisso, accompagnati dai consiglieri Simone Cenci, Antonio Donato e Lorenzo Ermenegildi Zurlo. Presente anche il mondo accademico, con il Pro Rettore Alceo Macchioni e alcuni docenti, e numeroi esponenti del mondo imprenditoriale e associativo.

Ora l’attenzione si sposta sulla campagna “Natale amico”, con tanti prodotti dolciari per tutti (sia nella sede di Avanti Tutta presso il terminal del Minimetrò a Pian di Massiano sia in punti strategici della città da inndividuare sulle pagine social della Fondazione) dalla cui vendita verranno ricavati altri contributi per l’oncologia perugina e per sostenere il servizio “Onco-Taxi”.

 

Perugia, 25 novembre 2025

   

Il Prefetto Zito in visita nei Comuni di Valtopina e Nocera Umbra

Nella mattinata odierna, il Prefetto della Provincia di Perugia, Francesco Zito, accompagnato dal Viceprefetto Marco Migliosi, si è recato in visita nei Comuni di Valtopina e Nocera Umbra, dove è stato ricevuto dai Sindaci Gabriele Coccia e On. Virginio Caparvi.

In particolare, a Valtopina, dopo essere stato accolto presso la casa comunale da Sindaco ed amministratori locali, il Prefetto ha potuto apprezzare le pregevoli opere artigianali conservate nel Museo del Ricamo e del Tessile, che si compone di quasi quattrocento pezzi, anche molto risalenti nel tempo, selezionati all’atto della donazione secondo le varie tipologie tecniche, l’uso, le aree di produzione dei manufatti, nonché il loro stato di conservazione.

Successivamente il Prefetto, accolto a Nocera Umbra, ha ricordato il ruolo vitale svolto dalle Amministrazioni per le rispettive comunità, che attraverso un costante e proficuo rapporto con le locali forze di polizia risulta essere dirimente ai fini di un progressivo miglioramento dei livelli di sicurezza e legalità.

Nel corso della visita, il Prefetto ha avuto modo di apprezzare La Pinacoteca comunale, che ha sede nella quattrocentesca Chiesa di San Francesco, all’interno della quale si può ammirare, tra le altre opere pittoriche, “il Polittico”, tempera su tavola di Niccolò di Liberatore detto l’Alunno.

Di seguito, il Prefetto si è recato presso il Teatro comunale che, a seguito di un importante evento di restauro, sarà riaperto, dopo oltre ottant’anni, il prossimo 30 novembre.

In entrambe le occasioni il Prefetto si è recato anche, come di consueto, presso le locali stazioni dei Carabinieri, manifestando il più sentito ringraziamento per il proficuo e meritorio lavoro svolto a favore della sicurezza e della serenità dei cittadini ed esprimendo, al contempo, la propria ammirazione e riconoscenza per l’Arma.

Il Prefetto ha voluto evidenziare, nelle due le visite, il ruolo fondamentale di una continua vicinanza delle Istituzioni statali ai territori, anche attraverso una presenza diretta finalizzata a garantire momenti di interlocuzione e partecipazione con i cittadini, che rappresentano un elemento decisivo ed un importante valore aggiunto per tutti i livelli di governo, a maggior ragione per quello locale.

 

Perugia, 25 novembre 2025

   

Le nuove tappe del Festival Internazionale Green Music

Una settimana di musica tra borghi, teatri e luoghi d’arte dell’Umbria

PERUGIA – La settimana del Festival Internazionale Green Music prosegue con nuovi appuntamenti dedicati alla grande musica, che tornano ad animare borghi, teatri e dimore storiche dell’Umbria. Dopo il successo del recente concerto del Maestro Maurizio Mastrini alla Carnegie Hall di New York, la rassegna conferma il suo ruolo di punto di riferimento culturale capace di unire arte, paesaggio e sostenibilità.

All’interno del programma di “Green Music Plus”, in corso fino al 22 dicembre 2025, il pubblico potrà vivere un viaggio sonoro attraverso luoghi di straordinaria suggestione.

Il 27 novembre, a Città della Pieve, l’Antica Tenuta della Fargna accoglierà il concerto di Anthony Guerrini e Fabio Battistelli, un appuntamento che unisce musica e territorio in un contesto naturale di grande fascino.

Il giorno successivo, il 28 novembre, sarà la volta di Ficulle, dove la Cantina Castel Noha ospiterà il Sator Duo, formato dal violinista Paolo Castellani e dal chitarrista Francesco Di Giandomenico, per una serata che intreccia melodie e atmosfere enologiche.

Il 29 novembre la musica farà tappa a Perugia, negli splendidi spazi del Palazzo della Penna, con il concerto per pianoforte a quattro mani di Fabrizio Datteri e Nadia Lencioni, un dialogo musicale raffinato e coinvolgente.

Sempre il 29 novembre, in serata, il Teatro del Carmine di Orvieto accoglierà Giorgio Costa al pianoforte, accompagnato dalla voce narrante di Bruno Gambarotta e dal flauto di Elena Cornacchia, per un concerto che unisce racconto, parola e armonia.

La settimana si concluderà il 30 novembre ad Assisi, nella suggestiva Chiesa del Bosco di San Francesco, con l’esibizione del pianista Paolo Scibilia insieme al soprano Maria Giulia Milano, per un evento immerso nella spiritualità e nella bellezza del luogo.

Per informazioni e aggiornamenti sul calendario: www.festivalinternazionalegreenmusic.com
Prenotazioni consigliate: 351 9344354
Biglietti: www.liveticket.it/festivalinternazionalegreenmusicplus

   

Carcere di Perugia, una giornata intensa e toccante contro la violenza sulle donne

Nel carcere di Perugia il 25 novembre — Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne — si è trasformato in un momento di intensa riflessione collettiva. La Casa Circondariale ha ospitato una cerimonia profondamente partecipata in ricordo delle vittime di violenza, organizzata dall’Associazione Nazionale Nel nome del Rispetto, impegnata da anni nella promozione della cultura del rispetto nelle scuole, nelle famiglie e negli istituti penitenziari.

Per il settimo anno, le detenute del carcere hanno partecipato all’iniziativa, affiancate per la prima volta anche dai detenuti. L’evento, realizzato insieme anche al Centro antiviolenza di Perugia, si è aperto con un minuto di silenzio per le 14 donne uccise in Umbria nell’ultimo anno.

Subito dopo, uomini e donne reclusi hanno portato in scena le parole delle vittime: poesie, testi e monologhi recitati mentre i volti delle donne scomparse scorrevano su un grande schermo. L’atmosfera si è fatta ancor più intensa con l’interpretazione di Maestro Massimo ed Emi, che hanno cantato “Quello che le donne non dicono” di Fiorella Mannoia.

A condurre l’iniziativa è stata l’ambasciatrice dell’associazione, Francesca Gosti, poetessa e curatrice dei laboratori di scrittura creativa attivi nelle carceri di Perugia e Spoleto. La presidente Maria Cristina Zenobi ha ricordato l’importanza di un percorso che “dà voce e dignità a donne e uomini che, anche dietro le sbarre, scelgono di impegnarsi in un cammino di rieducazione che parte dal rispetto di sé e dell’altro”.

La direttrice Grelli: “Anche da qui deve partire un cambiamento”

La direttrice dell’istituto, Antonella Grelli, ha ringraziato associazioni e operatori sottolineando come “il carcere sia parte della società” e come anche da qui debba partire una riflessione collettiva sulla violenza di genere. Ha ricordato il valore dei laboratori condotti con i detenuti e delle attività realizzate dopo il recente recupero della sala polivalente, riqualificata anche grazie alla collaborazione con il Comune.

La sindaca Ferdinandi: “Siete più della violenza che avete subito o vissuto”

Molto partecipato e carico di emozione l’intervento della sindaca Vittoria Ferdinandi, delegata nazionale ANCI alle Pari Opportunità.

“Non c’è luogo in cui oggi avrei voluto essere di più se non accanto a voi”, ha detto rivolgendosi ai presenti. “Il nostro è un Paese in cui ogni tre giorni una donna viene uccisa in quanto donna. Qui, più che altrove, la violenza non è teoria: è carne viva”.

La sindaca ha invitato detenute e detenuti a non identificarsi con le ferite che li hanno segnati:

“Voi siete molto di più della storia di violenza che vi ha portato qui. Le catene della violenza si possono spezzare. Ciò che vi è accaduto non è un destino, ma un momento della vita: è possibile scrivere una storia diversa”.

Ferdinandi ha poi richiamato il ruolo delle istituzioni nell’accompagnare i percorsi di rieducazione, ricordando l’impegno del Comune sul tema del reddito di libertà e nel rafforzamento della rete di sostegno alle donne vittime di violenza. Rivolgendosi infine ai detenuti uomini ha sottolineato che “il cambiamento culturale passa anche dallo sguardo maschile sul femminile: solo così potremo costruire una società fondata sulla dignità e sul rispetto”.

Le voci delle detenute e dei detenuti: “Io non sono solo un nome”

La mattinata si è conclusa con le performance dei laboratori di scrittura. Le detenute Alessia, Anna, Assunta, Angela e le altre partecipanti hanno interpretato il monologo “Io non sono solo un nome”, un potente grido contro la riduzione delle vittime a statistiche o casi di cronaca:
“Dietro ogni donna c’è una storia. Anche qui la mia voce conta. E quando parliamo tutte, nessuno può far finta di non sentire”.

A seguire, sei detenuti hanno recitato il monologo “Mi sono perso e ti ho perso”, una riflessione sul possesso, sugli errori commessi e sulla consapevolezza che il rispetto della libertà dell’altro è la prima frontiera contro la violenza.

   

L’assessore Barcaioli presenta il piano 2026/2029 per inclusione e formazione nelle esecuzioni penali

(AUN) – Perugia, 25 novembre 2025 – In un momento di profondo cambiamento per gli istituti penitenziari umbri, con la Casa Circondariale di Terni che vedrà l’insediamento del nuovo direttore e il provveditore dell’Amministrazione penitenziaria per Umbria-Marche, Liberato Guerriero, che si insedierà proprio in questa settimana, l’assessore al Welfare della Regione Umbria, Fabio Barcaioli, ha presentato alle direttrici e ai direttori dei penitenziari regionali il quadro degli interventi 2026/2029 dedicati all’inclusione sociale e lavorativa delle persone in esecuzione penale.
Un insieme coordinato di programmi che coinvolge gli istituti penitenziari, gli Uepe, le comunità per i minori, il terzo settore e gli enti locali. Una strategia che vuole costruire percorsi di reinserimento attraverso formazione, tirocini, laboratori professionali, residenzialità temporanea e servizi territoriali. Si tratta di una programmazione strutturata su un arco temporale significativo, pensata non più come interventi limitati nel tempo, ma come un insieme organico.
L’assessore Barcaioli ha presentato il programma, elaborato insieme agli uffici tecnici, a partire dall’avviso “Giois”, destinato a corsi di formazione professionali nei quattro istituti umbri, che ha l’obiettivo di raggiungere quattrocento persone. Seguono i programmi “Ama De” e “Ama Es”, sviluppati insieme al Ministero della Giustizia, che porteranno alla riqualificazione dei laboratori della Casa Circondariale di Terni e al Centro regionale di giustizia di comunità. A questi si aggiungono i tirocini finanziati dal Fse+, destinati a chi è in esecuzione penale esterna, e il progetto “Re.In.S”, che unisce servizi di orientamento, formazione, housing e sportelli unici di accesso sul territorio regionale.

“L’obiettivo – ha spiegato Barcaioli – è avviare una nuova fase di collaborazione e partecipazione con la direzione degli istituti, le cooperative e le associazioni presenti nelle strutture. L’intento è elaborare un piano sempre più condiviso per sostenere detenuti, detenute e operatori che affrontano difficoltà legate al sovraffollamento e ad altre criticità. Nelle prossime settimane sono previsti incontri con tutte le realtà coinvolte”.

L’assessore al Welfare ha poi aggiunto:

“Quando si parla di reinserimento si tratta di mettere le persone nelle condizioni di imparare un mestiere, trovare un ambiente sicuro e avvicinarsi a un lavoro stabile. Questo incontro è servito per un dialogo approfondito con le direttrici e i direttori, così da affinare le scelte operative e consolidare un confronto che produce risultati. Ogni strumento, dai laboratori ai tirocini, nasce dall’ascolto di chi opera ogni giorno negli istituti di pena e nei servizi territoriali. L’Umbria deve continuare a essere un territorio capace di ascoltare e di costruire risposte”.

   

Il Serafico illuminato di rosso per Eliza Feru: Assisi ricorda l’operatrice uccisa dal marito 

L’accensione è avvenuta alle 17 in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Presenti le istituzioni comunali, la famiglia Feru, i colleghi della ragazza uccisa. Di Maolo: “È una luce che chiama alla responsabilità”
Alle 17, quando la facciata del Serafico si è illuminata di rosso, il piazzale è rimasto immobile per qualche secondo, come se la città avesse trattenuto il fiato mentre i ragazzi del Serafico lanciavano in aria dei palloncini rossi. Una luce per ricordare Eliza Feru, l’operatrice socio-sanitaria che lavorava al Serafico di Assisi, prima vittima di femminicidio in Italia, uccisa dal marito lo scorso 5 gennaio. Il gesto, scelto in occasione della Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ha raccolto familiari, colleghi e istituzioni in un momento estremamente sobrio e vissuto con intensità.
All’accensione erano presenti la vicesindaco di Assisi Veronica Cavallucci, alcuni degli assessori del Comune di Assisi – Donatella Casciarri, Scilla Cavanna – il consigliere comunale Renzo Totori, la famiglia di Eliza e i colleghi del Serafico con i quali ha lavorato negli ultimi anni della sua vita. Eliza originaria della Romania, viveva in Umbria da tempo e al Serafico aveva trovato un luogo in cui mettere a frutto la sua naturale capacità di cura: era conosciuta per la dolcezza con cui accoglieva i ragazzi, per la disponibilità verso i colleghi, per il modo discreto e generoso di stare nelle relazioni quotidiane.
La presidente del Serafico, Francesca Di Maolo, ha ricordato come Eliza continui a essere una presenza viva per chi l’ha conosciuta: “Non era soltanto un’operatrice socio-sanitaria ma una donna che portava cura con naturalezza e che sapeva stare accanto ai nostri ragazzi con una delicatezza rara. La sua storia ha attraversato profondamente la nostra comunità e continua a interrogarci. Questa luce che accendiamo oggi non è un gesto simbolico, ma il modo con cui affermiamo che Eliza debba essere ricordata; significa custodire tutto ciò che ha rappresentato, ma vuol dire anche non distogliere lo sguardo da chi, come lei, vive o ha vissuto una violenza che cresce nel silenzio. Farlo qui, in un luogo in cui ogni giorno ci prendiamo cura della vita, significa anche lanciare un appello alla responsabilità: alla cultura della violenza ci opponiamo con la cultura della cura e del rispetto di ogni vita”.
Nel piazzale di fronte al Serafico, sotto una pioggia sottile ma incessante, i colleghi hanno osservato la facciata come un simbolo che restituisce continuità a una perdita che ha scosso tutti. Molti di loro erano presenti anche il giorno del funerale, celebrato nella cappella dell’Istituto lo scorso gennaio, quando la comunità si era stretta attorno alla famiglia in un abbraccio composto e profondo.
L’illuminazione rimarrà visibile per tutta la serata di oggi e fino alle 13 di domani, mercoledì 26 novembre. Un segnale che supera la dimensione del ricordo e diventa richiamo pubblico, perché dietro ogni storia come quella di Eliza c’è una società intera chiamata a non voltarsi dall’altra parte.
   

Aggressioni al personale sanitario, firmato a Terni un protocollo per la gestione degli interventi

La presidente Proietti: “Un passo concreto per tutelare chi cura”

(AUN) – Perugia, 25 novembre 2025 – È stato sottoscritto oggi pomeriggio, presso la Prefettura di Terni, il nuovo protocollo per la gestione degli interventi urgenti nei casi di episodi di aggressione e violenza nei confronti degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie. L’accordo è stato firmato dalla presidente della Regione Stefania Proietti, dal Prefetto di Terni Antonietta Orlando e per l’Azienda Ospedaliera di Terni dal direttore generale Andrea Casciari.

“La tutela del personale sanitario – ha dichiarato la presidente della Regione Umbria Stefania Proietti – è una priorità assoluta: con questa firma compiamo un passo concreto e necessario per proteggere chi ogni giorno garantisce assistenza e cura ai cittadini. Sottolineo in primo luogo la necessità di prevenire gli episodi di violenza e promuovere la cultura del rispetto e del dialogo, sono obiettivi che la Regione persegue con determinazione. Occorre poi rafforzare la rete di sicurezza e questo protocollo rappresenta una risposta chiara e condivisa a un fenomeno che non può essere tollerato”.

  “Per quanto attiene alla nostra competenza – ha sottolineato il Prefetto di Terni Antonietta Orlando – credo nella assoluta necessità di adottare una politica di tolleranza zero contro ogni forma di violenza, garantendo un ambiente sicuro e rispettoso per tutto il personale sanitario. La sottoscrizione di oggi consolida la collaborazione istituzionale nella prevenzione e gestione delle situazioni di rischio negli ambienti sanitari, rafforzando il presidio di sicurezza negli ospedali e nelle strutture pubbliche del territorio”.

  “Il protocollo che firmiamo oggi – ha concluso il direttore generale Casciari – è uno strumento molto significativo e rappresenta un passo fondamentale per proteggere il personale sanitario, rafforzando la nostra azione comune contro ogni forma di violenza”.

  Il protocollo darà attuazione alle misure previste dalla normativa nazionale in materia di prevenzione delle aggressioni al personale sanitario, introducendo un sistema coordinato di procedure, formazione, strumenti di prevenzione e canali di intervento tempestivo, anche attraverso il coinvolgimento del numero unico di emergenza 112 e delle Forze dell’Ordine. Il documento disciplina anche il ruolo del costituendo Osservatorio regionale rischio aggressioni, che avrà il compito di monitorare gli episodi di violenza, aggiornare le linee guida, coordinare iniziative formative e promuovere campagne di comunicazione dedicate.

   

Ripartito il Fondo sanitario nazionale 2025

In Conferenza delle Regioni per la prima volta i criteri Densità demografica e dispersione territoriale. Convergenza sulla proposta tecnica dell’Umbria


(AUN) – Perugia, 25 novembre 2025 – La Conferenza delle Regioni ha approvato la proposta (anche grazie alla convergenza sulla proposta tecnica dell’Umbria a garanzia di un tasso minimo di crescita del Fondo sanitario rispetto al 2024 per tutte le Regioni) che riguarda il riparto della “quota premiale” relativa al 2025 del Fondo Sanitario Nazionale e introduce per la prima volta i criteri densità demografica e dispersione territoriale. Tutte le Regioni hanno trovato l’intesa, dopo molteplici sedute della Commissione Salute e della Conferenza, con una convergenza politica non scontata, per la ripartizione della quota premiale tenendo conto della situazione di dispersione della popolazione nel territorio che caratterizza regioni come l’Umbria. Ancor più importante è che questo criterio farà parte, dal 2026, delle determinanti per il riparto del Fondo sanitario nazionale (FSN) standard

  L’accordo politico che fa da cornice alla tabella di ripartizione del complessivo fondo sanitario nazionale prevede l’inserimento del criterio ‘densità abitativa/estensione territoriale’ nella cd. ‘Quota premiale’ (pari allo 0,25% del FSN) per un importo pari a 341 milioni complessivi, da distribuire tra le Regioni interessate. Con l’impegno a inserire stabilmente tale criterio nel 2026 all’interno del Fondo cd. ‘Indistinto’, modificando i criteri previsti dal DM del 2022. A tal fine, è stata già insediata ed è al lavoro la Commissione di esperti universitari selezionati dalla Conferenza stessa, che entro due mesi dovrà consegnare uno studio scientifico e indipendente per delineare i criteri oggettivi e innovativi per il riparto del fondo destinato al servizio sanitario, con particolare riferimento agli elementi che influenzano l’erogazione dei LEA a seconda della diversità delle condizioni territoriali, sociali ed economiche delle diverse Regioni.

  Grazie all’inserimento di questo criterio (peraltro si è trovata coesione su una proposta tecnica portata avanti dalla presidente Stefania Proietti e dalla direttrice regionale della salute) la Regione Umbria ‘guadagna’ oltre 19 milioni in più nella quota premiale, rispetto alla proposta presentata inizialmente in Commissione Salute, elaborata sulla base dell’ultimo accordo politico del 2024.

  “È stato un percorso che alla fine riconosce e valorizza le Regioni con poca popolazione e situazioni orografiche complesse, finora assolutamente secondarie nella ripartizione del Fondo Nazionale. Continueremo su questo fronte – ha commentato la presidente Proietti – anche nel 2026 per raggiungere l’obiettivo di un vero riequilibrio della parte più consistente del fondo sanitario nazionale”.

  In conclusione la presidente Proietti ha aggiunto: “Mi preme ringraziare i Presidenti e gli assessori delle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Liguria, Marche, Molise, Sardegna con cui abbiamo fatto squadra e ci siamo spesi per condurre una “buona battaglia” di equità e giustizia sociale a vantaggio di Regioni legate dai fenomeni della scarsa densità demografica e dalla dispersione territoriale. Si tratta di un principio di equità imprescindibile, senza il quale sulla sanità pubblica rischiamo di consolidare un paese a due velocità.

  È primo passo per rinnovare l’impegno nel prossimo anno e per raggiungere concretamente ed economicamente un riequilibrio e una coesione tra Regioni.

Abbiamo raggiunto un grande obiettivo politico con un impegno chiaro sulla ripartizione dai prossimi anni per una prospettiva seria di riequilibrio tra Regioni ‘forti’ e Regioni ‘piccole’ e ‘deboli’, per garantire il diritto alla salute a tutti i cittadini e le cittadine senza distinzioni, come sancito dalla nostra Costituzione.”

   

A Perugia tappa della campagna nazionale ‘Disarma la finanziaria’ contro il riarmo

Promossa dall’associazione Il coraggio della pace – Disarma – Mobilitazione per ridurre le spese militari a favore di scuola, sanità e lavoro

Ha fatto tappa anche a Perugia il tour della campagna nazionale contro le spese militari e l’austerità ‘Disarma la finanziaria’, promossa dall’associazione ‘Il coraggio della pace – Disarma’. Nella sede della Cgil Umbria, lunedì 24 novembre si è, infatti, tenuta un’assemblea pubblica di approfondimento sulla legge di bilancio del Governo Meloni e per ribadire la contrarietà a guerre a riarmo. L’incontro è stato presentato da Juri Pelucca dell’associazione Umbrialeft e introdotto da Claudio Grassi, coordinatore dell’associazione ‘Il coraggio della pace – Disarma’. Sono intervenuti Renato Covino di Micropolis, Cristian Mattioli de L’Umbria della pace, Simone Pampanelli, segretario generale della Cgil Perugia, e la transfemminista Maristella Pitzalis.

“Con questo evento – ha spiegato Pelucca – abbiamo voluto mettere in evidenza le contraddizioni contenute nella finanziaria. Ci viene detto che non ci sono soldi per la sanità e la scuola, ad esempio, ma per finanziare il riarmo invece si trovano. Vogliamo sensibilizzare la cittadinanza su queste contraddizioni, mobilitarla e stimolare una reazione popolare affinché il Governo cambi la legge finanziaria. Come ci dimostrano le piazze per la Palestina, quando i cittadini iniziano a mobilitarsi, le istituzioni poi sono costrette ad ascoltarli”.

“Questa di Perugia è una delle trentacinque tappe in tutta Italia – ha ricordato Grassi – che abbiamo organizzato nell’ambito di questa campagna nazionale. Per capire il perché di questa iniziativa basta guardare i numeri: quest’anno la spesa militare dello Stato italiano toccherà i 32,4 miliardi di euro, con un aumento del 20 per cento rispetto agli ultimi due anni. Tutto questo avviene mentre non ci sono soldi per finanziare sanità, scuola e lavoro, cioè quegli ambiti che più di tutti interessano la vita quotidiana delle persone. Per questo oggi è importantissimo far crescere una mobilitazione contro il riarmo e per la pace”.

“Anche la Cgil – ha sottolineato Pampanelli – è fortemente contraria a questa legge di bilancio che riteniamo ingiusta e iniqua poiché non risponde alle esigenze di lavoratori, pensionati, studenti, cittadini e, più in generale, all’intero Paese. Manca un’idea di politica industriale e soprattutto una redistribuzione della ricchezza. In questi anni il fiscal drag ha eroso ai lavoratori 25 miliardi di euro, di cui noi ora chiediamo la restituzione, così come chiediamo leggi che azzerino per sempre quel meccanismo infernale. Non è possibile che vista l’inflazione si erodano gli aumenti di salario di chi ha un reddito fisso. Per tutti questi motivi abbiamo anche proclamato uno sciopero generale il 12 dicembre, per rilanciare la nostra industria e un’idea diversa di sviluppo che non sia quella della guerra, ma della pace e della giustizia sociale”.