Nota di Paparelli (PD): “Abbiamo incalzato la Giunta regionale a più riprese, con ben quattro interrogazioni e sei mozioni, senza ricevere risposte convincenti e impegni concreti”
“Ci stupiamo che la Presidente della Giunta regionale Donatella Tesei si stupisca per le critiche ricevute da Confartigianato Terni in merito alle questioni riguardanti Ast. In questi anni, la scomparsa della questione Ast dall’agenda politica regionale è un dato di fatto, così come la completa assenza di politiche industriali per lo sviluppo dell’area ternana. Su questi temi abbiamo incalzato la Giunta regionale a più riprese, con ben quattro interrogazioni e sei mozioni, senza ricevere risposte convincenti e impegni concreti”.
È quanto dichiara in una nota il Consigliere regionale PD Fabio Paparelli.
“A conferma di ciò – prosegue – basti ricordare il completo abbandono del programma relativo all’Area di crisi complessa che ad oggi risulta completamente svuotato. In assenza di un nuovo accordo di programma non solo non vengono date risposte in termini di investimenti Ast, ma mancano i presupposti per mettere in campo misure importanti legate alla competitività del territorio sia in termini di sostenibilità ambientale che di sviluppo del sistema imprenditoriale locale. Almeno in sei occasioni abbiamo assistito ad annunci su un imminente firma di accordi di programma di cui non c’è stata traccia. Del tutto ignorate anche le ragioni delle piccole e medie imprese dell’indotto Ast – ricorda Paparelli – che hanno dovuto scontare anni difficili con restrizioni e sacrifici fin sopra le possibilità senza la men che minima attenzione della regione. Il comparto si aspettava un tavolo a tutela di questo settore che non è mai stato convocato. La presidente Tesei porta con se’ anche la responsabilità di aver non voluto dare continuità al lavoro fatto dalla giunta regionale precedente sui temi della produttività e che ha sottoscritto l’accordo di programma nel 2018 per la riqualificazione dei poli siderurgici e chimico, mettendo a disposizione 30 milioni di euro di risorse ottenute tramite la legge 181 di cui ne sono state utilizzate soltanto una parte, oltre a 36 milioni di risorse regionali. Perfino il polo chimico ternano – conclude – che in passato ha rappresentato un’eccellenza e un grande motivo di speranza per lo sviluppo e per una nuova identità industriale del territorio, attende ancora oggi risposte che sono mai arrivate per incapacità manifesta di questa giunta regionale e di chi la sta guidando”.