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venerdì, 12 Settembre 2025
 
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Programmi di Sviluppo Urbano Sostenibile: al via la fase operativa per Terni e Città di Castello

Bori: “Un’ Umbria più verde, inclusiva e connessa, le nostre città diventano modelli di futuro”

 

(aun) – Perugia, 12 giu. 2025 – Entra nella fase attuativa l’Agenda Urbana dell’Umbria per il ciclo 2021–2027. Con l’approvazione delle convenzioni operative tra Regione Umbria e i Comuni di Terni e Città di Castello vengono formalizzati i Programmi di Sviluppo Urbano Sostenibile (PSUS), strumenti centrali per rilanciare i centri urbani dell’Umbria attraverso interventi concreti e integrati. Complessivamente la dotazione supera i 19 milioni di euro, tra risorse FESR e FSE+. Oltre Terni e Città di Castello, si sta lavorando per attivare le iniziative a Perugia, Foligno e Spoleto.

“Con i PSUS – spiega il Vicepresidente della Regione Umbria Tommaso Bori – puntiamo su città che sviluppano nuove soluzioni per migliorare la qualità della vita delle persone. Città connesse, inclusive, accessibili, capaci di affrontare le sfide ambientali, digitali e sociali”.

Il Programma di Terni, denominato “Vivi Terni, la città contemporanea sperimenta nuovi futuri”, dispone di una dotazione complessiva di 12,8 milioni di euro. Tra gli interventi principali è previsto la riorganizzazione dell’area di San Valentino, con interventi di valorizzazione spazi pertinenti la Basilica, la palazzina delle associazioni, la piazza, il parco attrezzato, il parcheggio e l’accessibilità da via Turati, inclusa la nuova segnaletica. Il progetto prevede il completamento di 3,8 chilometri di percorsi ciclopedonali strategici, il recupero del Palazzo Carrara e la realizzazione al suo interno di un museo immersivo dedicato a San Valentino. Verrà inoltre completata la ristrutturazione dell’ex lanificio Gruber, che diventerà un centro polivalente, con un cofinanziamento che integra le risorse del Piano periferie.

Il Comune svilupperà un sistema integrato di open data per la realizzazione del cosiddetto “gemello digitale” della città, e riqualificherà il Villaggio Matteotti, simbolo dell’architettura razionale postbellica, insieme allo spazio sportivo di via Irma Bandiera. È previsto il potenziamento della connessione ecologica tra il fiume Nera e il Parco di via Trento attraverso nuove aree verdi. Ulteriori azioni riguardano la rifunzionalizzazione del Teatro Secci, del museo archeologico Giontella e del museo di paleontologia, l’installazione di una barriera acustica verde a protezione del campo di atletica leggera Franco Casagrande, la realizzazione di un percorso digitale su San Valentino e la promozione di iniziative di innovazione sociale, inclusione lavorativa e servizi educativi di comunità, finanziati tramite FSE+.

Per quanto riguarda il PSUS di Città di Castello, denominato “Well Living”, è stata affidata una dotazione di 6,7 milioni di euro. Il progetto ruota intorno al miglioramento della qualità urbana, ambientale e sociale. L’intervento più consistente riguarda la riqualificazione del Parco Langer e del teatro all’aperto, a cui si aggiungono sette chilometri di nuove piste ciclabili previste dal Biciplan urbano. Sarà realizzato un sistema digitale avanzato ispirato al modello del Digital Twin per una gestione efficiente dei servizi urbani. Il programma prevede anche la creazione del Parco Agricolo dell’Ansa del Tevere, un’area naturalistica destinata all’agrobiodiversità e a attività sociali inclusive, rivolte anche a persone con disabilità. Altri interventi riguardano la valorizzazione delle aree intorno alle mura urbiche, la riqualificazione del parcheggio Ferri attraverso interventi di rinverdimento e depavimentazione, e l’attivazione di percorsi di inclusione lavorativa e supporto alle famiglie, finanziati con risorse FSE+.

“I due programmi – conclude Bori – nascono dal confronto con le comunità locali e si traducono in opere concrete che fanno la differenza nella vita quotidiana delle persone. Sono opere di rigenerazione urbana e un modo nuovo di concepire la città, con più spazi verdi, più mobilità sostenibile, più innovazione e più partecipazione”.

   

Ecco Birà, il primo mercato di comunità dell’Umbria

A Perugia un nuovo modo partecipativo di fare la spesa

Il negozio – aperto dal lunedì a sabato (con orari 8 – 13.30 e 16 – 20) – sarà un luogo in cui poter fare la spesa, conoscere i produttori, partecipare a laboratori e degustazioni, ma anche ritrovarsi, stare insieme e prendere decisioni condivise

È il primo supermercato collaborativo di Perugia (e dell’Umbria), e ha aperto ufficialmente mercoledì 11 giugno, in via Birago 49Birà è nato per garantire l’acquisto diretto e la vendita di prodotti alimentari e non, ma è anche molto più di un market: è uno spazio per la comunità, dedicato al cibo locale, sano e giusto.

Al taglio del nastro sono intervenuti Simona Meloni, assessora alle Politiche agricole e Agroalimentari della Regione Umbria, David Grohmann, assessore all’Ambiente, alla Rigenerazione urbana e alle Politiche del cibo del Comune di Perugia, Andrea Stafisso, assessore allo Sviluppo economico sostenibile e al Commercio Del Comune di Perugia, Giulia Vignaroli, della Fondazione Perugia, e poi Giorgio Vicario, Giordano Stella e Francesco Di Filippo, per Coop 06124 / Birà, Danilo Valenti, presidente di Legacoop Umbria, Andrea Bernardoni, presidente di Legacoopsociali Umbria, Bianca Maria Torquati, dell’Università degli Studi di Perugia – Dsa3, Domenico Lizzi, di Cia Umbria, Leonardo Stella, di Banca Etica, e Don Luca De Lunghi, parroco della Chiesa dei Santi Savino e Biagio.

Dall’incontro tra diverse realtà del territorio, per rispondere alle istanze e ai bisogni del quartiere, nell’estate del 2024 ha infatti preso il via un percorso che, attraverso assemblee pubbliche, momenti di approfondimento teorico, proiezioni e laboratori, ha visto il coinvolgimento attivo di oltre 100 residenti e ha portato, all’inizio del 2025, all’individuazione del nucleo fondativo e alla creazione della cooperativa (sociale di tipo B) – che include consumatori, produttori e lavoratori – che ora gestirà, con 3 dipendenti e il supporto dei volontari, il nuovo punto vendita (da settembre i soci volontari potranno infatti scegliere di dedicare alcune ore di volontariato all’interno del negozio collaborativo, al massimo 3 al mese, ottenendo in cambio uno sconto sui prodotti acquistati).

Birà è il risultato di Food Cap 06124, idea progettuale con cui l’associazione MenteGlocale ha recentemente vinto la terza edizione del concorso “InvestiAMOsociale”, promossa da Fondazione Perugia e UniCredit, in collaborazione con Fondazione Italiana Accenture ETS, arriva a conclusione di un lungo percorso di co-progettazione e punta a un’economia che fa bene su più livelli, sociale, ambientale e relazionale.
Il progetto ha vinto anche Coopstartup, iniziativa di Legacoop Umbria e Coopfond per sostenere e accompagnare lo sviluppo delle migliori idee di innovazione economico-sociale in Umbria.

Il negozio – aperto dal lunedì al sabato (con orari 8 – 14 e 16.30 – 20) – sarà un luogo in cui poter fare la spesaconoscere i produttori, partecipare a laboratori e degustazioni, ma anche ritrovarsi, stare insieme e prendere decisioni condivise. Accanto alla gestione quotidiana delle attività di vendita lo spazio sarà sede di laboratori, attività formative e divulgative, degustazioni ed eventi: iniziative legate alla promozione di sani stili di vita, corrette abitudini alimentari, consumo consapevole.

Il progetto, che si basa sul modello delle food coop nate con successo nel mondo a partire dalla storica Park Slope di New York, ha attirato da subito un grande interesse in tutta la città, tanto che in poche settimane ha raccolto l’adesione di 431 sostenitori tra cittadini, associazioni e imprese che hanno partecipato al crowdfunding sulla piattaforma Produzioni dal basso. Raggiunto e superato il 90% dell’obiettivo iniziale della raccolta fondi (35.000 euro), la restante parte sarà ora coperta e donata da Etica Sgr – Banca Etica che ha valutato positivamente l’impatto sociale del progetto.

   

Todi, 70.000 i pasti caldi preparati nelle mense scolastiche

A fine anno, come da tradizione, visita e pranzo insieme ai bambini da parte di Sindaco e Giunta per valutare la qualità

Approfittando degli ultimi giorni di scuola, nelle scorse settimane il Sindaco di Todi Antonino Ruggiano l’assessore alle politiche scolastiche Alessia Marta hanno programmato un tour nelle mense scolastiche di competenza comunale. Un modo per salutare i baby cittadini iscritti nei vari plessi e raccogliere le osservazioni del personale impegnato nel servizio sino al 30 giugno al fine di possibili miglioramenti al momento della ripartenza, a settembre.
Sono oltre 70.000 i pasti che vengono forniti durante l’anno scolastico: 36.200 quelli ai bambini delle scuole dell’infanzia e oltre 34.000 quelli invece con destinatarie le scuole primarie e la prima G della scuola media di Pantalla, con una media giornaliera significativa per un servizio così importante e per certi versi delicato, tanto più che da molti anni l’Amministrazione comunale ha fatto la scelta di mantenere in tutte le scuole la cucina autonoma, nella quale vengono quindi preparati i pasti caldi. Unica eccezione il plesso di Pantalla che ospita la primaria e la secondaria di primo grado, i cui alunni vengono riforniti dall’infanzia di Pian di San Martino.
“Si tratta di una decisione – sottolinea il Sindaco Antonino Ruggiano – che ha senza dubbio dei costi più alti ma il tutto a fronte di risultati in termini di qualità decisamente superiori ad un servizio esternalizzato, come ormai avviene altrove quasi ovunque. E’ un’idea che ha trovato conferma nel corso degli incontri-pranzo di questi giorni, con una soddisfazione altissima da parte dei bambini, delle famiglie e delle insegnanti”.
Le mense hanno tutte lo stesso menù, che varia di settimana in settimana e che è condiviso e validato dal servizio nutrizionale della Asl. Per gli alimenti è previsto l’utilizzo di prodotti provenienti da coltivazione biologica e da filiera corta, con garanzie certificate in termini di qualità, salubrità e sostenibilità ambientale. Ogni giorno, poi, i “clienti” sono chiamati a compilare una scheda di gradimento delle singole portate, della buona preparazione e del servizio di cui hanno appena usufruito.
“Quello delle mense scolastiche – commenta l’assessore Alessia Marta – è costantemente al centro dell’attenzione degli uffici comunali competenti, perchè sappiamo che ha anche una innegabile valenza educativa e un riflesso sugli stili di vita dei bambini e degli adolescenti: il rapporto con le famiglie è costante e improntato alla piena collaborazione”.
Da settembre vi sarà la novità dell’entrata in funzione della nuova mensa annessa alla scuola media Cocchi-Aosta, la cui ultimazione avverrà entro la fine di luglio, per poi essere inaugurata a settembre al rientro di tutta la comunità scolastica.
   

Terni: esperti e amministratori a confronto sul ruolo del Dipartimento di Prevenzione

TERNI – L’approccio “One Health” viene definito dall’Organizzazione mondiale della sanità come un approccio integrato e unificante che mira a equilibrare e ottimizzare in modo sostenibile la salute delle persone, degli animali e degli ecosistemi.

“L’attuazione di questo innovativo approccio – ha dichiarato Salvatore Macrì, dirigente del Servizio Prevenzione, Sanità Veterinaria e Sicurezza Alimentare della Regione Umbria – è fondamentale per affrontare le sfide sanitarie globali come le malattie zoonotiche, la resistenza agli antimicrobici (AMR), le malattie di origine alimentare e i cambiamenti climatici.

Attraverso l’approccio “One Health” si riconosce quindi – ha aggiunto Macrì – il legame intrinseco tra la salute degli esseri umani, degli animali, delle piante e dell’ambiente”.

La definizione di un quadro di azione congiunto tra i vari enti (Regione Umbria, Aziende Sanitarie, Università degli Studi, Arpa, Istituto Zooprofilattico, Province, Comuni) con il concorso essenziale del tessuto economico, delle imprese, delle comunità in vista del nuovo Piano Socio Sanitario Regionale – all’evento sono intervenute la Presidente della Regione Umbria Stefania Proietti e la direttrice Salute e Welfare Regione Umbria Daniela Donetti – è stato al centro della conferenza “Verso il PSSR 2025 – 2030, il ruolo del Dipartimento di Prevenzione in ottica One-Health”, con la partecipazione di una settantina di esperti di fama nazionale e dei massimi rappresentanti delle istituzioni per un confronto programmatico utile alla elaborazione e costruzione del Piano Socio Sanitario Regionale 2025-2030.

“L’evento – ha affermato Danilo Serva, direttore del dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Usl Umbria 2 – intende approfondire alcuni programmi su clima ambiente e salute, malattie croniche non trasmissibili, antibioticoresistenza, malattie infettive emergenti e sicurezza alimentare, con obiettivi generali e trasversali quali equità, intersettorialità, comunicazione, promozione della salute del Piano della Prevenzione della Regione Umbria. Promuovendo la collaborazione intersettoriale One Health riunisce le conoscenze, i dati e le competenze di varie discipline e settori”.

L’appuntamento scientifico, in programma oggi e domani nella sala conferenze dell’Arpa di Terni in via Carlo Alberto Dalla Chiesta 12 (complesso “Il Tulipano”), registra la presenza di centinaia di professionisti da tutta la regione, è articolato in sei sessioni con approfondimenti sulla programmazione e sulle attività presenti nel nostro territorio, l’analisi delle fragilità, dei dati epidemiologi e dei determinanti ambientali e di salute.

“La finalità – ha spiegato il direttore generale della Usl Umbria 2 Pieo Carsili – è quella di favorire una visione di insieme dei diversi settori della sanità che, con competenze e specificità diverse, perseguono l’obiettivo comune di tutela della salute pubblica, anche nell’ottica di una migliore definizione della rete, in vista del nuovo Piano Socio Sanitario Regionale, che consenta il consolidamento ed una innovazione del modello di governance territoriale”.

“Non si può garantire la tutela della salute senza un ambiente salubre, un’aria pulita e un’acqua sicura – ha affermato il Prefetto di Terni Antonietta Orlando in apertura dei lavori – e non possiamo parlare di prevenzione se non agiamo sulla qualità dell’ambiente in cui viviamo, quindi monitoraggio costante e attento della qualità dell’aria, soprattutto qui nella Conca Ternana, così come della sicurezza dell’acqua e la sorveglianza del territorio”. Il Prefetto di Terni ha quindi posto l’accento “sulla prevenzione oncologica legata a fattori ambientali che deve diventare – ha dichiarato Antonietta Orlando – sempre più un intervento strategico dell’intervento istituzionale e sanitario”.

Diretta streaming, filmati, e foto: www.uslumbria2.it

Terni, 12 giugno 2025

   

Polo scolastico di Centova: iniziato il cantiere per le fermate dei bus

Intanto procedono in maniera spedita i lavori per la palestra.

Struttura pronta per fine settembre

(Cittadino e Provincia) – Perugia, 12 giugno ‘25 – Procedono in maniera spedita i lavori per la realizzazione della nuova palestra, che sorgerà presso il nuovo complesso scolastico per l’istituto di istruzione secondaria di secondo grado della Città di Perugia in località Centova.

Il termine del cantiere è previsto per fine settembre e di conseguenza il nuovo edificio sportivo potrà essere messo a disposizione della popolazione studentesca già dal prossimo anno scolastico, 2025/2026.

A darne notizia, il Servizio Progettazione edilizia della Provincia di Perugia, diretto dall’ingegner Marco Peppicelli. I tecnici dell’ufficio in questione hanno progettato l’opera e stanno svolgendo la direzione lavori per un importo di quasi 3 milioni di euro finanziati sia con fondi PNRR che propri della Provincia.

Ricordiamo che l’accesso al finanziamento era stato possibile grazie al bando palestre e le domande compilate da parte dell’ente di Piazza Italia hanno tenuto conto delle carenze di spazi sportivi negli istituti di istruzione superiore dei vari territori, tra cui la città di Perugia.

Per il momento la nuova palestra sarà destinata alle classi del Liceo Alessi che verranno collocate all’interno dei nuovi blocchi adiacenti, essendo l’istituto con maggiore carenza di spazi rispetto al numero di iscrizioni.

Il nuovo edificio avrà superficie lorda complessiva di circa 1.182 mq per un volume di 7.640 mc e sarà realizzato da due blocchi: il blocco palestra, di circa 760 mq con copertura in legno lamellare e il blocco spogliatoi/servizi, comprensivo di magazzino per attrezzi, locale tecnico ed infermeria, di 288 mq. Lo spazio per l’attività sportiva è costituito da un campo regolamentare da pallacanestro e un campo centrale da pallavolo.

Ricordiamo che questa palestra rientra nel più ampio progetto del polo scolastico in fase di realizzazione – per una spesa complessiva di oltre 11 milioni di euro – che comprende un blocco funzionale con 15 aule, laboratori e servizi, per complessivi 7.400 mc. e un altro edificio di circa 2240 metri quadrati, in grado di accogliere 14 aule, sala ricreativa, sala professori, ufficio amministrativo e servizi, per una volumetria complessiva di 7.890 mc.

In concomitanza con la chiusura dell’anno scolastico in questi giorni hanno preso il via i lavori per realizzare le fermate dei bus a servizio degli studenti. Ciò va ad aggiungersi alle ulteriori opere di urbanizzazione e completamento delle sistemazioni esterne dell’intero complesso, comprendenti un’area sportiva all’aperto, campetto polivalente, ampie zone pavimentate e percorsi integrati da aree verdi, il tutto finanziato con fondi propri della Provincia di Perugia.

“Siamo di fronte ad un progetto di ampio respiro – dichiara il presidente della Provincia Massimiliano Presciutti – che testimonia la volontà del nostro Ente di dare risposte incisive e efficienti rispetto alle esigenze del capoluogo. Un plauso alla struttura e a tutte le figure tecniche che vi hanno lavorato e che continueranno a seguire questo articolato progetto, conducendo a termine le opere previste. Per la Provincia di Perugia gestione, adeguamento degli spazi e benessere della popolazione studentesca sono in cima alle priorità amministrative”.

   

ARPA e Comune portano fumetti inclusivi in 5 biblioteche di Perugia

Un progetto per imparare a convivere con la fauna selvatica in città

Entrano da oggi a far parte del patrimonio delle biblioteche comunali di Perugia i fumetti inclusivi realizzati nell’ambito del progetto “Fauna selvatica in città: se la conosci la rispetti”. L’obiettivo è offrire a tutti gli utenti, soprattutto i più giovani, uno strumento agevole per apprendere buone pratiche di convivenza con specie ormai ben attestate anche in ambito urbano.

Alla presentazione e consegna dei fumetti, che saranno fruibili nelle biblioteche degli Arconi, Sandro Penna, Biblionet, San Matteo degli Armeni e Biblioteca delle Nuvole, hanno preso parte l’assessora alle politiche sociali Costanza Spera, il vicesindaco e assessore alla cultura Marco Pierini, la dirigente dell’Area Servizi alla persona del Comune di Perugia Roberta Migliarini e, per Arpa Umbria, Rosalba Padula, coordinatrice delle attività sulla biodiversità, e Paolo Stranieri, responsabile Coordinamento tecnico-scientifico e progettazione. Presenti anche Francesca Piccardi per il Centro di Consulenza Tiflodidattica di Assisi, che ha collaborato con Arpa, e la referente della biblioteca degli Arconi, Gaia Rossetti.

Il progetto promosso da Arpa Umbria, sostenuto dalla Fondazione Perugia, ha affrontato in modo approfondito il tema della biodiversità urbana e della tutela della fauna selvatica con l’intento di promuovere la diffusione di buone pratiche per una consapevole cittadinanza attiva. Questo l’obiettivo: far comprendere che, grazie a condizioni ambientali favorevoli, abbondanza di rifugi e cibo e altri fattori, le città ormai offrono habitat stabili per molte specie selvatiche ed è pertanto necessario affrontare la questione dei comportamenti più adeguati per prevenire situazioni di rischio e favorire il rispetto reciproco.

Per diffondere conoscenze puntuali e sensibilizzare su queste tematiche, Arpa Umbria, in collaborazione con enti del territorio ed esperti del settore, ha quindi adottato strumenti comunicativi innovativi e accessibili, tra cui infografiche, brochure informative, WebApp (https://apps.arpa.umbria.it/faunaincitta/) e anche fumetti.

Il fumetto, in particolare, è stato realizzato nella versione per persone ipovedenti (adottando, ad esempio, corrette dimensioni del carattere e un’adeguata tipologia del font) e nella versione per persone cieche (utilizzando il Braille ma soprattutto il rilievo in forma semplificata, garantendo anche una innovativa ricerca di texture per una percezione tattile più efficace).

“La divulgazione scientifica inclusiva promossa da Arpa Umbria – hanno spiegato Padula e Stranieri – non può che assumere maggiore valore grazie alla collaborazione con le amministrazioni locali. Le due versioni dei fumetti, quindi, sono state donate gratuitamente alle biblioteche di Perugia per renderle fruibili a tutti. La disponibilità al prestito e alla consultazione di tali strumenti comunicativi può avere un impatto sociale rilevante aprendo nuove opportunità di partecipazione alla cultura e alla conoscenza”.

Entusiasta dell’iniziativa si è detta l’assessora Spera: “Saremo sempre disponibili a collaborare con altre istituzioni e realtà per rendere tutti i luoghi della città, in primis quelli della cultura, accoglienti per tutte e tutti, in primis per le persone con disabilità attraverso un’offerta loro dedicata”.

“I fumetti che ci sono stati donati – ha aggiunto il vicesindaco Pierini –, per il contenuto informativo e il metodo di realizzazione che tiene conto dei bisogni delle persone con disabilità visiva, hanno un forte valore simbolico e pensiamo che possano trovare la loro collocazione naturale proprio nelle biblioteche, ovvero i luoghi più inclusivi e capaci di accoglienza della città, spazi dove si va per coltivare se stessi con la certezza anche di trovare assistenza per l’utilizzo di questi strumenti grazie alla presenza di personale opportunamente formato”.

   

Umbria: nasce la centrale operativa 116117 per le cure mediche non urgenti


(AUN) – Perugia, 12 giugno 2025 – La Giunta regionale dell’Umbria ha approvato il progetto per l’istituzione della centrale operativa 116117, il numero europeo armonizzato dedicato alle cure mediche non urgenti. Si tratta di un servizio gratuito, attivo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, che permetterà ai cittadini di accedere rapidamente a consulenze sanitarie, informazioni sui servizi territoriali e assistenza medica per situazioni non critiche, senza doversi necessariamente recare al pronto soccorso.

“Con l’attivazione della centrale operativa 116117 facciamo un passo decisivo verso una sanità più moderna e accessibile – dichiara la presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti – Questo servizio rappresenta una risposta concreta alle esigenze dei cittadini umbri, che potranno ricevere assistenza sanitaria qualificata in qualsiasi momento, senza doversi necessariamente recare al pronto soccorso per problematiche non urgenti. È un investimento strategico che migliora l’efficienza del sistema sanitario regionale e rafforza la rete dell’assistenza territoriale, in piena sintonia con gli obiettivi del PNRR”.

Il governo della centrale operativa è stato affidato all’Azienda USL Umbria 1, che coordinerà il servizio dalla sede presso la centrale operativa territoriale (COT) Hub di Perugia, lavorando in raccordo con le 8 COT territoriali regionali. La struttura sarà pienamente operativa entro il 31 dicembre 2025, rispettando le scadenze imposte dal Piano nazionale di ripresa e resilienza – missione 6 Salute. Il collaudo completo di tutti i servizi e delle integrazioni tecnologiche sarà completato entro marzo 2026.

Un aspetto qualificante del progetto riguarda la scelta della Regione di garantire che il personale della centrale operativa – medico, infermieristico e laico – sarà composto da dipendenti del sistema sanitario regionale. Non sono previste esternalizzazioni del servizio, assicurando così la piena integrazione con la rete sanitaria umbra e la continuità assistenziale.

Il numero 116117 rappresenta un tassello fondamentale nella riorganizzazione dell’assistenza sanitaria territoriale prevista dal decreto ministeriale 77/2022. Attraverso personale sanitario qualificato – medici e infermieri – la centrale fornirà consulenze sanitarie telefoniche, orienterà i cittadini verso i servizi sanitari più appropriati e attiverà il servizio di continuità assistenziale territoriale. L’obiettivo principale è ridurre gli accessi impropri ai pronto soccorso, garantendo al contempo il raccordo con il sistema di emergenza-urgenza 118, quando necessario.

Per la realizzazione del progetto la Regione ha stanziato 4,5 milioni di euro, risorse rimodulate da altri progetti e riassegnate per questa priorità strategica, in modo da garantire la stabilità del personale sanitario coinvolto. L’Azienda USL Umbria 1 dovrà sviluppare il progetto esecutivo lavorando a stretto contatto con l’Azienda USL Umbria 2, la centrale operativa regionale 118 e la società in house PuntoZero Scarl, che si occuperà della gara d’appalto per l’affidamento del servizio.

La centrale operativa 116117 si inserisce nel più ampio processo di riorganizzazione della sanità territoriale umbra, lavorando in sinergia con le case di comunità, gli ospedali di comunità e le centrali operative territoriali. Il servizio garantirà anche l’integrazione con il numero unico di emergenza europeo 112 e con il sistema di emergenza-urgenza 118. Il progetto, che rientra negli interventi previsti dalla Riforma dell’assistenza territoriale del PNRR, pone l’Umbria all’avanguardia nell’implementazione dei servizi sanitari europei armonizzati, rispondendo alle direttive comunitarie in materia di numerazione sociale 116.

   

Centri estivi per minori con disabilità: pubblicato l’avviso 2025

(AUN) – Perugia, 12 giugno 2025 – La Regione Umbria ha pubblicato l’avviso per l’erogazione di contributi destinati a facilitare l’accesso dei minori con disabilità alle attività estive del 2025, organizzate da soggetti iscritti al Registro unico nazionale del terzo settore (RUNTS). Un intervento che, nell’ambito del Programma regionale FSE+ 2021–2027 – asse Inclusione sociale, vuole sostenere le famiglie e promuovere percorsi di socializzazione e d’inclusione.

“Vogliamo garantire ai bambini e ai ragazzi con disabilità il diritto di vivere un’estate di relazioni, gioco e crescita, accanto ai loro coetanei – sottolinea l’assessore all’Istruzione Fabio Barcaioli – È un impegno che va nella direzione di una comunità più inclusiva, dove il sostegno alle famiglie passa anche attraverso politiche pubbliche attente e accessibili”.

L’avviso, consultabile sul portale istituzionale della Regione, stabilisce requisiti, modalità di partecipazione e criteri di valutazione delle domande, che potranno essere presentate esclusivamente online entro le ore 12 del 2 luglio 2025.

L’iniziativa si inserisce nel quadro più ampio delle misure di inclusione e contrasto alla marginalità sociale sostenute con fondi europei e nazionali, valorizzando il ruolo degli enti del terzo settore nella costruzione di una rete educativa diffusa e accogliente.

L’avviso è disponibile al seguente link:

https://www.regione.umbria.it/la-regione/bandi?p_p_id=48_INSTANCE_murcPC6Xfznf&_48_INSTANCE_murcPC6Xfznf_iframe_fromExt=1&_48_INSTANCE_murcPC6Xfznf_iframe_codBando=2025-002-6247

   

Accordo Ast, Cgil Terni: “Primo passo importante, ma per il territorio ne servono altri”

Giudizio in chiaroscuro da parte dell’organizzazione sindacale – Il segretario Cipolla: “Finalmente si potrà, senza più alibi, proseguire la discussione per concretizzare presto il piano industriale, mettendo al centro la qualità del lavoro”

“C’è ancora molto da fare”. Esordisce così il segretario generale della Camera del lavoro di Terni, Claudio Cipolla, commentando l’Accordo di programma per lo sviluppo economico e il risanamento ambientale del sito produttivo di Acciai Speciali Terni, sottoscritto mercoledì 11 giugno al Ministero delle imprese e del made in Italy. “Accordo che – spiega infatti Cipolla – certamente non soddisfa le aspettative che si erano determinate relativamente agli annunci. Nel coso della lunga discussione che ha portato a questo accordo, in cui le organizzazioni sindacali sono state coinvolte solo nella fase conclusiva e solo a titolo informativo, avevamo chiesto di ampliare il ragionamento e il confronto su un rinnovato patto di territorio capace di rispondere alle criticità presenti e rilanciare gli investimenti, migliorando fattori localizzativi e creando nuove opportunità per tutto il tessuto produttivo e lavorativo locale. Questo, purtroppo, non rientra ancora oggi in nessuno degli impegni sottoscritti”.

Il segretario della Cgil di Terni entra poi nello specifico dell’accordo presentato l’11 giugno: “Rispetto a quanto illustrato – rileva Cipolla – non hanno trovato soluzione i nodi che i suoi sottoscrittori denunciavano invece fossero in precedenza di ostacolo alla firma: infrastrutture e costi energetici. Nel testo vi sono solo degli impegni futuri sui quali, a nostro avviso, c’è ancora molto lavoro da fare”. “È importante, invece – commenta quindi Cipolla –, la chiusura degli aspetti su investimenti e strumenti a supporto relativi alla sostenibilità delle produzioni, sia in termini di efficienza energetica che di riduzione delle emissioni climalteranti. Altrettanto importante è l’impegno su tutto il versante ambientale, finalizzato alla compatibilità tra fabbrica e territorio in un quadro di miglioramento complessivo della qualità dell’aria e dell’ambiente, dentro le normative attuali”. Vi sono perciò importanti investimenti incentrati su tali ambiti che rappresentano la volontà del mantenimento del sito, ma, come osserva ancora il segretario, “rispetto al progetto e agli importanti annunci iniziali non c’è ancora un vero piano di rilancio e sviluppo. Il vero progetto di sviluppo partirà, se le condizioni e il contesto lo favoriranno, solo a partire dal 2029 perché, prima di quella data sono previsti, ma non certi, ulteriori investimenti legati allo sviluppo e alla crescita produttiva”.

Nonostante queste brevi considerazioni, per la Cgil di Terni, “quanto sottoscritto rappresenta comunque una tappa importante e fondamentale attraverso la quale si chiude un capitolo e se ne apre un altro: finalmente si potrà proseguire, senza più alibi, sulla discussione per concretizzare rapidamente il piano industriale in tutte le sue articolazioni, rilanciando, dentro lo stesso, la centralità della qualità e delle condizioni di lavoro in Ast, il rafforzamento occupazionale, la stabilità lavorativa dei diretti e dell’indotto. Su questo e su un nuovo e diverso sistema di relazioni, si misurerà la reale volontà aziendale di riconoscere e coinvolgere i lavoratori e la loro rappresentanza nei processi di sviluppo industriale e occupazionale di Acciai Speciali Terni, e le ricadute che questi avranno sul territorio”.