Lavoro: i tirocini di garanzia giovani possono creare confusione

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“Il mondo del lavoro è cambiato, anche a causa della crisi economica e di conseguenza anche la normativa che lo regola, e i consulenti del lavoro devono avere le competenze necessarie per gestire ogni situazione che si presenta”. A dirlo Roberto Girolmoni, presidente dell’Associazione giovani consulenti del lavoro di Perugia che, in virtù di questo, promuove incontri di formazione tra i vari professionisti per approfondire le novità in materia e chiarire i dubbi sull’interpretazione delle norme. Un’occasione anche per sottolineare l’importanza di fare rete tra gli organi di vigilanza e i consulenti del lavoro. Rete che in Umbria si allarga, con una maggiore sinergia tra l’associazione di Perugia e quella di Terni che daranno vita ad una serie di iniziative. Annuncio che è stato dato mercoledì 22 febbraio, durante il convegno in cui si è parlato di lavoro nero e tirocini, da Girolmoni e Micaela Salvi, presidente dell’Associazione giovani consulenti del lavoro di Terni. A chiarire, invece, i dubbi sulle normative vigenti, è stato l’ispettore del lavoro Andrea Seppoloni, che ha ricordato che dal primo gennaio è attivo l’Ispettorato nazionale del lavoro, agenzia pubblica che aggrega le risorse impegnate nell’attività di vigilanza del Ministero, dell’Inps e dell’Inail, per rendere più efficienti ed efficaci i controlli nei confronti delle imprese che operano nell’illegalità. Particolare attenzione ha suscitato la tematica inerente i tirocini, promossi da Garanzia giovani, il cui utilizzo è aumentato, generando anche un po’ di confusione: “Spesso – ha sottolineato Seppoloni – il datore di lavoro tende a trattare il tirocinante al pari di un vero dipendente, per poi riconfermarlo con un contratto di apprendistato con lo stesso percorso di formazione. Un vero e proprio controsenso”.