Lavoro, presentato il programma “Umbriattiva” 2018

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Lavoro, presentato il programma “Umbriattiva” 2018. Il vice presidente Paparelli: “30 milioni di euro per le politiche attive”.

   

Un quadro organico di interventi di politiche attive per fronteggiare le criticità del mercato del lavoro umbro, aumentare l’accusabilità e contribuire alla crescita del sistema e delle competenze delle forze lavoro dell’Umbria: è quanto si propone il Programma Lavoro “UMBRIATTIVA” 2018 che è stato illustrato oggi, a Perugia, dal vice presidente della Giunta regionale dell’Umbria ed assessore al lavoro e allo sviluppo economico Fabio Paparelli. Presenti anche il direttore regionale alle attività produttive e lavoro Luigi Rossetti, Romano Benini, docente di politiche del lavoro, oltre ai rappresentanti delle associazioni di categoria e delle organizzazioni sindacali. Si tratta di un programma complementare ai programmi nazionali che costituiscono uno strumento importante per la costituzione dell’Agenzia regionale per il lavoro (Arpal) istituita giuridicamente il 1 luglio 2018 e l’attuazione della legge regionale n.1 del 2018

“Sistema integrato per il mercato del lavoro, l’apprendimento permanente e la promozione dell’occupazione. Istituzione dell’Agenzia regionale per le politiche attive del lavoro”.

Si tratta di un programma “dinamico” – ha sottolineato l’assessore – che prevede risorse per 32 milioni 150 mila euro con l’obiettivo di costruire lavoro stabile i Umbria attraverso cinque misure. La misura UMBRIATTIVA_GIOVANI è rivolta a:

a) Giovani con meno di 30 anni residenti in Umbria o iscritti ai Centri per l’Impiego Umbri da almeno 12 mesi, disoccupati/inoccupati e non impegnati in percorsi scolastico-formativi. Il 10% è riservato ai giovani NEET disabili, con meno di 30 anni, iscritti alla L.68/99 e altri soggetti vulnerabili definiti da specifici protocolli regionali.

b) Giovani 16-18 anni.
I provvedimenti messi in campo sono Voucher formativo per la frequenza di corsi di formazione, tirocinio extracurriculare (6 mesi) tra le offerte dei catalogo unico regionale accompagnate da incentivi all’assunzione o l’accesso al microcredito con finanziamenti fino a 30.000 euro. Per i giovani tra 16 e 18 anni le opportunità sono rappresentate da percorsi formativi per l’assolvimento del diritto-dovere all’istruzione e formazione e incentivi all’assunzione per imprese che provvedono all’inserimento occupazionale entro 6 mesi dal termine del percorso formativo.

La misura UMBRIATTIVA_ADULTI è rivolta a:

a) Persone con 30 o più anni residenti in Umbria, disoccupati/inoccupati residenti in Umbria iscritti ai Centri per l’Impiego Umbri da almeno 6 mesi, ovvero disoccupati / inoccupati non residenti in Umbria iscritti ai Centri per l’Impiego Umbri da almeno 12 mesi
Anche per over 30 i provvedimenti messi in campo sono Voucher formativo per la frequenza di corsi di formazione, tirocinio extracurriculare (6 mesi) tra le offerte dei catalogo unico regionale accompagnate da incentivi all’assunzione o l’accesso al microcredito per l’avvio di attività di auto impiego con finanziamenti fino a 30.000 euro.

La misura UMBRIATTIVA_ DIPLOMATI E LAUREATI e si rivolge a:

a) Diplomati disoccupati/inoccupati iscritti ai Centri per l’Impiego dell’Umbria, in possesso di un diploma di istruzione secondaria superiore;

b) Laureati disoccupati/inoccupati iscritti ai Centri per l’Impiego dell’Umbria.

Per questa categoria sono previsti periodi di formazione lunghi (anche nell’ambito della ricostruzione per i laureati in Ingegneria civile o Giurisprudenza) con stage aziendali che ampliano la possibilità di ingresso diretto in azienda o la formazione di competenze che aumentino il loro tasso di occupabilità. La misura UMBRIATTIVA_IMPRESE è rivolta ad imprese con sede unità operative sul territorio della regione Umbria. Per questa categoria sono previsti un mix di interventi che vanno dal finanziamento del progetto CRESCO per imprese che incrementano i livelli occupazionali, alla formazione degli apprendisti, ad una serie di interventi finalizzati alla partnership con i fondi interprofessionali per la formazione continua sui temi del digitale di dipendenti ed imprenditori.

“Abbiamo infatti rilevato – ha sottolineato Paparelli – un ‘gap’ in Umbria che riguarda il capitale umano, in particolare nei processi di digitalizzazione ed innovazione. Anche per questa misura sono previsti incentivi per l’occupazione stabile. In questo ambito abbiamo riproposto l’avviso “Cresco” che è si è dimostrato uno strumento particolarmente efficace con ad oggi centinaia di nuove assunzioni sostenute grazie allo strumento”.

L’ultima misura del Programma UMBRIATTIVA_REIMPIEGO che si rivolge:

a) Lavoratori in CIGS, di imprese con oltre 100 dipendenti oggetti di crisi di tavoli nazionali o regionali;

b) Percettori di Naspi iscritti ai Centri per l’impiego regionali che hanno perso il lavoro a seguito di licenziamenti collettivi da parte di aziende nel territorio regionale;

c) Lavoratori di imprese dell’Area di crisi complessa Terni Narni beneficiari di Cassa Integrazione straordinaria. Con interventi finalizzati a facilitarne la ricollazione o il reimpiego in una logica di integrazione con le misure nazionali esistenti.

“E’ comunque evidente – ha sottolineato o Paparelli – che la piena l’occupazione si fa anche con politiche di sviluppo che aiutano le imprese a crescere e a fare investimenti. Per questo – ha concluso – abbiamo strumenti importanti: l’Area di crisi complessa nel Ternano Narnese, l’Area di crisi non complessa nella zona del terremoto e gli altri strumenti della programmazione europea, in particolare del FESR nel resto della regione, che abbiamo orientato prevalentemente verso l’artigianato e l’industria 4.0”.

Il direttore Rossetti ha evidenziato come “il Programma rappresenta un ‘menù’ articolato di interventi che cerca di cogliere tutte le specificità. Le misure individuate – ha detto – vanno considerate anche in funzione della evoluzione che può intervenire a livello nazionale con la conversione in legge del decreto ’87 e con l’emanazione di un annunciato nuovo decreto in tema di politiche attive del lavoro”. Per Benini “l’impostazione di questo intervento cerca di promuovere le politiche pubbliche verso la persona nella convinzione che la logica dei sussidi sia controproducente se non è collegata a stimoli. In questo caso si tratta di politiche attive articolate che però si attivano in percorsi personalizzati che tengono conto delle diverse condizioni”.