La nota di Paparelli (Pd)
“Il nuovo sistema informatico recentemente adottato da Arpal sta bloccando le attività dei Centri per l’Impiego della regione a causa di continui malfunzionamenti tecnici, come accaduto in questi giorni, finendo per ritardare ulteriormente il percorso d’inserimento lavorativo di centinaia di disoccupati che, in mancanza di opportunità e di misure attive, sono sempre più scoraggiati e abbandonati al proprio destino”.
È quanto rileva in una nota il consigliere regionale Fabio Paparelli (Pd).
“Questo nuovo sistema – sottolinea il consigliere dem – invece di semplificare le operazioni degli utenti e il lavoro degli operatori dei Centri per l’Impiego, sta causando disagi al personale, disservizi e ritardi ai cittadini che sono in cerca di un’occupazione o in attesa dell’attivazione di una misura di politica attiva. Per altro – aggiunge – a quanto ci risulta ormai da mesi, presso gli stessi centri, si svolgono solamente colloqui orientativi fini a sé stessi. Centinaia e centinaia di persone starebbero infatti in attesa di essere ricontattate con la speranza di venire inserite in un effettivo percorso di presa in carico”.
Per Paparelli
“la mancata programmazione e attivazione di misure destinate a chi è in cerca di un impiego, sta vanificando anche il lavoro di orientamento eseguito dagli stessi operatori. Il paradosso – rileva – è che le risorse ci sono, ma manca la capacità di programmazione e di spesa. Stando alla penultima certificazione – spiega Paparelli – risulta infatti che Arpal, a partire dal 2017 e per i cinque anni a seguire, abbia attestato e controllato complessivamente circa 59 milioni di euro di fondi europei. La media di attestazione annuale di spesa prima dell’insediamento dei nuovi vertici è stata quindi di circa 12 milioni annui, nonostante le difficoltà legate all’emergenza Covid. Ad oggi invece le performance annunciate per l’anno 2022, parlano di 10 milioni di euro, ancora da sottoporre ai controlli delle autorità preposte. Per tale ragione – prosegue – si confermano i nostri timori rispetto al raggiungimento dei target finali di spesa, anche a fronte dell’assoluta assenza di programmazione di nuove attività e di nuovi strumenti. Gli avvisi pubblici in corso – chiarisce il consigliere – sono infatti relativi al periodo 2014-2020 e sono il frutto esclusivo della gestione antecedente la riforma ex LR n. 1/2021. Questa incapacità di gestione e di spesa che si sta scaricando pesantemente sui disoccupati – conclude Paparelli – appare ancora più inaccettabile mentre si continuano a far aumentare i costi di funzionamento della struttura di Arpal e, in particolare, delle sue apicalità”.