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domenica, 21 Dicembre 2025
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Inaugurato l’ampliamento dell’impianto sportivo a Castello delle Forme

L’impianto ha un campo da tennis coperto, un campo polivalente all’aperto, una struttura per gli spogliatoi. Tutto completamente accessibile a persone con disabilità

 

Domenica 21 settembre è stato inaugurato dal sindaco Michele Moretti l’impianto sportivo di Castello delle Forme, dopo i lavori di rigenerazione e ampliamento che hanno portato alla riqualificazione e copertura del campo da tennis esistente, alla realizzazione di un nuovo campo polifunzionale e di un edificio adibito a spogliatoi. Tutto l’impianto è concepito per garantire la completa accessibilità alle persone con disabilità.

 

“Una giornata di festa – ha affermato il sindaco Moretti – con cui restituiamo alla comunità, non solo di Marsciano ma di tutta la regione, un struttura che proprio per le sue caratteristiche di accessibilità ha un grande valore nel segno dell’inclusione. Un ambiente sicuro in cui fare attività sportiva e dove dare concreta attuazione al significato dello sport come opportunità di crescita e benessere per tutte le componenti della comunità”.

A fare i ringraziamenti è stato il vicesindaco Sergio Pezzanera che, tra gli altri, ha citato la precedente amministrazione, con cui il lavoro è stato avviato, gli uffici comunali, i progettisti e la ditta che ha eseguito i lavori, il circolo Anspi G. Lupattelli che gestisce gli spazi in cui l’impianto si trova, la famiglia Rabica Fiandrini, la cantina Sasso dei Lupi, i volontari e tutti coloro che hanno contribuito all’organizzazione della giornata inaugurale.

 

Insieme ad un numeroso pubblico, a vari rappresentanti dell’Amministrazione comunale e a padre Robert della parrocchia di Castello delle Forme, all’inaugurazione hanno preso parte Simona Meloni, assessore regionale al Pnrr e allo Sport, Aurelio Forcignanò, presidente del CONI Umbria, Roberto Carraresi, consigliere nazionale Federazione Italiana Tennis Padel (FITP), Maurizio Mencaroni, presidente Comitato regionale Umbria FITP e Marta Nizzo, pluricampionessa mondiale tennis trapiantati.

 

Ed è stata l’assessore regionale Simona Meloni a sottolineare il valore dello sport anche come promozione della salute e occasione per la valorizzazione dei territori, e a ribadire, quindi, l’impegno della Regione Umbria per l’impiantistica sportiva, lavorando al fianco della amministrazioni locali e delle Federazioni sportive.

 

A loro volta il presidente del Coni Forcignanò, il consigliere nazionale della FITP Carraresi e il presidente della FITP Umbria Mencaroni hanno richiamato come proprio in questa fase storica, di particolare popolarità del tennis, sono molti i giovani che si avvicinano a questo sport ed è quindi assolutamente strategico poter dare loro risposte, anche attraverso impianti come questo di Castello delle Forme, con il quale la Federazione intende attivare sinergie, in particolare per promuovere attività rivolte agli atleti con disabilità. La campionessa tuderte Marta Nizzo ha portato proprio una testimonianza in tal senso, raccontando come in un momento difficile della propria vita è stata la frequentazione di un piccolo impianto sportivo locale ad avvicinarla al tennis.

   

Usl Umbria 1, presentato il nuovo percorso Speed Care

È rivolto ai pazienti oncologici in trattamento con formulazioni a rapida somministrazione per migliorarne la qualità della cura e il loro benessere

 

Perugia, 23 settembre 2025 – Ottimizzare il percorso di cura dei pazienti oncologici in trattamento con formulazioni a rapida somministrazione, migliorandone la qualità della cura e il loro benessere. In questo consiste, in sintesi, il progetto “Speed care”, presentato martedì 23 settembre presso la sede dell’Usl Umbria 1, situata in via Guerra, da Emanuele Ciotti, direttore generale Usl Umbria 1, Andrea Caprodossi, responsabile Servizio Farmaceutico Usl Umbria 1, Michele Montedoro, responsabile Ambulatorio Oncologia medica ospedale Città di Castello, e da Alessandra Mariottini Sarti, dirigente medico Servizio Farmaceutico Usl Umbria 1.

L’obiettivo del progetto – nato dalla stretta collaborazione tra il Servizio Farmaceutico e l’ambulatorio di Oncologia medica dell’ospedale di Città di Castello – è duplice: ridurre i tempi di attesa producendo un miglioramento della qualità della cura, la soddisfazione del paziente e la sua compliance terapeutica (avrà una maggiore aderenza alle terapie). Allo stesso tempo, sarà diminuito l’impatto sull’organizzazione ospedaliera e permesso il riconoscimento dell’impegno e il valore professionale dell’equipe oncologica nella pratica assistenziale, creando così un ambiente lavorativo più gratificante ed efficace.

La conferenza stampa è stata aperta dal direttore Emanuele Ciotti che ha dichiarato:

“Il progetto Speed Care, dedicato soprattutto ai pazienti fragili ed oncologici, rappresenta un percorso di grande innovazione e trasformazione, che consente di far risparmiare tempo ai malati, caregiver e ai nostri professionisti. La sua attuazione è possibile grazie all’innovazione in campo farmacologico, che ci dà la possibilità di somministrare farmaci oncologici in 15 minuti. Il progetto consentirà di raccogliere una serie di indicatori, primo su tutti l’aderenza alla terapia, che poi saranno analizzati per valutare un eventuale estensione di questa tipologia di servizio. Ringrazio i nostri professionisti – ha concluso – per il lavoro che portano avanti e per questo genere di servizi che ideano”.

“Le innovazioni farmacologiche – ha detto Michele Montedoro – hanno incentivato questo percorso. In un’epoca di maggiore domanda di questa tipologia di servizio, con i dati a nostra disposizione, abbiamo pensato a modelli gestionali nuovi. Abbiamo pensato come poter selezionare i farmaci a rapida somministrazione, instaurando un comparatore tra percorso tradizionale e rapido”. Montedoro ha poi continuato spiegando che la permanenza in Day Hospital Oncologico di questi pazienti può oscillare anche sotto 1 ora, al netto della somministrazione del farmaco. Ma questo non è l’unico beneficio. “Si ottiene maggiore effetto terapeutico – ha proseguito – e si migliora anche il percorso tradizionale, che viene alleggerito evitando il sovraffollamento, poco indicato soprattutto per i pazienti fragili. Attualmente il centro pilota è all’ospedale di Città di Castello, ma poi il progetto è estendibile ad altre strutture dell’Usl Umbria 1”.

“Ringrazio la direzione aziendale per aver sposato il progetto e il dottor Montedoro per aver riorganizzato il servizio. Per la prima volta con questo percorso si mette il paziente al centro della nostra azione, come detta il Decreto ministeriale n. 77, che introduce nuovi modelli e standard per un’assistenza territoriale più integrata”

ha dichiarato anche Andrea Caprodossi.

“Il progetto – conclude Alessandra Mariottini Sarti – prevede un supporto tecnico di misurazione dei tempi e di alcuni indicatori che andremo a raccogliere. L’obiettivo è quello di abbattere i tempi morti e lo stress del paziente o del suo garegiver, che potrebbero dover andare anche a lavorare. Per alcune tipologie di farmaci e di pazienti possiamo abbattere anche il numero di visite, organizzando percorsi personalizzati, come nel caso della programmazione dei prelievi ematici. Riducendo gli accessi c’è un ritorno economico e di tempo, non solo per noi ma anche per il paziente”.

Il percorso alternativo Speed Care sarà proposto a tutti quei pazienti eleggibili secondo precisi criteri di inclusione, stabiliti in collaborazione con i clinici in funzione della durata temporale del trattamento (come ad esempio farmaci selezionati tra quelli a somministrazione sottocutanea e/o endovenosa inferiore a 30 minuti, in mono-somministrazione, senza premedicazione) e di specifiche necessità del singolo caso clinico (paziente fragile e critico, necessità di esami ematochimici e visite cliniche prima della  somministrazione…). Chi risponde a questi requisiti sarà inserito nel percorso Speed Care, diverso da quello tradizionale, che consentirà – attraverso una gestione più efficiente delle terapie e dei relativi controlli – di abbattere i tempi di attesa.

Il progetto si svilupperà in tre fasi. La prima consiste nell’individuazione dei punti critici del percorso di cura attuale e valutando la proposta di un nuovo modello gestionale, da integrare con i flussi clinici e amministrativi. Il tutto prevede la creazione di un team di lavoro composto da medici, infermieri, operatori socio-sanitari e farmacisti che si occupi di seguire il percorso ottimizzandolo e monitorandolo.

Successivamente è prevista: l’attività di coordinamento tra la Farmacia e il Day Hospital Oncologico di Città di Castello per la definizione dei criteri di inclusione (ed esclusione) di eleggibilità dei pazienti; la creazione di una lista dei farmaci/protocolli – soggetta se necessario a modifiche – da confluire nel percorso in funzione del carico di lavoro sostenibile dal servizio; condivisione se necessario con il laboratorio analisi ed il distretto per concordare le tempistiche di raccolta, accettazione e refertazione dei campioni analisi.

 La terza fase prevede la compilazione di indicatori di performance per misurare i vantaggi in termini di tempo, la misurazione del grado di soddisfazione dei pazienti e degli eventuali vantaggi in termini di costi diretti e indiretti.

Il progetto, quindi, mette al centro la persona e rappresenta per il paziente oncologico un vantaggio significativo in termini di comodità, riduzione del tempo di infusione e minor impatto sull’organizzazione ospedaliera, migliorando l’aderenza terapeutica e la qualità di vita.

   

Montagne Super-Abili: la quarta edizione a San Feliciano

Per il quarto anno consecutivo torna l’appuntamento dedicato all’inclusione sociale attraverso esperienze nella natura, momenti creativi e attività all’aria aperta accessibili a tutti.

Montagne Super-Abili, la giornata in cui benessere e inclusione si incontrano, si svolgerà quest’anno a San Feliciano sabato 27 settembre 2025. Sulla scia degli anni precedenti, la giornata prenderà avvio alle 9.30 e sarà scandita da laboratori artistico-ambientali e da passeggiate di diversa difficoltà nella natura; inoltre quest’anno, data la prossimità del Lago Trasimeno, sono previste anche delle escursioni in barca. Le attività – gratuite previa iscrizione – saranno intervallate da un pranzo offerto a tutti i partecipanti, per concludere insieme una giornata all’insegna della condivisione e del benessere.

L’iniziativa è promossa dall’ASD Trekkify APS di Perugia e si attua anche quest’anno grazie alla proficua collaborazione con le associazioni e le amministrazioni locali, in particolare il Comune di Magione e la Pro Loco di San Feliciano. Si svolge inoltre nell’ambito del progetto Deep Blue Green e fa parte della serie di attività che, nella Settimana Europea dello Sport (dal 20 al 28 settembre), l’associazione perugina ha organizzato per la promozione della salute fisica e mentale attraverso gli sport in natura. Tutte le iniziative presentate godono del supporto della Commissione Europea (programma Erasmus+), del patrocinio della Regione Umbria, della Federazione Italiana Escursionismo (FIE), di Csen Perugia e dei Comuni di Deruta, Gubbio, Spello e, appunto, Magione che ospitano alcuni degli eventi in programma.

IL PROGETTO – Deep Blue Green intende promuovere la salute fisica e mentale attraverso lo sport in natura, con un’attenzione particolare all’inclusione sociale e alla sostenibilità ambientale. Coinvolge partner di quattro Paesi (Grecia, Malta, Italia e Portogallo) e si concentra su gruppi spesso esclusi dalla pratica sportiva: persone con disabilità fisiche o intellettive, anziani e individui fisicamente inattivi. L’obiettivo è duplice: motivare i partecipanti a uno stile di vita attivo e sano e rafforzare il legame tra corpo, mente e ambiente naturale. L’approccio innovativo combina sport, psicologia, educazione ambientale e inclusione, contribuendo concretamente agli obiettivi del piano europeo HealthyLifestyle4All. Attraverso attività in ambienti “verdi” e “blu” — foreste, parchi, laghi, mare — Deep Blue Green vuole diventare un esempio europeo di buona pratica, replicabile in altri contesti per promuovere una società più sana, equa e sostenibile.

LA SETTIMANA EUROPEA DELLO SPORT – La Settimana Europea dello SportEuropean Week of Sport, è un’iniziativa lanciata dalla Commissione europea nel 2015 per promuovere lo sport, gli stili di vita sani e attivi, il benessere fisico e mentale dei cittadini della Comunità europea. L’obiettivo è di riuscire, attraverso lo sport, a riunire individui di tutte le generazioni generando un senso unico di comunità, costruire resilienza e contribuire alla felicità e al benessere della persona.

L’ORGANIZZATORE – L’ASD Trekkify APS, nata nel novembre 2019, intende diffondere e valorizzare la pratica sportiva connessa al trekking, all’escursionismo, all’arrampicata, al ciclismo e, in generale, agli sport all’aria aperta. Lo scopo primario è quello di incoraggiare l’attività fisica e il benessere che ne deriva, ma anche promuovere l’educazione ambientale, il rispetto e il buon governo del territorio. Appartenente alla Federazione Italiana Escursionismo (FIE) e al Centro Sportivo Educativo Nazionale (CSEN), è attiva in numerosi progetti legati alla sostenibilità, all’inclusione e alla diffusione del benessere tramite il contatto responsabile con la natura.

Tutte le attività previste per la Settimana europea dello Sport sono gratuite previa iscrizione. Per maggiori informazioni e iscrizioni visitare www.trekkify.it

   

Percorsi Its, la Regione Umbria garantisce la copertura per gli studenti over 35

(aun) – Perugia, 23 settembre 2025 – La Giunta regionale ha approvato la delibera che garantisce la copertura dei costi per gli studenti con più di 35 anni iscritti ai percorsi biennali Its 2022/2024, un intervento che conferma l’impegno della Regione a sostenere la formazione tecnica superiore per tutti gli adulti in età lavorativa. I percorsi Its, parte del sistema di Istruzione Tecnica Superiore, rispondono alla crescente domanda di competenze tecniche e tecnologiche avanzate necessarie per favorire innovazione nelle imprese umbre.

   “Con questo provvedimento – sottolinea l’assessore regionale all’Istruzione Fabio Barcaioli – riconosciamo l’importanza di non escludere chi, pur essendo oltre i 35 anni, desidera aggiornare o completare la propria formazione tecnica. L’istruzione non ha età e vogliamo dare a tutti le stesse opportunità di crescita professionale”.

   Per assicurare la continuità dei percorsi anche a chi ha più di 35 anni, la Regione ha individuato nuove risorse e destinato un fondo specifico che consente di coprire i costi della seconda annualità.

   Gli studenti over 35, iscritti ai percorsi Turismo SR, Digitale e Efficienza energetica, beneficeranno direttamente di questo intervento. La decisione conferma l’orientamento della legge nazionale n. 99/2022, che definisce i percorsi Its rivolti a “giovani e adulti in età lavorativa”, e assicura che la formazione tecnica superiore resti accessibile anche a chi desidera rimettersi in gioco sul mercato del lavoro.

   

Foligno, persona scomparsa ritrovata in buone condizioni

Questa mattina, 23 settembre 2025, dalle ore 8:35 i Vigili del fuoco del distaccamento di Foligno (PG) sono stati impegnati in località Pale, su richiesta dell’Arma dei Carabinieri, per la ricerca di una persona allontanatasi dalla struttura sanitaria presso la quale era in cura.

L’autovettura dell’uomo era stata rinvenuta nel parcheggio del Menotre, in via Altolina di Pale. Le operazioni hanno visto l’impiego di una squadra dei Vigili del fuoco di Foligno e del nucleo SAPR (Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto). In supporto è stato attivato anche personale del Comando di Terni con UCL – Unità di Comando Locale ed elicottero Drago VF 70 decollato dalla base di Arezzo.

Alle ore 10:20 circa la persona è stata individuata dai Carabinieri e recuperata in buone condizioni di salute.

   

Fauna selvatica, indennizzi per danni ai veicoli: stanziati 800 mila euro annui

La presidente Proietti e l’assessora Meloni: “Una svolta amministrativa che semplifica la vita dei cittadini e tutela la sicurezza”. Novità in arrivo anche sulla caccia al cinghiale

(Aun) – Perugia, 23 settembre 2025 – Questa mattina, nel salone d’onore della Giunta regionale a Palazzo Donini, si è svolta la conferenza stampa di presentazione del nuovo disciplinare regionale per l’indennizzo dei danni causati dalla fauna selvatica alla circolazione stradale. All’incontro hanno partecipato la presidente della regione Umbria Stefania Proietti, l’assessora al PNRR, alle politiche agricole e agroalimentari, alla montagna e alle aree interne, ai parchi e ai laghi, al turismo Simona Meloni e l’avvocato Luca Benci, avvocatura regionale e gestione del contenzioso.

La Giunta regionale, su proposta dell’assessora Meloni, ha approvato il nuovo disciplinare ed ha stanziato 800mila euro l’anno per garantire la copertura degli indennizzi. Il fondo, istituito presso la direzione sviluppo economico, agricoltura, istruzione, formazione e lavoro, turismo e sport, stabilisce criteri e modalità di accesso. Il disciplinare definisce con chiarezza i casi di ammissibilità, i soggetti beneficiari e la misura del ristoro: 60% delle spese documentate per la riparazione del veicolo o, in caso di rottamazione, fino al 50% del valore stimato secondo listino Eurotax, con un tetto massimo di 4.999,99 euro. Le domande dovranno essere presentate entro 30 giorni dal sinistro, esclusivamente tramite PEC o raccomandata A/R, corredate da modulistica e documentazione completa.

La presidente Stefania Proietti ha sottolineato l’importanza del nuovo provvedimento: “Fino a oggi i cittadini che subivano danni a causa della fauna selvatica erano costretti a rivolgersi ai tribunali, affrontando trafile giudiziarie lunghe, costose e dall’esito incerto, con un aggravio anche per la pubblica amministrazione. Ogni anno si registrano circa 120 procedimenti con la Regione Umbria, a cui vanno aggiunti i casi coperti dalle assicurazioni private e quelli in cui i cittadini hanno rinunciato ad agire. Oggi, con l’approvazione di questa misura mettiamo fine a questa situazione introducendo una procedura amministrativa semplificata che, grazie all’investimento regionale, consentirà di ottenere il risarcimento in maniera diretta e chiara, senza passare per le aule di giustizia, dando risposte concrete, rapide e trasparenti. Non possiamo ignorare i numeri – prosegue la presidente – che descrivono la diffusione della fauna selvatica, in particolare dei cinghiali. Negli ultimi decenni la crescita non è stata più frutto di una gestione programmata, ma ha assunto dimensioni tali da incidere in modo pesante sulla sicurezza stradale, sull’attività agricola, sulla tutela del paesaggio e persino sulla salute delle persone. È un problema che riguarda non solo i cittadini coinvolti negli incidenti, ma anche le nostre comunità, le imprese e i territori, spesso segnati dall’abbandono dei terreni e dalle difficoltà di chi vive nelle aree interne.

Questa misura – ha concluso la presidente – frutto del lavoro dell’assessora Meloni e dei suoi uffici, rappresenta la prima, seria e importante operazione di razionalizzazione amministrativa mai attuata in Umbria su questo tema. In passato avevo più volte sollecitato strumenti di questo tipo, in particolare per i parchi e le aree naturali, ma oggi finalmente diamo una risposta strutturale a cittadini e amministrazioni locali, con risorse dedicate e procedure definite. Ringrazio anche l’avvocatura regionale, che ha contribuito a definire un percorso capace di ridurre il contenzioso e restituire efficienza all’azione pubblica. Questo è un passo avanti concreto per tutelare i cittadini e valorizzare al meglio le risorse della Regione.

Subito dopo, l’assessora Simona Meloni ha sottolineato: “Il disciplinare introduce regole semplici e di facile accesso per i cittadini che subiscono danni, evitando il ricorso ai tribunali e garantendo un indennizzo diretto. Dopo anni di richieste inascoltate, colmiamo un vuoto normativo e restituiamo ai cittadini uno strumento snello e concreto. Abbiamo stanziato risorse importanti a tutela della sicurezza stradale, ma questo è solo un tassello di una strategia più ampia. Ogni anno la fauna selvatica provoca in Umbria danni stimati in oltre un milione di euro, tra incidenti stradali e perdite in agricoltura. Per questo stiamo lavorando anche sul contenimento dei cinghiali e sul rafforzamento del confronto con il mondo agricolo e venatorio, attraverso la consulta della caccia. L’obiettivo è duplice: ridurre i danni e allo stesso tempo ottimizzare l’impiego delle risorse pubbliche. Questo disciplinare segna un cambio di passo: tutela i cittadini, sostiene gli agricoltori e rende più efficiente l’azione regionale”.

Infine, l’assessora Meloni ha annunciato che sono in arrivo novità per quanto riguarda il regolamento n. 34 del 1999 sul prelievo venatorio del cinghiale in forma singola e collettiva. Sono infatti al vaglio alcune proposte che dovranno essere poi partecipate con la consulta regionale della caccia. L’obiettivo è quello di contribuire in maniera efficace al depopolamento dei capi in ottemperanza al piano di contenimento elaborato dal commissario straordinario alla peste suina africana. Tra le misure allo studio anche il ripensamento delle modalità di caccia attualmente previste.

   

Incontro a Roma sulla Zes come strumento per il rilancio dell’Umbria

Presidente Proietti: “Occasione decisiva per cambiare il volto della nostra economia”

(aun) – Perugia 23 settembre 2025 – “Una credibile politica di sviluppo non può prescindere dal ruolo delle imprese, dalla loro capacità di investire generando valore aggiunto, di creare occupazione e di offrire un determinante contributo al superamento del gap di produttività che rappresenta la sfida fondamentale per il Paese e per la nostra regione. Una sfida che sarà possibile vincere anche grazie a investimenti mirati e selettivi”: così la presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, al termine dell’incontro con il coordinatore della Struttura di missione Zes (Zona economica speciale), Giuseppe Romano, che ha avuto come focus le misure contenute nel disegno di legge “Disposizioni per il rilancio dell’economia nei territori delle regioni Marche e Umbria”.

Il coordinatore Romano ha illustrato i principali strumenti previsti dalla Zes: la semplificazione amministrativa e il sistema delle agevolazioni fiscali tramite il credito d’imposta.

La semplificazione amministrativa mira a eliminare la burocrazia infinita, liberando le energie imprenditoriali e incentivando nuovi investimenti. Il procedimento di autorizzazione unica, rilasciata entro sessanta giorni dalla presentazione della domanda tramite il portale digitale, assicura tempi certi e ridotti. Per ogni istanza, il coordinatore della Zes convocherà una conferenza di servizi che deciderà a maggioranza; per i soggetti assenti si applicherà la regola del silenzio-assenso. L’autorizzazione costituisce titolo di pubblica utilità, consentendo sia un’eventuale espropriazione dei beni immobili, sia una variante urbanistica.

Il credito di imposta prevede la concessione delle agevolazioni a fronte di investimenti in tutti i settori economici.

Le procedure sono gestite dall’Agenzia delle Entrate con un meccanismo di prenotazione che deve essere trasmesso nei tempi previsti e gli investimenti devono essere realizzati entro il 15 novembre 2025. L’agevolazione non si applica ai soggetti che operano nei settori dell’industria siderurgica, carbonifera e della lignite, dei trasporti, del magazzinaggio e del supporto ai trasporti, e delle relative infrastrutture, della produzione, dello stoccaggio, della trasmissione e della distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche, della banda larga, e nei settori creditizio, finanziario e assicurativo.

“L’obiettivo finale del modello Zes è, quindi, quello di stimolare la crescita economica e la creazione di occupazione di qualità, attrarre investimenti in settori ad alto valore aggiunto e in tecnologie strategiche come quelle digitali, pulite e le biotecnologie (tecnologie Step)” – ha specificato la presidente Proietti.

“L’Italia centrale – ha proseguito – ha bisogno di rinnovare il proprio tessuto produttivo per superare le fragilità del presente, quindi l’estensione della ZES a Umbria e Marche è un’opportunità per riposizionarsi come attori chiave nell’economia nazionale. Entrare nella Zes significa integrarsi in un vasto corridoio di sviluppo che unisce il Centro e il Sud Italia, dialogando senza alcuna timidezza con le Regioni più avanzate del Nord. Questo ci consentirà – ha aggiunto – di creare sinergie e filiere produttive più forti, specialmente in settori strategici come l’agroalimentare, il turismo e le tecnologie pulite, rafforzando così la nostra posizione a livello nazionale ed europeo”.

Concludendo il suo intervento la presidente Proietti ha ribadito che “entrare nella Zes vasta permette di cogliere un’opportunità che la Regione con questa amministrazione, lavorando in sinergia con il Governo, ha fortemente voluto per rispondere alle richieste del mondo imprenditoriale umbro. È un’occasione per mettere in campo azioni per la crescita dell’occupazione, soprattutto per i giovani e le donne, e distribuita su tutto il territorio regionale. Stiamo attrezzando la ‘cassetta degli attrezzi’ per usare al meglio gli strumenti della Zes, che rappresenta il tassello decisivo per cambiare il volto della nostra economia e rilanciare l’Umbria”.

   

L’assessore Meloni ricorda Paolo Riccini Ricci, storico dirigente della Libertas Rari Nantes Perugia

   (aun) – Perugia, 23 settembre 2025 – “Con la morte di Paolo Riccini Ricci – sottolinea l’assessore Meloni – il mondo dello sport perugino e umbro perde una figura di grande valore umano e dirigenziale, che ha saputo guidare e sostenere con passione e dedizione la comunità sportiva della Libertas Rari Nantes. La sua presenza è stata un punto di riferimento costante, capace di trasmettere entusiasmo e amore per lo sport a intere generazioni di atleti e appassionati. Alla sua famiglia e a tutti coloro che gli sono stati vicini giungano le più sentite condoglianze e l’abbraccio dell’Umbria sportiva”.

   

Canoni idroelettrici, Regione ed enti locali per ampliare i progetti finanziabili

“Più libertà nell’utilizzo dei fondi. I Comuni potranno decidere di investire anche tutte le risorse su un unico intervento. Unica priorità sarà l’alta qualità progettuale”

(aun) – Perugia, 23 settembre 2025 – Rivedere il quadro normativo superando parcellizzazione, vincolo di utilizzo e tipologie di spesa delle risorse destinate ai territori interessati dagli impianti di grande derivazione idroelettrica. Questo l’obiettivo dell’incontro che si è tenuto nella sala riunione Arpa di Terni tra l’assessore regionale all’ambiente e all’energia Thomas De Luca ed i rappresentanti dei Comuni. La riunione fa seguito alle recenti assegnazioni dei fondi per il 2025 pari a oltre 3,6 milioni di euro distribuiti su 13 comuni umbri. Entro il 15 ottobre il tavolo si aggiornerà per il recepimento delle osservazioni su vincoli e criteri di assegnazione.

“Come annunciato due mesi fa – dichiara l’assessore Thomas De Luca – stiamo rivedendo insieme ai Comuni il quadro normativo per cambiare strutturalmente la metodologia di assegnazione delle risorse. Il nostro obiettivo mira a garantire un utilizzo più efficace e diretto dei fondi, agevolando la fase di programmazione e puntando al miglioramento della qualità progettuale”.

L’assessore De Luca ha presentato le modifiche che verranno introdotte sull’art. 24 della LR n.1 del 6 marzo 2023, al fine di permettere ai Comuni di fare uno sforzo in ottica di programmazione. La legge attualmente destina una quota pari al 35 per cento della componente fissa dei canoni allo sviluppo e alla valorizzazione dei comuni territorialmente interessati attraverso uno o più interventi nei quattro ambiti: decoro urbano; manutenzione ordinaria viabilità; manutenzione straordinaria, adeguamento, costruzione di impianti sportivi; realizzazione di grandi eventi e manifestazioni storiche.

L’iniziativa recepisce l’impegno già annunciato dalla Regione Umbria di ampliare gli ambiti di spesa a partire dal prossimo anno, superando la parcellizzazione che limita la destinazione e la proficua utilizzazione delle risorse. I Comuni potranno elaborare proposte andando oltre gli attuali ambiti ed intervenire, ad esempio, nel contrasto alla povertà e nel sociale, nella bonifica di aree inquinate, nella rigenerazione urbana o nella prevenzione del rischio idrogeologico.

Superamento della parcellizzazione

I comuni non dovranno più presentare progetti distinti per le quattro tipologie di spesa. Sarà possibile concentrare tutte le risorse su un’unica voce o un unico progetto. Ogni singolo comune potrà utilizzare l’intera somma assegnata per finanziare un unico evento o intervento strategico.

Ampliamento delle tipologie di progetti finanziabili

Gli ambiti di spesa ammissibili saranno significativamente ampliati. Oltre alle attuali aree, che per il 2025 includevano il sostegno a grandi eventi e manifestazioni storiche, verranno inserite nuove materie tra cui il sociale e il contrasto alla povertà, la bonifica di aree inquinate, la rigenerazione urbana e la prevenzione del rischio idrogeologico. È inoltre prevista la possibilità di realizzare impianti da Fonti Energetiche Rinnovabili per garantire risorse stabili nell’ambito delle CER.

Utilizzo delle risorse su più annualità

Nell’ambito della riforma si valuterà la possibilità di utilizzare le risorse non solo nell’anno di assegnazione, ma anche in un’ottica pluriennale garantendo maggiore respiro e incisività agli interventi proposti, in linea con lo sforzo di programmazione richiesto ai comuni.

Priorità ai progetti che vengono dalle realtà civiche

I comuni dovranno prendere prioritariamente in considerazione ed esprimersi obbligatoriamente sui progetti e sulle istanze che vengono avanzate dalle associazioni e realtà civiche territoriali, in particolare quelle dei centri minori e antiche municipalità interessate direttamente dalle opere idrauliche e dagli impianti.

Con la nuova metodologia, nel bilancio preventivo i comuni dovranno anticipare dove intendono allocare le risorse e nel 2026 si aprirà un bando con progettualità basata sulle richieste avanzate. “Questo percorso di collaborazione istituzionale è fondamentale. Come Regione Umbria dimostriamo la volontà concreta di sostenere il territorio dando priorità alla qualità progettuale degli interventi che devono avere rilevanza nazionale” conclude l’assessore De Luca.