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sabato, 26 Luglio 2025
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Piegaro: il Comune non lascia soli circoli e associazioni

Piegaro: il Comune non lascia soli circoli e associazioni. Dopo i primi 10.000 euro, in arrivo altri 15.000 per iniziative e progetti. Incontro a Ginestreto per fare il punto sulla sicurezza

L’Amministrazione comunale di Piegaro non lascia sole le associazioni.

Sindaco e assessori hanno incontrato nei giorni scorsi, presso il circolo di Ginestreto, i presidenti delle associazioni e dei circoli del territorio.

“Riteniamo- riferisce il primo cittadino Roberto Ferricelli – che, in questa delicata fase di ripresa delle diverse attività, sia indispensabile il sostegno all’associazionismo da parte della Amministrazione comunale”.

Un sostegno anche materiale, tenuto conto che il Comune di Piegaro ha già contribuito con 10.000 euro a fondo perduto e si appresta a stanziarne altri 15.000 per sostenere iniziative e progetti.

L’incontro di Ginestreto, a cui hanno preso parte anche l’Assessore alla Cultura, Politiche Sociali e Scolastiche Rosita Morcellini e l’assessore al Turismo, Sport e Rapporti con le Associazioni Giancarlo Gentili, è servito in primo luogo a fare il punto sugli eventi e le nuove modalità di organizzazione degli stessi. A tal riguardo è necessaria una conoscenza chiara e condivisa delle misure di sicurezza indicate dal Ministero e dalla Regione. Per questo all’incontro erano presenti il responsabile Area Polizia Locale tenente Fausto Zugarini e Marta Antognelli, ingegnere esperto di piani di sicurezza ambientali. Si è parlato in particolate di procedure per l’organizzazione di eventi e manifestazioni, piani di sicurezza, ambientali e sanitari per COVID-19 e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Ma, come detto, l’Amministrazione comunale intende continuare ad affiancare anche materialmente il lavoro portato avanti della diverse associazioni di volontariato.

“I circoli – dichiara Ferricelli – rappresentano i luoghi privilegiati per l’incontro e l’aggregazione, dove si può socializzare e condividere i propri interessi e passioni. Per questo motivo e in considerazione dell’inevitabile contrazione economica che stanno subendo a seguito della chiusura imposta dall’emergenza sanitaria, questa Amministrazione ha deciso, in questa fase storica e straordinaria, di mettere in atto dei sostegni concreti per la ripresa delle attività”.

   

Pediatria di Perugia: sei associazioni chiedono provvedimenti urgenti

Perugia: raro intervento chirurgico, operato un bambino

Pediatria di Perugia: sei associazioni chiedono provvedimenti urgenti. Lettera aperta per evitare l’ipotizzata chiusura del reparto

Lettera aperta di sei associazioni di volontariato per scongiurare la chiusura del reparto di pediatria a Perugia. I rappresentanti (di seguito riportati) si rivolgono alle istituzioni sanitarie e politiche con l’obiettivo di ricevere chiarimenti in merito al destino del reparto e capire eventuali soluzioni per mantenere un servizio fondamentale per la cura sul territorio dei più piccoli

“I genitori dei bambini umbri seguono con grande preoccupazione le notizie che si rincorrono sulla stampa e sui media in questi giorni, riguardanti la chiusura degli ambulatori specialistici ed a rischio addirittura dell’intero reparto della Pediatria dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia. Noi associazioni di genitori di pazienti con patologia cronica in età evolutiva, abbiamo sempre inteso il nostro ruolo un valido supporto oltre che alle famiglie anche per il Servizio sanitario, ponendoci con modalità propositiva e costruttiva con tutte le istituzioni. Nonostante le sollecitazioni mosse e le soluzioni proposte al Direttore regionale sanità, non abbiamo ricevuto indicazioni e riscontro che scongiuri la chiusura. Alcuni ambulatori specialistici sono unici in tutta la regione Umbria, la loro chiusura vorrebbe dire rivolgersi per la cura fuori regione. Questi ambulatori fra l’altro non sono semplici visite specialistiche, ma in una patologia cronica hanno un ruolo importante per contatto dei genitori con il pediatra curante, un supporto talvolta anche giornaliero, strettamente connesso alla terapia del piccolo paziente che se viene a mancare vorrebbe dire interruzione della continuità terapeutica e portare a gravi rischi, anche irreversibili, alla salute dei bambini. Chiediamo che quanto prima vengano comunicati i provvedimenti che si intende prendere. E’ indispensabile porre fine a questa situazione di incertezza e riportare alla normalità l’assistenza, tornando a prendersi cura della cosa che di più caro tutti i cittadini hanno, i propri figli”.

Cinzia Sacchetti – A.Fa.D.O.C. Associazione Famiglie di Soggetti con Deficit dell’Ormone della Crescita ed altre Patologie Rare

Giovanni Lamenza –AGDITALIA – Coordinamento Associazioni Giovani con diabete

Enrico Piano – AGDUMBRIA– Associazione giovani con diabete dell’Umbria

Rossi Samuele – AIC Umbria– Associazione Italiana Celiachia

Lorenzo Gianfelice – AICE Umbria Associazione Italiana Contro Epilessia

Laura Mastrorillo – FEDERASMA e ALLERGIE Federazione Italiana Pazienti

   

Crisi della natalità: “Mille euro al mese alle mamme”

Crisi della natalità: “Mille euro al mese alle mamme”. La proposta del popolo della famiglia: “Serve un reddito di maternità per i primi otto anni di vita del bambino”

I recenti dati sul calo della natalità in Italia, con ripercussioni importanti anche in Umbria, ha stimolato il dibattito e aperto il campo delle soluzioni. Sicuramente d’impatto quella avanzata da Marco Sciamanna, Presidente del Popolo della Famiglia Umbria.

“Se nella nostra Regione ogni anno viene cancellata una cittadina come Norcia, o come San Gemini e se ci sono segnali evidenti di una strettissima correlazione fra declino demografico ed economico, abbiamo ragione a chiedere una radicale riconversione di tutti i criteri adottati fino ad ora per combattere la denatalità. Chi può faccia il possibile per attivare subito un reddito di maternità, così come il Popolo della Famiglia lo ha descritto nella proposta di legge già depositata in Parlamento: mille euro al mese per i primi otto anni di vita del figlio alle donne che svolgeranno la propria attività lavorativa occupandosi dei figli e della famiglia in via esclusiva. L’appello è sia per i Sindaci e sia per la Presidente della Regione, chi può faccia propria questa proposta operativa, l’unica che può far ripartire l’Italia tornando a fare figli”.

   

A Gubbio un ‘open day’ sul processo produttivo del cemento

A Gubbio un ‘open day’ sul processo produttivo del cemento. Organizzato dallo stabilimento Colacem. Spazio anche ai combustibili solidi secondari

Si svolgerà sabato 18 luglio dalle ore 9 alle 12 un “Porte Aperte” dello stabilimento Colacem di Gubbio. Evento già programmato per lo scorso aprile, ma purtroppo annullato a causa del Covid-19.

Si tratta di una visita guidata in cementeria, finalizzata all’approfondimento scientifico e rivolta a chiunque voglia conoscere da vicino come si produce il cemento, quali sono i controlli qualitativi e ambientali a cui esso è sottoposto, cosa sono e qual è la composizione dei CSS (Combustibili Solidi Secondari), cosa comporta il loro utilizzo sia in termini produttivi che di quantità e qualità delle emissioni.

L’Europa, il continente più attento all’ambiente, spinge l’industria ad usare combustibili alternativi per ridurre l’uso del carbone e fermare il riscaldamento del pianeta. In totale coerenza con le normative europee, le due cementerie di Gubbio hanno recentemente avanzato la richiesta di utilizzare CSS-Combustibile in parziale sostituzione del combustibile fossile.

Colacem come è sua abitudine sente il dovere di offrire alla comunità locale ogni dettaglio tecnico e scientifico su temi così complessi, perché ci sia piena consapevolezza da parte dell’opinione pubblica che questa pratica è la normalità da moltissimi anni in Italia e nel resto dei paesi europei.

Per le normative vigenti in materia di prevenzione al contagio Covid-19, è obbligatoria la prenotazione al numero 334 6404731 (Telefono o Whatsapp) o all’email info@colacem.it.

   

Celebrati i funerali di Gianluca e Flavio

FUNERALI RAGAZZI MORTI A TERNI - Foto di Federica Liberotti

Celebrati i funerali di Gianluca e Flavio. In tanti nel duomo di Terni e sul sagrato, tra applausi e palloncini, per l’ultimo saluto ai due giovani che hanno perso la vita martedì scorso

Celebrati nel Duomo di Terni i funerali di Gianluca Alonzi e Flavio Presuttari, i due adolescenti di 15 e 16 anni trovati morti nel sonno nei loro letti martedì scorso. Centinaia le persone che, nel rispetto delle misure anti-Covid, hanno partecipato alle esequie, celebrate congiuntamente. Tra loro tanti amici e compagni di scuola dei due ragazzi. La folla che non è potuta entrare in chiesa ha assistito sul sagrato. “Ci turba profondamente che due splendidi ragazzi, accolti con gioia alla vita dalle loro famiglie, e amati da tanti amici e conoscenti, siano stati oggetti da parte di alcuni di sguardi malefici, pronti a danneggiarli solo per bramosia di una manciata di soldi e di un’illusoria esperienza di potere e dominio su di loro” ha detto don Luca Andreani, che ha celebrato il funerale insieme a don Alessandro Rossini. “Erano dei ragazzi buoni”, di buon cuore, “fregati’ dal male” ha aggiunto il religioso. Lunghi applausi e il lancio di palloncini bianchi ha accompagnato l’arrivo e l’uscita dei feretri.

   

Un kit per la psicomotricità donato dal Lions di Assisi allo Sree dell’Assisano

Un kit per la psicomotricità donato dal Lions di Assisi allo Sree dell’Assisano. Servirà a migliorare le capacità cognitive e relazionali dei bambini seguiti dalla struttura

 

Il Servizio di Riabilitazione dell’età evolutiva (Sree) del distretto Assisano della Usl Umbria 1 può contare su un kit per la psicomotricità, donato dal Lions Club di Assisi, che contribuirà a migliorare le abilità psicomotorie, cognitive e relazionali dei bambini con difficoltà comportamentali e psicologiche. La consegna del materiale è avvenuta a inizio luglio alla presenza della presidente uscente del Lions di Assisi Debora Siena, della direttrice del distretto Assisano Daniela Felicioni, della responsabile dello Sree dell’Assisano Laura Cesarini e del dottor Antonio Bodo, che aveva accettato la donazione nel periodo in cui è stato responsabile del distretto.

Il kit donato sarà utilizzato per favorire le capacità cognitive e relazionali dei bambini seguiti dalla struttura, lavorando, sia in piccoli gruppi che individualmente, in uno spazio modulato per le loro esigenze. In questo periodo, anche in seguito all’emergenza Covid-19, è necessario un supporto maggiore ai bambini e alle famiglie, che hanno vissuto un lungo periodo di isolamento, spesso con accentuazione delle problematiche comportamentali e del disagio legato alla mancanza dell’esperienza scolastica e delle relazioni con i coetanei.

   

Censis: l’Università di Perugia ancora al primo posto tra i grandi atenei italiani

Adisu, pervenute oltre 6 mila domande di borse di studio

Censis: l’Università di Perugia ancora al primo posto tra i grandi atenei italiani. Risultato confermato nonostante l’emergenza sanitaria

Pubblicata sul sito istituzionale, la classifica Censis riguardante i grandi atenei statali (da 20.000 a 40.000 iscritti) e l’Università di Perugia continua a mantenersi al vertice. Così come Bologna si conferma prima tra i mega atenei (oltre 40.000 iscritti), così Perugia, con il punteggio complessivo di 92,7, conquista ancora una volta il primato tra i grandi atenei d’Italia. La classifica vede al secondo posto l’Università di Pavia (90,3) che, grazie ad un incremento di 9 punti, scala due posizioni rispetto alla precedente rilevazione.

Quella del Censis è un’articolata analisi del sistema universitario basata sulla valutazione degli atenei (statali e non statali, divisi in categorie omogenee per dimensioni) relativamente a: strutture disponibili, servizi erogati, borse di studio e altri interventi in favore degli studenti, livello di internazionalizzazione, comunicazione e servizi digitali, occupabilità.

Parole piene d’orgoglio sono state espresse dal Presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, Marco Squarta.

“Perugia al primo posto in classifica tra le migliori università italiane, secondo il Censis, è motivo di straordinario orgoglio per la città e per l’intera Umbria. Per il quarto anno consecutivo il nostro ateneo registra un aumento delle iscrizioni, superando quota 20 mila, a dimostrazione del fatto che quella di Perugia è un’università moderna che a livello nazionale ha implementato l’offerta, i servizi e la comunicazione, trovando le forze per reagire alla crisi economica mondiale del 2008 ma anche allo tsunami del dopo Amanda Knox in termini di iscrizioni”.

   

Assisi: riapre il “Museo della Memoria”

Fonte foto Ansa

Assisi: riapre il “Museo della Memoria”. Grande entusiasmo da parte dell’Opera Casa Papa Giovanni per la riapertura post Covid-19

Finito il lockdown anche per il “Museo della Memoria, Assisi 1943-1944”. In attesa di un orario più ampio e di un ritorno alla normalità, sarà possibile visitare la struttura dal lunedì al venerdì dalle ore 9,30 alle ore 12,30; sabato e domenica dalle ore 11 alle ore 17. Un “pozzo” di storia e di memoria, nel quale è possibile ripercorrere a storia degli ebrei salvati nella città serafica durante le persecuzioni razziali della Seconda Guerra mondiale.

“Ripartiamo con grande entusiasmo – affermano Marina Rosati, ideatrice del Museo e Daniela Fanelli, direttrice dell’Opera Casa Papa Giovanni – dopo un periodo di forte difficoltà per dare un segnale di ripresa, anche alla luce del buon afflusso riscontrato con l’evento ‘Assisi, notte di luce’ che ha visto per la prima volta le chiese e le basiliche della città aperte fino a mezzanotte. Una serata che ha avuto un grande successo e visto la partecipazione di molti visitatori anche al Museo della Memoria”.

Per chi volesse visitare la mostra, ricordiamo che l’esposizione, realizzata dalla fondazione diocesana Opera Casa Papa Giovanni, è situata nel Palazzo Vescovile-Santuario della Spogliazione di Assisi, in piazza Vescovado 3.

   

La Presidente Tesei incontra il Ministro per gli Affari regionali, Boccia

Foto: Avi news

La Presidente Tesei incontra il Ministro per gli Affari regionali, Boccia. “Lo stato di emergenza prolungato non limità la libertà, ma offre maggior protezione da parte dello Stato”

Prima visita ufficiale da parte di un esponente del Governo alla Regione Umbria, guidata dalla presidente Donatella Tesei. Il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, è arrivato stamani a Perugia dove è stato accolto a Palazzo Donini dalla Presidente Tesei con la quale si è intrattenuto per un colloquio privato, dopo aver visitato il piano nobile del Palazzo. Tra i temi al centro dell’incontro  i trasporti, con le riconosciute priorità da parte del Governo per nodo di Perugia, collegamento ferroviario Terni – Roma, raddoppio della Orte – Terni e collegamenti viari interni ed esterni alla regione, la partita della ricostruzione nella zona del cratere e l’emergenza sanitaria. Sia il Ministro che la Presidente hanno sottolineato il clima di collaborazione avuto nel periodo del culmine dell’emergenza e la necessità di continuare una fattiva collaborazione per l’ottenimento del bene comune. A seguire il Ministro ha incontrato gli assessori regionali, l’ufficio di presidenza dell’Assemblea legislativa dell’Umbria ed i capigruppo di maggioranza ed opposizione.

Nel corso della mattinata a Palazzo Donini, tanti i temi affronati, con il Ministro Boccia che si è soffermato in modo particolare sulla recente estensione dello stato di emergenza fino al prossimo 31 dicembre, decretato dal Premier Giuseppe Conte.

Foto: Avi news

“L’estensione dello stato d’emergenza a seguito del Covid-19 non limita la libertà individuale delle persone ma consente di avere maggiore protezione da parte dello Stato. Non pensavo di doverlo ribadire. L’emergenza significa anche consentire a Regioni e sanità di avere attenzioni e risorse. Anche se siamo uno dei Paesi più sicuri al mondo non credo ci sia un solo italiano che ha pensato che dal 1 agosto potesse finire lo stato d’emergenza”.

Lo stesso Boccia ha poi allargato gli orizzonti, commentando la situazione mondiale.

“Quello che sta succendendo nel mondo, è sotto gli occhi di tutti e quindi non siamo scevri da qualsiasi rischio. Abbiamo riaperto il Paese ma lo teniamo costantemente sotto controllo. L’Umbria è tra le regioni più sicure d’Italia e sta dimostrando che si può convivere con il Covid, facendo le stesse cose di prima ma in modo diverso. È evidente una ripartenza, con l’arrivo anche dei turisti, ma non ci sfuggono problemi in generale ai servizi e alle attività commerciali. Ci sono settori che avranno attenzione da parte del Governo. Ora abbiamo il dovere di mantenere la guardia alta ma dando anche delle risposte”.

La Governatrice dell’Umbria, invece, ha ribadito come:

“anche una regione piccola come la nostra può fare la differenza all’interno del sistema Italia. C’è stato qualche momento, in cui ho alzato la voce per insistere sui dispositivi di sicurezza e sui ventilatori polmonari che non bastavano, nei momenti più difficili in cui cresceva la linea dei contagi, ma devo dire che con il ministro ci siamo sentiti anche in privato. Puntuale arrivava la rassicurazione e la soluzione delle varie problematiche nel giro di un paio di giorni”.

Foto: Avi news