Nota di Paparelli (Pd)
“Bene ha fatto la sindaca di Perugia a rendere esplicita l’indisponibilità della sua amministrazione a localizzare nel territorio comunale il nuovo inceneritore di rifiuti. Impianto deleterio di cui la Giunta Tesei vorrebbe dotare il territorio regionale. Ritengo che dovrebbero esprimere pubblicamente una posizione analoga anche altri sindaci umbri, a partire da quello di Terni”.
È quanto dichiara in una nota il consigliere regionale Fabio Paparelli (Pd).
“L’immagine dell’Umbria Cuore verde d’Italia – prosegue l’esponente Dem – su cui da almeno 10 anni si è tanto investito anche in termini di promozione turistica (i più recenti risultati sulle presenze appaiono importanti, seppur sotto la media nazionale), non può essere intaccata da politiche ambientali incongruenti sotto il profilo dei numeri e degli obiettivi. Innovazione e sostenibilità devono essere le parole d’ordine su cui costruire una nuova stagione di sviluppo e di rinascita dell’Umbria. Come avevamo avuto modo di denunciare al momento del voto in Assemblea Legislativa – sottolinea – il Piano dei rifiuti non è attuabile per diversi motivi. Il primo riguarda i tempi di realizzazione, che sono inconciliabili con la durata delle discariche. Avevamo previsto che si sarebbe perso almeno un anno di tempo prima della gara e così è stato, con l’aggravante che la stessa è stata bandita irresponsabilmente a due giorni dal rinnovo delle cariche dell’Auri. L’opera – aggiunge Paparelli – prevede inoltre dei costi di realizzazione sottostimati per decine di milioni di euro. Il termovalorizzatore immaginato da Tesei e Morroni è, per giunta, sovradimensionato; ciò significa che per alimentarlo dovremo ridurre la raccolta differenziata vanificando i risultati fino ad oggi raggiunti. Diversamente da ciò dovrà accogliere rifiuti da fuori regione o le diseconomie finiranno per ricadere sulle tasche dei cittadini. Come più volte affermato in passato – ricorda – la nostra non è una posizione ideologica, ma si tratta di una responsabile e compiuta analisi sui pro e sui contro. Se il Piano regionale dei Rifiuti su cui, per altro, sono incredibilmente assenti nuove politiche volte ad incentivare il recupero e il riutilizzo delle materie, è sostanzialmente inattuabile, la gara bandita a due giorni dal rinnovo delle presidenza dell’Auri (Autorità umbra rifiuti e idrico) risulta del tutto sbagliata, scorretta nella forma e raffazzonata nel contenuto. Affida, di fatto, ai privati anche la scelta del sito in cui andare a realizzare l’inceneritore bypassando ruoli e funzioni dei sindaci e delle assemblee elettive cittadini. C’è poi un altro elemento fortemente critico – conclude Paparelli – ovvero prima della gara non si è tenuta minimamente conto la recente sentenza su Acea e ciò significa che il nuovo Auri dovrà approvare il nuovo piano d’ambito escludendo zone come quelle del ternano, dello spoletino e della valnestore dove esistono criticità ambientali e insistono già impianti che potrebbero solleticare appetiti e interessi privati, in barba alla sostenibilità ambientale. Poiché la legge di riforma dell’Auri approvata nell’ultimo Consiglio, definisce il piano d’ambito per la gestione dei rifiuti come propedeutico all’attuazione del piano stesso, è evidente che non si possa procedere ad attuare il piano regionale dei rifiuti senza di esso. Auspichiamo pertanto che la nuova amministrazione dell’Auri ritiri la gara in autotutela e vengano effettuati tutti gli approfondimenti del caso”.